Germania, Auto, Lavoro
REPUBBLICA Mer. 8/3/2006 Andrea Tarquini
Daimler ammette pagamenti illeciti in molte parti del mondo. Vw fa il pieno di
utili ma vacilla Pischetsrieder
I profitti netti Volkswagen
in rialzo del 61%, ma è rottura tra Piech e il Ceo
Berlino – La DaimlerChrysler ammette per la
prima volta, a conclusione di un´inchiesta contabile interna all´azienda, di
aver versato pagamenti illeciti in molte parti del mondo. E l´ammissione
minaccia la quotazione in Borsa del gruppo tedesco-americano proprietario del
marchio Mercedes. La Volkswagen da parte sua vanta utili in decollo, ma è
afflitta da una guerra al vertice. Il numero uno del consiglio di sorveglianza
Ferdinand Piech sembra volere la testa del Ceo Bernd Pischetsrieder.
La vicenda Daimler, frutto delle nuove e più severe leggi di vigilanza sulla
Borsa in Europa e negli Stati Uniti, potrà avere ricadute sul titolo. Il rapporto
interno del colosso con sede a Stoccarda parla di pagamenti illeciti in Africa,
Asia ed Europa orientale. Ammette anche che molti dipendenti sono stati sospesi
o licenziati in quanto sospetti di essere coinvolti nei casi di corruzione.
L´annual report 2005 di DaimlerChrysler è stato anche depositato presso la
Securities and exchange commission (Sec), l´ Autorità Usa di vigilanza sulla
Borsa.
«Questi pagamenti – afferma la nota diffusa dal quinto produttore di automobili
nel mondo – sollevano preoccupazioni circa la possibile violazione di leggi
anticorruzione negli Stati Uniti, in Germania o in altre giurisdizioni».
Non è escluso che ulteriori, nuove irregolarità vengano alla luce.
Fin qui lo scandalo Daimler. Volkswagen da parte sua vanta utili in crescita
del 61 per cento, vendite in aumento del 3,2 per cento e una solida crescita
del fatturato. Eppure il ceo, Bernd Pischetsrieder, è costretto a difendere
disperatamente il suo futuro. Il "grande vecchio" di Vw, Ferdinand
Piech (presidente del consiglio di sorveglianza e influentissimo in
Porsche, gruppo divenuto azionista principale di Volkswagen) lo ha
sconfessato in pubblico la settimana scorsa.
I dati 2005 del gruppo, ha detto Pischetsrieder, sono persino superiori alle
aspettative. Eppure il drastico programma di tagli – con riduzione dei
dipendenti fino a un quinto del totale e tagli dello straordinario – è
irrinunciabile, senza alternative.
«Dobbiamo ancora fare di più per assicurare un futuro durevole per l´azienda».
Eppure, molti concorrenti sarebbero soddisfatti dei risultati annunciati ieri.
L´utile operativo, prima degli effetti speciali, è cresciuto del 54 per cento a
3,14 miliardi di euro. L´utile netto, depurato delle entrate straordinarie, è
addirittura aumentato del 61 per cento a 1,12 miliardi di euro. Il fatturato è
salito da 88,96 miliardi nel 2004 a 95,27 l´anno scorso. Le vendite sono
aumentate, non di molto ma pur sempre di un lusinghiero 3,2 per cento.