Un gigante russo-tedesco si confronta con Areva + vari

Gfp     090212
Alleanza atomica / Gfp       090128 Rifiuti pericolosi
+ Le Figaro    090304

Un gigante russo-tedesco si confronta con Areva

+ Faz   090303

Alleanza nucleare – Siemens punta sulla tecnica nucleare russa

Rüdiger Köhn e Andreas Mihm

Tesi GFP:

●    Con l’alleanza nel nucleare con Mosca la tedesca Siemens può porsi la prospettiva di una partecipazione ai progetti nucleari militari.

La cooperazione non si limita, come comunicato inizialmente, alla holding statale Atomenergoprom che raggruppa tutto il nucleare civile russo, ma si estende all’autorità per l’energia atomica Rosatom, che controlla sia il nucleare civile che quello militare, e che dipende direttamente dal governo russo.

●    L’accordo ha anche un forte significato politico per la cooperazione russo-tedesca.

●    Esso potrebbe portare a seri scontri con la nuova Amministrazione americana di Obama; l’offensiva russa dei gruppi tedeschi avevano già creato tensioni con l’amministrazione Bush.

o   Una think tank tedesco-americana (la Transatlantic Academy di Washington), mette in guardia Berlino da una politica da banderuola, tra Washington e Mosca, che potrebbe portare “a pericolosi rifiuti”:

o   … l’espansione negli USA del gruppo degli armamenti franco-tedesco EADS è stata bloccata per la quota che i russi hanno in esso.

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●    Ormai ufficiale l’alleanza per il nucleare civile tra il gruppo tedesco Siemens e il gruppo statale russo Rosatom, un nuovo gigante che sfida il francese Areva, n. 1 mondiale del settore.

–   Siemens non è finora stata colpita dalla crisi economica mondiale,

o   per il primo trimestre ha comunicato un profitto operativo di circa €2MD, + 20%, e prevede di crescere anche nel 2009, con un aumento del fatturato pari al doppio di quello dell’economia mondiale.

●    Anzi, come altri grandi gruppi tedeschi, Siemens intende sfruttare la crisi per espandersi facendo “acquisti d’occasione”, dato il diminuito valore dei potenziali obiettivi da acquisire;

●    e trarre maggior profitto dalla rinascita delle centrali nucleari a livello mondiale, mentre in Germania permane la decisione di uscire dal nucleare; lo scorso anno il settore ha visto un forte processo di concentrazione e fusioni.

o   Rosatom ha costruito la centrale nucleare iraniana di Bushehr, che era stata iniziata da Siemens.

o   È dal decennio 1990 che Siemens collabora con Rosatom, ad esempio per le centrali atomiche slovacche di Mochovce e Bohunice, o nel progetto di Belene, Bulgaria. Già a fine 2007 Siemens siglò un accordo quadro con Rosatom per una più ampia cooperazione nel nucleare.

●    Mosca è disposta a far partecipare Siemens alla direzione della joint venture – fortemente voluta dal primo ministro Putin e in cui il governo tedesco avrà il diritto di esprimersi – anche se Rosatom avrà la maggioranza (50%+1);

o   da oltre un anno Siemens possiede una importante quota di un costruttore russo di turbine, che produce anche componenti per i sommergibili atomici e per l’industria degli armamenti.

–   La cooperazione con i russi, in costruzione da anni, sembra l’unica opzione possibile per Siemens, che può dare i suo apporto per componenti importanti, come turbine generatori, o per la tecnica di gestione ma non possiede alcuna competenza ad esempio per il reattore o il combustibile; il gruppo madre di Rosatom, Atomenergoprom offre l’intera catena nel nucleare ….

o   in progetto la costruzione entro il 2030 di almeno 400 centrali di nuovo tipo (per un valore di €1000 MD) e lo sviluppo dei progetti di reattori russi ad acqua pressurizzata. A fine aprile i particolari dell’accordo. Si tratterebbe del raddoppio circa della potenza esistente; e anche se ne saranno realisticamente realizzate solo la metà, i quattro maggiori gruppi internazionali del settore potranno trarne forti profitti (Areva, Rosatom, Siemens, General Electric/Hitachi, Toshiba-Westinghouse).

o   Rosatom ha già proposto la costruzione di una nuova centrale atomica in un luogo simbolico, nella enclave russa di Kaliningrad tra Polonia, Lituania e Baltico, la vecchia Königsberg della Prussia orientale.

o   La Russia è il maggior produttore atomico del mondo con 31 centrali, per il 2015 intende mettere in funzione almeno 10 nuove centrali, e costruirne altre 10.

