(Viggiù, 1889 – ?), lucidatore di marmi
Emigrato in Svizzera nel marzo 1907, fu sorvegliato dalla polizia cantonale ginevrina perché frequentava Luigi Bertoni e il gruppo del Risveglio. Il 16 dicembre 1907 alla frontiera con l’Italia gli vennero sequestrati 34 giornali anarchici e altri opuscoli sovversivi, che dichiarò essere di sua proprietà “perché rispecchiano i miei principi”.
Il Primo maggio 1909 sfilò nel corteo della Camera del Lavoro di Como e tenne un comizio più volte interrotto dal delegato di polizia. Il 10 aprile 1911 s’imbarcò sul piroscafo “Buenos Aires” diretto in Argentina; sbarcato si stabilì a Bragado. Tornò in Italia nel febbraio 1914, ripartì da Viggiù a maggio, sempre strettamente sorvegliato. Nel 1917 diresse il settimanale «La Rivolta», nel 1918 amministrò «La Protesta», fu tra i fondatori del gruppo L’Avvenire assieme, tra gli altri, al malnatese Luigi Tibiletti; Fontana spediva per dispetto l’omonimo giornale (uscito tra il 1923 e il 1925) alla sede del Fascio di Viggiù, retta da un cugino (che provvedeva a bruciare le copie arrivate). Anarchico “pericolosissimo” e attivissimo antifascista per tutti gli anni Trenta.
S’ignorano data e luogo di morte.
FONTI: cantiere biografico degli anarchici in Svizzera
FONTI immagine: archivio PM