TACCHI, Francesco

(Como, 1876 – Sondrio, 1950), avvocato

 

Socialista, fu consigliere comunale nel capoluogo lariano nel 1920 e assessore all’Igiene fino alla caduta della giunta nel 1922.

Nel 1921 passò al PCdI e organizzò la sezione di Como. Lo stalinista Grilli scrive che i comunisti lariani, “diretti da un gruppo di giovani intellettuali, l’avvocato Tacchi, il professor Pozzoni, lo psichiatra Montanari, erano quasi tutti di formazione bordighiana; non davano nessuna importanza all’attività parlamentare e quando, nel maggio, presero parte alle elezioni, dichiararono di farlo solo “per disciplina”; per molti mesi non condussero una vera e propria politica e, in parte a causa delle condizioni in cui si trovarono a dover lottare e anche per reazione al verbalismo massimalista, si preoccuparono quasi solo della lotta armata contro il fascismo”. 

Nel luglio 1921 Tacchi fu processato e assolto per apologia di reato dopo la strage del Diana. Secondo fonti della questura venne sospeso per sei mesi dal partito in quanto avrebbe percepito compensi per le prestazioni da avvocato superiori a quelli previsti (o pattuiti).

Nel 1934 si trasferì a Sondrio, apparentemente inattivo politicamente, costantemente vigilato.

 

FONTI: ASCo; G. Grilli, Como e Varese nella storia della Lombardia, LVG Edizioni, pag. 400.

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