o   Rosatom è anche uno dei maggiori esportatori di centrali, almeno due l’anno.

o   L’industria nucleare russa sta costruendo centrali in Bulgaria, in Cina, India e Iran (Bushehr); in negoziato la costruzione di centrali nucleari russe in Kazakistan, Armenia, Marocco, Turchia e India; in vista la costruzione di reattori in Svezia, la Polonia pensa ad almeno 4 reattori, la Cina sta investendo in un grande programma atomico. 

o   Competono per questo mercato l’americano General Electric, legato ad Hitachi, il giapponese Toshiba-Westinghouse, oltre ad Areva in posizione di vantaggio perché il suo reattore di nuova generazione è già in costruzione in Finlandia e in Francia, mentre la tecnologia di Toshiba-Westinghouse è ancora solo sulla carta.

●    Ad inizio anno Siemens è uscita a sorpresa dalla partecipazione finanziaria e dalla cooperazione con Areva nella filiale comune Areva Nuclear Power (NP), avviata nel 2001, di cui possedeva una minoranza di sbarramento pari al 34%, ma in cui Siemens era esclusa per gran parte dalle decisioni, non essendo riuscita ad entrare nella società madre Areva;

●    per l’opposizione di Parigi Siemens non è neppure riuscita nel 2008 ad aumentare le sue quote in Areva NP.

o   Areva NP ha attualmente 17 300 addetti.

o   in vista una battaglia legale tra i due ex alleati: una delle clausole contrattuali perché Siemens possa uscire da Areva NP è che si impegni a non fare concorrenza ad Areva, almeno fino al 2020;

o   dal canto suo Areva dovrebbe trovare €2MD prima del 2012 per acquisire il 34% di Siemens, condizione ritenuta valida da Areva solo fino a prima del patto tedesco con i russi.

o   Areva intende rivalersi su Siemens che ha proceduto alla rottura in modo unilaterale.

o   La maggior parte dei progetti russi di Siemens riguardano finora il settore civile, ad esempio Siemens sta costruendo il primo treno russo ad alta velocità che dovrebbe entrare in funzione a fine 2009, per la tratta Mosca-Pietroburgo,

o   Siemens spera di ottenere commesse in occasione dei giochi olimpici di Sotschi del 2014 per il settore energia, per i trasporti ed anche per la tecnologia di repressione.

o   Nel 2007 Siemens ha ottenuto la partecipazione al costruttore di turbine Power Machines, in cui ha ancora la direzione tecnica. Power Machines è un fornitore di componenti per il nucleare russo, e per i sommergibili atomici e per l’industria degli armamenti.

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Legenda cartina
Energia atomica nel mondo
Numero delle centrali atomiche

in numeri rossi quelle in funzione, in blu in costruzione, in verde quelle commissionate o in progetto.

Produzione [Leistung] lorda in megawatt.

Le Figaro        090304
Un géant germano-russe se dresse face à Areva

Siemens et Rosatom ont officialisé hier leur alliance dans l’atome civil. Areva dénonce une violation contractuelle.

–   Un nouveau géant apparaît sur le chemin d’Areva, le groupe français leader mondial du nucléaire. Hier, l’allemand Siemens et le groupe d’État russe pour l’énergie atomique, Rosatom, ont annoncé la signature d’un protocole d’accord en vue de la création d’une joint-venture (dont le russe aura la majorité, 50 % plus une action) dans le nucléaire. Les deux parties veulent notamment construire ensemble des centrales du futur et développer les projets de réacteurs russes à eau pressurisée. Autant dire un concurrent de poids pour Areva, pour ne pas dire un adversaire redoutable.

–   Cette alliance entre Siemens et Rosatom est la suite logique de la décision du groupe allemand, au début de l’année, de se retirer de la filiale commune Areva NP, en charge de la construction des réacteurs, dont il détenait 34 %. Un véritable choc pour Areva, qui rappelait à intervalles réguliers la qualité de ce partenariat franco-allemand.

Pour autant, le groupe dirigé par Anne Lauvergeon ne veut surtout pas rester sans réagir devant l’annonce de cet accord germano-russe. À cela une bonne raison : entre autres conditions liées à son retrait d’Areva NP, Siemens doit respecter une clause de non-concurrence (en principe jusqu’en 2020). « Dès lors que Siemens s’associe à Rosatom, le contrat est rompu de façon unilatérale. Face à cette violation, nous avons bien l’intention de défendre nos droits, et pour cela d’ouvrir une procédure », soulignait-on hier dans l’entourage d’Areva.

