SCHIAVELLO, Ernesto

(Ponte di Legno, 1889 – Varese 1963), giornalista

 

Ernesto Schiavello a Ustica nel 1926, disegnato dal caricaturista Giuseppe Scalarini, anch’esso confinato

Segretario della CdL in Valtellina (1910-1911), si trasferì a Milano dove organizzò gli operai tessili. Il 1° maggio 1912 a Tirano fu oratore ufficiale, interrotto sei volte dal delegato di polizia. Nel 1920 aderì alla “Circolare comunista” e venne eletto in consiglio comunale a Milano, assumendo la carica di vicesindaco. A settembre, nella riunione della direzione nazionale socialista pose la questione dell’allargamento del movimento di occupazione delle fabbriche e del suo sbocco politico; in tal senso presentò poi assieme a Ercole Bucco un ordine del giorno al consiglio direttivo della CGdL, dove prevalse invece la mozione di D’Aragona, favorevole a restringerlo al solo campo economico. Nel gennaio ‘21 Schiavello aderì al PCdI e venne nominato membro dell’esecutivo nazionale sindacale. Otto mesi dopo fu espulso dal partito per aver criticato gli attacchi ai dirigenti sindacali. Rientrato nel PSI, venne condannato al confino (Ustica) dal dicembre 1926 all’agosto 1929; liberato, tornò a Milano. Ebbe una relazione con Maria Alberti (Milano, 1909) che, solo per questo, fu schedata come “sospetta socialista”, poi si trasferì a Varese. Rappresentò il PdA nel CLN di Varese; quando nel giugno 1945 il comando Alleato istituì a Varese l’«Ufficio del Lavoro», Schiavello rimarcò il ruolo prioritario della CdL organismo “che vede la salvaguardia e la tutela degli interessi della classe operaia”. Dopo lo scioglimento del Partito d’Azione aderì al PSLI.

 

FONTI: M. Mingardo, Cronache rivoluzionarie a Milano, PM

FONTE IMMAGINE: www.fondazioneannakuliscioff.it

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