[Tunisia] Oggi sciopero generale

Lo sciopero è stato indetto dall’Unione generale dei lavoratori tunisini (UGTT) per protestare contro l’assassinio del leader dell’opposizione, Chokri Belaid, lo scorso mercoledì. In concomitanza si svolgeranno i suoi funerali.
L’organizzazione sindacale ha affermato che l’assassinio è un avvertimento di come potranno agire forze ostili all’ipotesi di un nuovo governo, che a loro dire, potrebbe portare alla guerra civile in Tunisia.
Ieri, nel corso di una riunione di quattro ore, la direzione del sindacato ha deciso di partecipare alla manifestazione dove saranno presenti tutti partiti e le forze di opposizione.
In un documento si accusa il governo come responsabile per “la diffusione della violenza politica e sociale, dei crimini contro l’UGTT, i partiti e la società civile”, come riportato dalle agenzie internazionali.

Nel frattempo, Ennahda(il partito islamista al potere, che si ispira al modello del partito di Erdogan in Turchia, l’AKP ) si è pronunciato più volte contro la creazione di un nuovo governo, che sostituisca l’attuale, con l’intento di riportare la calma in Tunisia, fino ad aprire all’ipotesi di un governo di coalizione.
“Noi di Ennahda, crediamo che la ora la Tunisia abbia bisogno di un governo politico. Continueremo i colloqui con gli altri partiti sulla formazione di un governo di coalizione “, ha dichiarato Abdelhamid Yalasi vice presidente del partito.

Il Presidente ad interim della Tunisia, Moncef Marzouki, ha affermato che l’assassinio del leader dell’opposizione, Chokri Belaid, “è parte di un complotto contro la Tunisia minacciando la sua sicurezza e stabilità al fine di gettare il paese nel caos.”

Parlando alla stampa al suo arrivo in aeroporto di Tunisi da Strasburgo, Marzuki ha detto che “I recenti attacchi ai mausolei fanno parte di questa cospirazione, attraverso cui le persone coinvolte cercano di seminare confusione nella popolazione”.
A questo proposito, ha ribadito la sua fiducia nelle forze di sicurezza e la loro capacità di arrestare i responsabili, e ha fatto appello alla classe politica di adoperare pazienza e intelligenza per superare questa situazione, secondo l’agenzia di stato tunisina.

Dopo la caduta di Zine Al Abidine Ben Ali, avvenuta nel gennaio 2011, In Tunisia si sono ripetuti episodi di violenza contro politici e forze di opposizione, sindacalisti e artisti. La maggior parte degli attacchi sono stati compiuti dalla “Lega per la protezione della Rivoluzione”, a sua volta formata da sostenitori del partito Ennahda.

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