CAPPA, Arturo Innocenzo Arduino “Ariel”

(Pisa, 1895 – Roma, 1971), avvocato, giornalista

 

Spregiudicato, immorale, avventuriero, combatté nella Prima guerra raggiungendo il grado di capitano. S’iscrisse al PSI a Roma scrivendo su «Il Comunista» (si firmava “Ariel Kappa”), ma al tempo stesso divenne agente segreto governativo in Russia nel dicembre 1919, inviato sotto copertura come giornalista dal Ministero degli Esteri per riferire di eventuali contatti tra bolscevichi e socialisti italiani; intervistò Trotsky e Georgij Čičerin ma fece il doppio gioco come informatore per il PSI.

Stabilitosi a Savona alla fine del 1920 diresse il giornale locale «Bandiera Rossa»; aderì alla corrente de L’Ordine Nuovo, fu artefice della scissione del gennaio 1921 e divenne segretario del Comitato Regionale del PCdI, segretario della Camera del Lavoro di Savona, consigliere al comune a maggioranza comunista (sindaco il combattente spartachista Mario Accomasso, che si dimetterà poco dopo in contrasto coi burocrati di partito).

Responsabile della disfatta locale nello sciopero legalitario dell’agosto 1922 e nella lotta antifascista, venne sottoposto a indagine interna (Bordiga, Graziadei, Ottavio Pastore) ed espulso dal partito per non aver impartito direttive né organizzato gli operai e la distribuzione delle armi, allontanatosi da Genova. Fu fervente sostenitore del futurismo: cognato di Marinetti (il quale sposò nel 1923 la sorella Benedetta Cappa), ebbe una relazione con la futurista ceca Růžena Zátková Chvoshchinska (Březí, 1885 – Losanna, 1923).

Riammesso nel partito, Cappa venne inviato in Francia. Qui fu informatore della Polizia fascista. Nel 1923 venne inviato dall’Internazionale in Egitto e Cirenaica per conto del Comitato per i Popoli Oppressi ma sperperò il denaro e venne richiamato e sottoposto a rigidissima indagine interna. Fu spedito in Francia e Germania a lavorare per il Soccorso Rosso fino al marzo 1923 quando Grieco lo esonerò da ogni incarico di partito, dietro il sospetto che fosse un informatore. Rientrato a Parigi rimase negli ambienti dei fuoriusciti comunisti ancora per un anno, per poi venire definitivamente smascherato ed espulso nel 1926.

Tornato a Roma alla fine degli anni Trenta, s’iscrisse al PNF. Nel secondo dopoguerra visse a Lanuvio; fondò e presiedette il COREITAL (Comitato per le Relazioni Economiche Italia America Latina), progetto privato per a favorire lo sviluppo delle relazioni economiche tra Italia e Sudamerica.

 

 

FONTI: ACS-CPC; ISREC, Quaderni Savonesi 22 e 34

FONTE IMMAGINE: http://volesky.com/showmedia.php?mediaID=1898&medialinkID=1723

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