–   En vertu des modalités contractuelles initiales, le groupe français doit trouver 2 milliards d’euros avant 2012 pour racheter les 34 % de son ex-partenaire dans Areva NP. Mais cela, c’était avant l’annonce du « pacte » germano-russe. Bref, alors que les discussions s’annonçaient serrées entre Areva et Siemens, on se dirige tout droit vers une sévère bataille juridique.

Un marché de 1 000 milliards d’euros

Sitôt le divorce Areva-Siemens annoncé, la Russie n’a pas mis longtemps à s’engouffrer dans la brèche. Il faut dire que Siemens lui avait adressé des œillades appuyées : le 3 février dernier, quelques jours après sa rupture avec le français, le groupe allemand réunissait tous ses principaux dirigeants en organisant une grande convention à Moscou.

–   « Nous voulons devenir les leaders du marché mondial de l’énergie nucléaire », a déclaré hier le président de Rosatom, Sergueï Kirienko, en mettant en avant des perspectives de développement immenses : selon le communiqué conjoint publié par la nouvelle entité germano-russe, d’ici à 2030, pas moins de 400 nouvelles centrales devraient être construites à travers le monde, ce qui représente un marché de 1 000 milliards d’euros.

–   Pour le moment, outre Areva, l’américain General Electric (lié à Hitachi) et le japonais Toshiba-Westinghouse ont bien l’intention de profiter de cet énorme gâteau. Mais le groupe français dispose d’un réel avantage, car son réacteur de nouvelle génération est déjà en construction, en Finlande et en France, notamment.

A contrario, la technologie AP 1000 de Toshiba-Westinghouse n’existe toujours que sur catalogue. La semaine dernière, Anne Lauvergeon, la présidente du directoire d’Areva, se réjouissait que son groupe soit « mis de moins en moins en compétition ». Aujourd’hui, Siemens voudrait bien inverser la tendance.

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Faz      090303
Nuklearallianz – Siemens baut auf russische Kerntechnik

Von Rüdiger Köhn und Andreas Mihm

03. März 2009

–   Schneller als erwartet haben sich Siemens und der russische Nuklearkonzern Rosatom auf Grundzüge einer Zusammenarbeit in der Kernenergietechnik geeinigt. Am Dienstagabend unterzeichneten sie eine Absichtserklärung zur Gründung eines Gemeinschaftsunternehmens für das zivile Kernkraftgeschäft. Siemens-Vorstandsvorsitzender Peter Löscher und Sergej Kirijenko, Generaldirektor der staatlichen Rosatom, unterschrieben den Vertrag in Berlin. Siemens hatte erst Ende Januar angekündigt, man werde sich aus der Finanzbeteiligung an und Kooperation mit dem französischen Kerntechnologiekonzern Areva zurückziehen.

Auf lange Sicht wollen Siemens und Rosatom im Bau von Kernkraftwerken kooperieren und weltweit als einer der wenigen Komplettanbieter von Kernkraftwerken auftreten, aufsetzend auf der russischen Druckwasserreaktor-Technologie. Bis Ende April sollen Einzelheiten über Struktur und Mitspracherechte geklärt werden. Über den Vertrag wird dann auch der Siemens-Aufsichtsrat befinden. Die russische Seite hatte schon den Bau eines neuen Kernkraftwerkes im ostpreußischen Königsberg (Kaliningrad) als ersten Schritt für die Zusammenarbeit vorgeschlagen.

Siemens will von der Renaissance der Kernkraft profitieren

Erst Ende Januar hatte der deutsche Industrie- und Elektrokonzern angekündigt, die seit 2001 bestehende Kooperation mit der französischen Areva aufzukündigen und sich einen neuen Partner zu suchen (siehe Siemens steigt aus Gemeinschaftsunternehmen mit Areva aus).

–   Siemens hatte seine gesamten Nuklearaktivitäten in ein Gemeinschaftsunternehmen mit Areva eingebracht, an dem die Deutschen seitdem 34 Prozent gehalten haben. Zwar entsprach dies einer Sperrminorität und gewährte somit ein gewisses Mitspracherecht. Doch blieb Siemens weitgehend von Entscheidungen ausgeschlossen.

–   Das soll sich mit dem russischen Staatsunternehmen Rosatom ändern: Siemens will in einer Zusammenarbeit mit den Russen, die von Ministerpräsident Wladimir Putin stark befördert und von der deutschen Regierung zumindest mitgetragen wird, mehr operativen Einfluss ausüben. Das dürfte sich in der Konstruktion des neuen Gemeinschaftsunternehmens niederschlagen. Siemens weiß, dass man in dem von russischer Seite als „strategisch“ eingeschätzten Industriezweig keine Kapitalmehrheit bekommen wird.

