L. Sal.
Accolte
tutte le domande di regolarizzazione per lavoro. Porte aperte con i nuovi Paesi
Ue
ROMA – La riapertura delle quote per un totale di 350 mila
immigrati. Lo stop alla restituzione dei bonus bebè intascati dagli
extracomunitari. La libera circolazione per i cittadini degli otto Paesi
dell’Est da poco entrati nell’Ue. E poi l’impegno, confermato dal ministro
dell’Interno Giuliano Amato, a cambiare la Bossi-Fini e velocizzare i tempi per
dare la cittadinanza agli stranieri. Quello dell’immigrazione è stato tra gli
argomenti più importanti sul tavolo del Consiglio dei ministri.
FLUSSI – A marzo le domande di ingresso presentate erano state 517
mila. Il governo Berlusconi ne aveva ammesse 170 mila: ne erano quindi rimaste
fuori 350 mila, più poche altre depositate fino a ieri. «Abbiamo sanato quella
differenza e – dice il ministro per la Solidarietà sociale Paolo Ferrero –
nelle casse entrerà almeno un miliardo di euro. Per il 2006 non ci saranno
altri decreti». «È un’applicazione rigorosa della Bossi-Fini – spiega Amato
– che prevede la possibilità di nuovi decreti se necessario. La possibilità
c’era perché avevamo 517 mila domande di ingresso tutte uguali». Ma il
centrodestra protesta e parla di «sanatoria mascherata».
BONUS BEBÈ – Il bonus da mille euro era riservato agli italiani. Ma per
errore la lettera del governo Berlusconi che annunciava la novità era arrivata
anche a diverse famiglie di extracomunitari. Alcuni di loro hanno ritirato il
bonus e poi sono stati denunciati per truffa. La decisione del Consiglio dei
ministri blocca le procedure per il recupero dei soldi.
PAESI DELL’EST – Fino ad oggi l’Italia ha considerato come
extracomunitari 8 dei 10 Stati entrati nell’Ue nel 2004. Repubblica Ceca,
Ungheria, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Estonia, Lettonia e Lituania (ma non
Malta e Cipro) rientravano nelle quote dei flussi. Era una clausola prevista
dall’allargamento, alla quale l’Italia ha rinunciato ieri, come già fatto da
Regno Unito, Svezia e Irlanda. Per il prossimo anno, di fatto, si liberano
70 mila posti da distribuire tra gli altri Paesi.
LEGGE E CITTADINANZA – «Noi stiamo applicando la legge così com’è, ma
ci riserviamo di cambiare il sistema per avere delle norme che funzionano
realmente» osserva Amato. La modifica della Bossi-Fini dovrebbe arrivare dopo
l’estate. Sarà salvato il principio del permesso di soggiorno garantito a chi
ha un lavoro, ma verrà applicato in modo diverso. Tra le diverse ipotesi quella
di reintrodurre e aggiornare la figura dello sponsor, che garantisce per
l’immigrato che entra in Italia in cerca di un lavoro. Già prima della pausa
estiva, invece, potrebbe arrivare il disegno di legge sulla cittadinanza.
Gli anni di permanenza in Italia necessari per fare domanda dovrebbero essere
ridotti da 10 a 5. La cittadinanza sarà data anche ai bambini che nascono in
Italia da genitori extracomunitari che hanno i requisiti per fare domanda.
Con la cittadinanza gli stranieri acquisiranno il diritto al voto, sia
amministrativo che politico. Ed è per questo che è stata scartata l’ipotesi di
una legge ad hoc per estendere agli stranieri il diritto di voto per le
elezioni comunali.
Regole e novità
LA BOSSI-FINI Secondo la legge in vigore dal 2002, entra in
Italia solo lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro e la durata
del permesso di soggiorno è di due anni. Lo straniero irregolare (senza
permesso di soggiorno) viene espulso
I CPT Lo straniero clandestino (che non ha nemmeno i documenti
d’identità) in basse alla Bossi-Fini viene portato nei Cpt.
I NUOVI FLUSSI Ieri il Consiglio dei ministri ha autorizzato un secondo
decreto flussi per 350 mila immigrati, che consente di sanare la differenza fra
le 520 mila domande presentate
dai datori di lavoro e i 170 mila permessi concessi dal precedente governo