Dopo Parigi, Bruxelles. Gli attentati dell’ISIS in Europa con le loro decine di morti sono la pallida eco dei massacri perpetrati in Medio Oriente e soprattutto in Siria dalle bande dei tagliagole sciiti, sunniti delle varie appartenenze, dagli eserciti turco, siriano, dagli aerei americani, francesi, inglesi, qatarini, arabi, russi: centinaia di migliaia di morti, e milioni di sfollati in Siria. E le decine di migliaia di morti in mare e davanti ai fili spinati.
C’è differenza di quantità, ma non di qualità in questi massacri: gli ispiratori, i finanziatori, gli organizzatori sono grandi borghesi, finanzieri e i loro Stati, in Occidente come nel vicino Oriente, che cinicamente assoldano militari di professione e reclute fanatizzate in cerca di scorciatoie verso il benessere o il paradiso dai ghetti delle metropoli. Le vittime sono ovunque i proletari, sono i nostri.
Gli attentati terroristici sono sempre vili, perché colpiscono nel mucchio persone che nulla hanno a che spartire con gli uni e gli altri mandanti, e politicamente reazionari perché rafforzano le sirene dell’union sacrée nazionale tra sfruttati e sfruttatori, indebolendo l’organizzazione dal basso dei lavoratori, e danno un alibi a norme liberticide da parte dei Stati in cui avvengono.
Il massacro di Bruxelles avviene sì, come tutti commentano, all’indomani della cattura tardiva di Salah Abdeslam. Ma anche pochi giorni dopo gli accordi di Bruxelles tra Europa e Turchia con cui unanimemente i 28 stati europei hanno varato l’Europa dei respingimenti (accordo con la Turchia, euro in cambio di profughi), e Hollande vara l’Europa dei gendarmi. L’importante per questi signori è che le genti sradicate dal terrore non arrivino a bussare alle porte di casa nostra. Quanti morti e quanta privazione di diritti e di libertà provocheranno queste ciniche decisioni della “civile” Europa andrebbe anch’esso messo nel bilancio del terrore. E quanti nuovi Salah Abdeslam nasceranno dalle migliaia di profughi che dopo inenarrabile sofferenze saranno ricacciati indietro?
Non lasciamoci spaventare dalla difficoltà di reagire in questi frangenti in nome dell’umanità e dei diritti, non facciamoci tappare la bocca dalla paura del terrorismo, non avalliamo la tesi che più polizia e meno libertà ci salverà dagli attentati!
Le politiche di guerra degli imperialismi (compreso quello italiano, sul quale Renzi fa finta di cadere dalle nuvole), le lotte di spartizione tra Stati, gli interessi di ogni borghesia, gli attentati terroristici, cercano di soffocare in una maglia di ferro ogni aspirazione ad un mondo migliore che – nonostante mille difficoltà – pur emerge dal proletariato mediorientale e da quello di molti altri paesi.
Anche qui in Italia, appena venerdì scorso, migliaia di proletari sono scesi in sciopero generale contro la guerra imperialista e contro la guerra sociale condotte all’unisono da padroni e governanti. È questa la strada della lotta contro tutti i terrorismi di Stato.
Abbasso ogni guerra borghese: sia quella dei bombardamenti che quella degli attentati!!!
Viva l’unione internazionale dei proletari nella lotta per abbattere il capitalismo e per costruire una società senza classi!!!