–   Siemens will nun stärker von der weltweiten Renaissance der Kernkraftwerke profitieren. In der Branche, die in den vergangenen Jahren einem starken Konzentrations- und Fusionsprozess ausgesetzt war, ist die Rede davon, dass bis zum Jahr 2020 rund 400 neue Kernkraftwerke mit einem Marktvolumen von rund 1000 Milliarden Euro gebaut werden könnten.

–   Das entspräche rechnerisch etwa einer Verdoppelung des heutigen Bestands. Selbst wenn nur die Hälfte davon realisiert würde, was Fachleuten realistisch erscheint, könnte die übersichtliche Branche mit vier weltweit präsenten Herstellern oder Konsortien davon erheblich profitieren.

Siemens hat keine Kompetenz mehr im „heißen Geschäft“ – aber bei Turbinen

–   Eine Kooperation mit den Russen scheint die einzige Option, die Siemens hat. Da die Deutschen keine Kompetenz mehr im „heißen Geschäft“ etwa mit dem Reaktor und den Brennelementen haben, können sie mit den nicht minder wichtigen Komponenten wie Turbinen, Generatoren oder Betriebsleittechnik partizipieren.

–   Atomenergoprom, die Muttergesellschaft von Rosatom, bietet die gesamte Kette im Nuklearbereich von der Urangewinnung über Reaktoren, Brennelemente, Aufbereitung und Lagerung an. Siemens wird auch nicht müde, darauf hinzuweisen, dass die russischen Kraftwerke auch westeuropäischen Sicherheitsnormen entsprächen.

–   Neben der französischen Areva und Rosatom – die beide die gesamte Kette vom Uranabbau über den Kraftwerksbau bis zur Aufbereitung im Programm haben – sind Toshiba/Westinghouse und General Electric/Hitachi die einzigen derzeit weltweit präsenten Konkurrenten im Kraftwerksbau. Sie wären aus deutscher Sicht für eine Zusammenarbeit eher nicht in Frage gekommen, weil sie neben dem „heißen Geschäft“ selber konventionelle Komponenten im Angebot haben.

–   Andererseits kommt es immer wieder zu Kooperationen. So haben Areva/Siemens Reaktoren russischer Bauart modernisiert. Gebaut werde, was und von wem die Kunden es verlangten, heißt es bei großen Energieversorgern. Da auch Kernkraftwerke aus unterschiedlichsten Komponenten – ziviler wie nuklearer Art – gebaut würden, gebe es immer Kombinationsmöglichkeiten auf Herstellerseite.

Deshalb soll die bis zur Jahresmitte geplante Aufkündigung der Finanzbeziehung von Siemens und Areva auch nicht das Ende ihrer Lieferbeziehungen bedeuten. Siemens hatte Ende Januar das Recht wahrgenommen, seinen Anteil von 34 Prozent Areva anzudienen. Dabei könnte die Transaktion dieses Paketes mit einem Wert von rund 2 Milliarden Euro normalerweise erst im Jahr 2012 erfolgen. Doch arbeiten beide Seiten an einer schnelleren Lösung. Neben dem Preis ist ein anderer wesentlicher Verhandlungspunkt auch die Konkurrenzausschlussklausel. Sie würde es Siemens normalerweise acht Jahre verbieten, in dem Nukleargeschäft tätig zu werden.

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Gfp      090212
Atomallianz
12.02.2009
MÜNCHEN/BERLIN/MOSKAU
(Eigener Bericht) –

–   Der deutsche Siemens-Konzern erhält durch seine Atomallianz mit Moskau die Perspektive auf eine Beteiligung an militärischen Nuklearprojekten. Dies ergibt sich aus den jüngsten Gesprächen der Konzernspitze mit dem russischen Ministerpräsidenten.

–   Demnach wird die mit hoher Geschwindigkeit in die Wege geleitete Kooperation nicht, wie zunächst angekündigt, auf die Staatsholding Atomenergoprom beschränkt, die die zivile Atomwirtschaft Russlands bündelt. Sie erstreckt sich vielmehr auf die Atombehörde Rosatom, die auch die militärische Nuklearbranche kontrolliert.

–   Rosatom erregt zur Zeit Aufmerksamkeit, weil sie das iranische Kernkraftwerk Bushehr fertigstellt, dessen Bau einst von Siemens begonnen worden war.

