FRANCIA, LAVORO, PRECARIETÀ
REPUBBLICA Giov. 13/4/2006 Giampiero Martinotti
Dopo due mesi di proteste, l´Assemblea nazionale approva un´altra versione
della normativa per il primo impiego
Francia, adesso Villepin ha paura anche della legge sul
fumo
Incentivi agli imprenditori
che assumono a tempo indeterminato
PARIGI – Guai a parlare di abrogazione o di ritiro.
L´unico termine ammesso è sostituzione, perché altrimenti si rischia di urtare
la suscettibilità di Dominique de Villepin, già messa a dura prova. Nel salone
dei Passi perduti, all´Assemblea nazionale, i deputati di destra non osano
utilizzare i due termini vietati, ma all´ora di pranzo, checché ne dicano,
hanno abrogato il Cpe, il contratto di primo impiego all´origine di una
crisi sociale durata due mesi. L´articolo 8 della legge sulle «pari
opportunità sociali» è stato completamente riscritto, il Cpe si è
volatilizzato. Il progetto di legge passa oggi al Senato ed entro domani sarà
definitivamente approvato. I parlamentari potranno così andarsene in
vacanza per quindici giorni, ruminando l´amara lezione di una crisi che può
costar caro alle prossime presidenziali.
Il nuovo testo non è stato votato dall´opposizione di sinistra, che lo
ritiene inutile: «La maggioranza ha bevuto il calice fino alla feccia», ha
gongolato il capogruppo socialista, Jean-Marc Ayrault. Per lui, quel che conta
è che «il Cpe è morto e sotterrato». In effetti, la nuova legge non
introduce nuove forme di contratto. Prevede invece aiuti alle aziende che
assumono, a tempo indeterminato, giovani fra i 16 e i 25 anni che si trovano in
una di queste situazioni: sono poco qualificati, vivono in un quartiere
«difficile» (le banlieues, per intenderci) oppure sono titolari di un
"Civis", contratto d´inserzione nella vita sociale creato anni fa.
Le sovvenzioni saranno di 400 euro al mese il primo anno per ogni giovane
assunto e di 200 euro nei dodici mesi successivi. Il costo per il bilancio
dello Stato sarà di 150 milioni quest´anno, il doppio nel 2007. Le risorse
saranno trovate nei meandri della Finanziaria.
Il voto della legge è avvenuto mentre la situazione sta tornando alla
normalità nelle università. Una dopo l´altra, le assemblee degli studenti
votano la ripresa delle lezioni, malgrado qualche resistenza dei più radicali.
Ieri mattina, durante il consiglio dei ministri, Jacques Chirac ha detto che
«tutti i giovani devono poter riprendere i corsi e preparare i loro esami».
Sarà cosa fatta dopo le vacanze pasquali. Il presidente della Repubblica ha
anche invitato il governo a non abbandonare la lotta alla disoccupazione, ma si
tratta di un appello retorico. Indebolito dalla crisi, Villepin è in realtà
un primo ministro condannato all´ordinaria amministrazione. Lo dimostra il caso
della battaglia contro il tabagismo. Il ministro della Sanità vorrebbe
vietare il fumo nei locali pubblici, primi fra tutti bar e ristoranti, ma il
capo del governo lo ha bloccato.
Villepin non vuol mettersi contro tabaccai e ristoratori, da tempo
furiosi con il governo per altri motivi, e non vuole irritare di nuovo i
giovani, i principali fumatori nei luoghi pubblici. Tutto è stato rinviato
alle calende greche. Nel frattempo, il responsabile della Sanità «consulterà»
le categorie interessate.
La parola d´ordine, insomma, è non muoversi, non disturbare nessuno, non
creare polveroni. In attesa delle presidenziali in programma fra dodici
mesi.