Manifestazione sabato 7 luglio P.le Loreto ore 17
Non è l’immigrato il nemico dei lavoratori ma il capitale che guadagna denaro e potere sulla pelle di chi è sfruttato. La “pacchia” non è quella di rifugiati, richiedenti asilo e proletari immigrati ma di chi li sfrutta con salari di fame e in condizioni schiaviste, del governo Lega-Cinquestelle che cerca consenso a politiche liberiste e repressive seminando illusioni e divisioni tra i vari pezzi del proletariato.
Non esistono immigrati regolari o irregolari: esistono proletari che fuggono dalle guerre, dalla miseria e dalla sete di profitto dei governi imperialisti, rischiando la vita nei campi di concentramento libici, nel Mediterraneo e poi nei cosiddetti “centri di accoglienza o di rimpatrio” per filtrarli verso il respingimento nella miseria o lo sfruttamento nei luoghi di lavoro.
Costruiamo l’unità degli sfruttati per dire NO:
- Al razzismo e alla violenza contro i migranti: tentata strage razzista a Macerata, Idi Dyene ucciso a sangue freddo a Firenze, Sacko, fucilato mentre raccoglieva lamiere in una fabbrica dismessa.
- Alla chiusura delle frontiere e dei porti Italiani (centinaia tenuti in ostaggio sulla Lifeline e Maersk) metodo infame di propaganda e di speculazione politico-economica sulle vite degli sfruttati.
- Alla repressione esercitata contro Moustafa, condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione a Piacenza per aver resistito alle cariche della polizia durante un corteo antirazzista e contro il coordinatore nazionale del SI Cobas accusato di estorsione a dimostrazione che gli attacchi ai proletari e a chi lotta sono espressione di sistema.
- All’attacco al diritto di sciopero, l’arma più importante in mano alla classe operaia per opporsi nell’immediato allo sfruttamento.
- Alla repressione del diritto a una casa: come l’attacco portato contro l’occupazione in via Palmanova ai danni 12 nuclei familiari con 8 bambini. Uno schieramento di mezzi militari mai visto con centinaia di uomini: una dichiarazione di guerra per tutte le lotte, volta a colpire un’esperienza di autorganizzazione collettiva, un nuovo tipo di protagonismo e percorso di lotta ricompositivo.
Le lotte, nella logistica e non solo, dimostrano che i lavoratori immigrati, uniti agli italiani nella lotta, possono alzare i salari e migliorare le condizioni di lavoro, opponendosi alle svendite di CGIL, CISL e UIL; indicano inoltre la necessità di una risposta generalizzata agli attacchi dei padroni per imporre condizioni di lavoro e di vita sempre peggiori.
Per queste ragioni, anche in continuità coi due scioperi nazionali precedenti, riaffermiamo oggi, e con lo sciopero generale in autunno, la nostra piattaforma di lotta:
- riduzione dell’orario con forti aumenti di salari e pensioni; salario medio garantito ai disoccupati.
- pensione a 60 anni o 35 anni di contributi, welfare universale e pubblico
- parità di diritti italiani-immigrati, abolendo il ricatto del permesso di soggiorno legato al rapporto di lavoro (Bossi-Fini); regolarizzazione degli immigrati presenti in Italia, cittadinanza a chi nasce in Italia da genitori migranti.
- abolizione del Jobs Act e di tutte le forme di lavoro precario;
- diritto alla casa contro affitti e mutui usurai, no a sfratti e sgomberi contro chi occupa per bisogno;
- unità dei lavoratori di tutti i paesi, a partire da quelli europei, per contrastare le politiche dei rispettivi governi: guerra interna per imporre sempre più sfruttamento, e aggressione imperialista verso l’esterno. No alle spese militari!
Manifestazione sabato 7 luglio P.le Loreto ore 17
S.I. Cobas – C.U.B – U.S.I – Ci Siamo-Rete Solidale – C.S. Vittoria – Pagine Marxiste – GCR – Cuneo Rosso – Conflitti Sociali