–   Die neue Perspektive für Siemens kann nicht gänzlich überraschen: Der Konzern hält seit mehr als einem Jahr erhebliche Anteile an einem russischen Turbinenbauer, der auch Komponenten für Atom-U-Boote und die Rüstungsindustrie herstellt. Die deutsch-russische Atomallianz ist auf Jahrzehnte angelegt und soll in diesem Frühjahr vertraglich geregelt werden.

Fliegender Wechsel

–   Die Siemens AG hat ihre Beteiligung an dem deutsch-französischen Gemeinschaftsunternehmen Areva NP, in das sie im Jahr 2001 ihre Nuklearaktivitäten eingebracht hate, Ende Januar aufgekündigt.[1] Zugleich hat sie die Verhandlungen mit der russischen Staatsholding Atomenergoprom forciert, in der sämtliche zivilen Nuklearfirmen Russlands gebündelt sind. Die Umsetzung der neuen Atomallianz erfolgt ungewöhnlich schnell und ist offenbar schon lange geplant und vorbereitet worden. "Die Partnerschaft mit der französischen Areva war noch nicht aufgekündigt, da hatten die Münchener schon mehr als nur sondiert", schreibt die Presse.[2]

Neue Ausrichtung

–   Nur wenige Tage nach dem Beschluss über den Ausstieg aus der deutsch-französischen Areva NP hielt der gesamte Siemens-Vorstand seine Quartalsgespräche ab – in Moskau. Vorstandschef Peter Löscher hatte zuvor das Interesse des Unternehmens an einer engen Zusammenarbeit mit Atomenergoprom eigens bekräftigt.

–   Ein Treffen zwischen Löscher und dem russischen Ministerpräsidenten Wladimir Putin bildete dann den Auftakt für weitere konkrete Gespräche über eine deutsch-russische Atomallianz. Putin bot dem deutschen Konzern eine Nuklear-"Partnerschaft auf Augenhöhe" an: Die Zeit sei reif für eine "vollwertige Partnerschaft". Zudem betonte er, die bisherige Zusammenarbeit könne "womöglich eine neue Ausrichtung" bekommen.[3] Der Siemens-Vorstandsvorsitzende Löscher zeigte sich hocherfreut über das Angebot: "Wir sind seit mehr als 150 Jahren in Russland geschäftlich aktiv und haben hier hervorragende und bewährte Partnerschaften aufgebaut. Diese wollen wir weiter vertiefen".[4]

Zivil-militärisch

–   Dabei ist mittlerweile nicht mehr nur von einer Kooperation mit der 2007 gegründeten Staatsholding Atomenergoprom die Rede, in der die zivilen Nuklearfirmen Russlands gebündelt sind. Mit dem Treffen in Moskau wurde die künftige Zusammenarbeit auf eine Ebene gehoben, die auch eine militärische Komponente enthält: Vereinbart wurden Gespräche über eine Kooperation zwischen Siemens und der Atomenergiebehörde Rosatom.

–   Rosatom untersteht direkt der russischen Regierung und leitet sowohl die zivile als auch die militärische Nuklearbranche, von den Kernwaffen bis zum Bau und Verkauf neuer Atomkraftwerke.

–   Siemens arbeitet bereits seit den 1990er Jahren mit Rosatom zusammen, etwa bei den Kernkraftwerken in Mochovce und Bohunice (Slowakei) und beim Belene-Projekt (Bulgarien). Schon Ende 2007 traf der deutsche Konzern eine erste Rahmenvereinbarung mit Rosatom über die weitere Zusammenarbeit bei Nuklearprojekten.

Atom-U-Boote

–   Dass Siemens jetzt die Perspektive auf eine Beteiligung an militärischen Nuklearprojekten gewinnt, kann nicht gänzlich überraschen. Zwar beschränken sich die meisten Russland-Projekte des Konzerns bisher auf den zivilen Sektor; so baut Siemens den ersten russischen Hochgeschwindigkeitszug, der ab Ende dieses Jahres zwischen Moskau und St. Petersburg eingesetzt werden soll, und hofft, anlässlich der Olympischen Winterspiele 2014 in Sotschi umfangreiche Aufträge in der Energiebranche, bei Verkehrsvorhaben und auch in der Repressionstechnologie zu erhalten. Allerdings reicht die

–   Beteiligung an dem Turbinenbauer Power Machines, die Siemens im Oktober 2007 erlangen konnte, in den nuklearen und auch in den militärischen Bereich hinein. Power Machines – der deutsche Konzern hat dort sogar die technische Führung inne – ist Zulieferer für die russische Atomwirtschaft und produziert wichtige Teile für Atom-U-Boote und für die Rüstungsindustrie.[5]

Gute Aussichten

–   Mit der deutsch-russischen Atomallianz will sich Siemens einen privilegierten Zugang zum internationalen Nuklearmarkt sichern, der als vielversprechend gilt, da bis 2030 weltweit der Bau von mehr als 400 neuen Kernkraftwerken geplant ist.[6]

–   Russland, mit 31 Meilern bereits einer der größten Atomstromproduzenten der Welt, will bis 2015 mindestens zehn neue Kraftwerksblöcke ans Netz gehen lassen und den Bau von zehn weiteren beginnen.

–   Der künftige Siemens-Partner Rosatom ist zudem einer der bedeutendsten Exporteure von Kernkraftwerken und will mittelfristig mindestens zwei Atommeiler pro Jahr im Ausland bauen.[7]

–   Derzeit errichtet die russische Nuklearindustrie neben einem hoch umstrittenen Kraftwerk in Bulgarien Meiler in der Volksrepublik China, in Indien und im Iran; dort handelt es sich um das Atomkraftwerk in Bushehr, dessen Bau einst der deutsche Siemens-Konzern begann. Kürzlich kam der Auftrag zum Bau des ersten belarussischen Atomkraftwerkes hinzu.

–   Gespräche über den Bau russischer Meiler gibt es mit Kasachstan, Armenien, Marokko, der Türkei und Indien. Zudem stehen weitere Aufträge in Aussicht: Schweden will den Bau neuer Reaktoren erlauben, Polen plant den Bau von mindestens vier Reaktorblöcken, die Volksrepublik China legt ein neues Kernkraft-Großprogramm auf.[8]

Strategische Partnerschaft

–   Siemens und Rosatom drücken bei der Entwicklung ihrer Allianz weiter aufs Tempo. Wenige Tage nach der Moskauer Zusammenkunft traf Ende letzter Woche Rosatom-Generaldirektor Sergej Kirijenko in Berlin ein.

–   Dort vergewisserte er sich der Zustimmung der Bundesregierung und kündigte für Ende April oder Anfang Mai konkrete Vereinbarungen an. Ziel sei eine "strategische Partnerschaft", die auf mindestens 25 Jahre angelegt sei, erklärte Kirijenko. Gemeinsam mit Siemens strebe man die Marktführerschaft beim weltweiten Bau von Atomkraftwerken an.[9] Konkurrenten sind neben der französischen Areva vor allem die amerikanisch-japanischen Gemeinschaftsunternehmen Toshiba/Westinghouse und General Electric/Hitachi.

–   Zum Einstieg in die deutsch-russische Atomallianz schlägt Moskau eine Maßnahme an einem symbolträchtigen Ort vor: Energieminister Sergej Schmatko erklärt, Siemens solle als ersten Schritt gemeinsam mit russischen Firmen ein Atomkraftwerk in Kaliningrad bauen, dem früheren Königsberg.[10]

[1] s. dazu Gefährliche Verwerfungen

[2] Siemens mit Verve; Frankfurter Allgemeine Zeitung 06.02.2009

[3] Putin bietet Siemens "vollwertige Partnerschaft" im Atombereich an; www.tagesspiegel.de 03.02.2009

[4] Siemens plant Atom-Kooperation mit Russland; Spiegel online 04.02.2009

[5] s. dazu Tauziehen und Durch die Hintertür

[6] s. dazu Nukleare Optionen

[7] Russland lockt Siemens; Handelsblatt 02.02.2009

[8] China plant massenweise neue Atomkraftwerke; Spiegel online 04.02.2009

[9] Russland bietet Siemens sehr weite Kooperation an; Frankfurter Allgemeine Zeitung 06.02.2009. Rosatom und Siemens treiben Nuklear-Partnerschaft voran; Welt online 06.02.2009

[10] Reaktor in Kaliningrad: Russland winkt mit Atom-Auftrag für Siemens; Handelsblatt 07.02.2009

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Gfp      090128
Gefährliche Verwerfungen
28.01.2009
MÜNCHEN/PARIS/MOSKAU

–   (Eigener Bericht) – Der deutsche Siemens-Konzern plant die Ausweitung seiner Atomgeschäfte in Zusammenarbeit mit Moskau.

o    Berichten zufolge will die Firma ihre bisherige Kooperation mit dem französischen Nuklearunternehmen Areva beenden, weil ihr die Teilhabe an der operativen Führung des Joint Ventures verweigert wird.

o    Stattdessen könne Siemens seine Atom-Aktivitäten gemeinsam mit der russischen Staatsholding Atomenergoprom ausbauen, heißt es am Unternehmenssitz in München. Moskau hat die gesamte Produktionskette der zivilen Nuklearindustrie Russlands in Atomenergoprom gebündelt und ist bereit, Siemens an der Leitung einer deutsch-russischen Atomallianz zu beteiligen.

o    Das Geschäftsangebot hat einen hohen Stellenwert für die ökonomische Expansion des Münchner Konzerns, besitzt aber darüber hinaus eminente politische Bedeutung für die deutsch-russische Kooperation.

o    US-Thinktanks warnen Berlin vor dem Versuch, eine Mittelstellung zwischen Washington und Moskau einzunehmen: Solche Schaukelpolitik nach traditionellem Muster könne "zu gefährlichen Verwerfungen führen".

Schnäppchenjäger

–   Die Siemens AG ist bislang von der weltweiten Wirtschaftskrise nicht betroffen. Auf der gestrigen Hauptversammlung konnte der Konzern für das erste Geschäftsquartal einen operativen Gewinn von rund zwei Milliarden Euro vermelden – ein Gewinnsprung von 20 Prozent. Auch im Krisenjahr 2009 will Siemens weiter zulegen und rechnet schlimmstenfalls mit einem geringen Umsatzrückgang. Der Umsatz müsse doppelt so stark wachsen wie die Weltwirtschaft, lautet die ehrgeizige Zielvorgabe.[1]

–   Zudem will die Münchner Firma, wie auch andere deutsche Großkonzerne, die Krise zur Expansion nutzen und "Schnäppchenkäufe" tätigen [acquisti d‘occasione]: Das Management erwartet, dass durch die Konjunkturkrise potenzielle Übernahmeziele an Wert verlieren.[2]

Atom-Renaissance

–   Um auf Wachstumskurs zu bleiben, setzt Siemens einerseits auf das Geschäft mit Umwelttechnik, dem eine große Zukunft zugeschrieben wird.[3] Andererseits hält der Konzern grundsätzlich an Atomenergie fest. Der Vorstandsvorsitzende Peter Löscher spricht von einer "Renaissance der Kernkraft" und erklärt, sie gehöre zum "Energiemix der Zukunft".[4]

–   Das entspricht der Haltung der deutschen Energiekonzerne, die trotz des Atomausstiegs im Inland nicht auf Bau und Betrieb von Atomkraftwerken im Ausland verzichten wollen – wegen dreistelliger Umsatzrenditen.[5] Der internationale Markt für Atomtechnik gilt zudem in vielen Chefetagen als vielversprechendes Geschäft, da bis 2030 weltweit der Bau von mehr als 400 neuen Atomkraftwerken geplant ist.

"Call" und "Put"

–   Seine Nuklearaktivitäten hatte der Konzern 2001 in das deutsch-französische Gemeinschaftsunternehmen Areva NP ("Areva Nuclear Power") eingebracht, das gegenwärtig mit 17.300 Mitarbeitern zu den weltweit führenden Herstellern von Atomkraftwerken gehört. Siemens erhielt eine 34-prozentige Sperrminorität, war damit aber von Beginn an nicht zufrieden.

–   Eine Beteiligung an der französischen Muttergesellschaft Areva war nicht durchzusetzen; Areva profitiert von der weit lukrativeren Brennstäbe-Lieferung. Alle Versuche, wenigstens den eigenen Anteil an Areva NP aufzustocken und damit den deutschen Atomeinfluss auszuweiten, scheiterten in den vergangenen Jahren zudem am Widerstand aus Paris.

–   Gegen vehementen deutschen Protest kündigte die französische Seite nun sogar an, eine sogenannte "Call"-Option auf den deutschen Anteil zu ziehen, das heißt, diesen in wenigen Jahren zu übernehmen.[6] Dem kam Siemens jetzt zuvor und teilte am Montag nach einem entsprechenden Beschluss des Aufsichtsrates mit, man werde seine "Put"-Option nutzen. Das bedeutet: Das Joint Venture Areva NP wird aufgekündigt und der auf 2,1 Milliarden Euro geschätzte 34-Prozent-Anteil verkauft.[7]

Neue Allianz

Nach dem Ende der deutsch-französischen Atomliaison will Siemens das Kernenergiegeschäft nicht etwa zurückfahren, sondern es weiter ausbauen und bereitet dazu einen Partnerwechsel vor. Als Kandidat für die künftige Atomkooperation gilt die russische Staatsholding Atomenergoprom, in der sämtliche zivilen Nuklearfirmen Russlands gebündelt sind. Die 2007 gegründete Holding deckt damit das gesamte Spektrum der nuklearen Stromerzeugung ab – von der Kernforschung über Uranabbau, Urananreicherung, Kernkraftwerksbau und -betrieb bis hin Lagerung von Atommüll. Siemens zielt auf eine besonders enge Zusammenarbeit: Anders als in der deutsch-französischen Kooperation soll der Konzern in der deutsch-russischen Atomallianz an der operativen Führung beteiligt werden.[8]

Potenziale

In Berlin stößt der Partnerwechsel von Siemens auf grundsätzliche Zustimmung. "Die Politik muss ein Interesse daran haben, dass Siemens seine Kompetenz in der Kernenergie erhält und möglichst ausbaut, um auf dem Weltmarkt eine nennenswerte Rolle spielen zu können", erklärt der energiepolitische Koordinator der CDU/CSU-Fraktion im Bundestag, Joachim Pfeiffer.

–   Die Kernenergie sei wie die erneuerbaren Energien ein weltweites Wachstumsfeld, das enorme Umsatz- und Beschäftigungspotenziale berge. Bedenken gegen ein Bündnis mit einem russischen Unternehmen weist Siemens zurück.

–   Man habe mit dem Gemeinschaftsunternehmen Power Machines bereits gute Erfahrungen gemacht.[9] An dem russischen Turbinenbauer, der unter anderem wichtige Teile für Atom-U-Boote und die Rüstungsindustrie produziert, hat sich das deutsche Unternehmen trotz eines Vetos der russischen Kartellbehörde beteiligt und dabei sogar die technische Führung übernommen.[10]

Transatlantische Differenzen

–   Nach den jüngsten Gesprächen über den Ausbau der deutsch-russischen Erdgaskooperation würde mit einem Atombündnis die im vergangenen Jahr ausgerufene deutsch-russische "Modernisierungspartnerschaft" stark vorangetrieben.[11]

–   Dies könnte jedoch für ernste Konflikte mit der Regierung des neuen US-Präsidenten Obama sorgen. Die Russland-Offensiven deutscher Firmen sorgten schon unter der Bush-Administration für Schwierigkeiten; so wurde die US-Expansion des deutsch-französischen Rüstungskonzerns EADS behindert – wegen dessen russischer Aktienanteile.[12]

Unangenehm

–   Tatsächlich erschien unmittelbar nach Bekanntwerden der deutsch-russischen Atomallianz-Pläne in der einflussreichen Frankfurter Allgemeinen Zeitung ein Namensartikel eines prominenten US-Politikberaters – des geschäftsführenden Direktors der Washingtoner Transatlantic Academy, eines von deutschen und US-amerikanischen Institutionen getragenen Thinktanks. Darin warnt der Autor Berlin vor einer größeren Nähe zu Moskau und vor dem Versuch, die "Rolle eines Vermittlers zwischen Russland und den Vereinigten Staaten" zu spielen.

–   Im Verhältnis zu Russland, heißt es unter Anspielung auf die alte Schaukelpolitik Deutschlands, gebe es "zwischen Berlin und Washington echte Unterschiede hinsichtlich der Interessen, politischen Kulturen und der Methoden; diese Unterschiede können zu gefährlichen Verwerfungen führen, wenn mit ihnen ungeschickt umgegangen wird". In beiden Hauptstädten, warnt der Autor, solle man daher gefasst darauf sein, "dass die russischen Dinge unangenehm werden können".[13]

[1] Siemens gibt den Krisen-Supermann; Handelsblatt 27.01.2009

[2] Siemens bereitet sich auf Schnäppchenkäufe vor; Financial Times Deutschland 08.12.2008. S. auch Mehr Geld in der Kasse

[3] Siemens setzt auf Umwelttechnik; WirtschaftsWoche 26.01.2009. S. auch Zukunftsbranche

[4] Siemens verfolgt falsche Unternehmensstrategie; Pressemitteilung Nr. 4/2009 des Dachverbands der Kritischen Aktionärinnen und Aktionäre

[5] s. dazu Nukleare Optionen

[6] s. dazu Konfrontationskurs

[7] Siemens beendet Atombündnis mit Areva; Handelsblatt 27.01.2009

[8] Siemens sucht mit russischer Hilfe eine Zukunft für Kernkraftwerke; Frankfurter Allgemeine Zeitung 24.01.2009

[9] Siemens beendet Atombündnis mit Areva; Handelsblatt 27.01.2009

[10] s. dazu Tauziehen und Durch die Hintertür

[11] s. dazu Eurasien und Natürliche Modernisierungspartner

[12] s. dazu Krieg und Irritationen

[13] Stephen Szabo: Für Obama liegt ein Schlüssel zu Russland in Berlin; Frankfurter Allgemeine Zeitung 26.01.2009

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