Paolo Valentino La cancelliera oggi a Washington: norme comuni per tenere il passo con la Cina «La Russia chiude alle aziende europee? Possiamo fare lo stesso» BERLINO — Un grande mercato unico tra Europa e Stati Uniti, armonizzato e privo di barriere interne, sul modello di quanto già avviene nell’Unione Europea. Cogliendo di sorpresa chi l’ha accusata di non avere una visione, Angela Merkel inaugura il semestre di presidenza tedesca
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Detroit: da aristocrazia operaia a senzatetto
I lavoratori delle “Big Three”, le tre grandi case automobilistiche americane, concentrati nell’area di Detroit, hanno storicamente costituito un settore centrale dell’ “aristocrazia operaia” americana: alti salari e un welfare aziendale (assistenza sanitaria, pensioni) che pochi lavoratori negli USA possono permettersi. Dalle cronache sindacali americane apprendiamo che questo è sempre meno vero, con l’erosione dei salari e delle condizioni normative. Ma c’è di più: parecchie decine di migliaia di lavoratori
Continua a leggereIl “dialogo strategico economico” tra Usa e Cina sottolinea l’acuirsi delle tensioni commerciali
Il 14-15 Dicembre è stata inviata una delegazione statunitense a Pechino per un “dialogo strategico economico” guidata dal Segretario del Tesoro degli Usa Paulson comprendente anche altri dirigenti economici · Sebbene abbia risposto alle richieste di protezionismo da parte del Congresso, la Casa Bianca è preoccupata dell’impatto economico delle sanzioni commerciali alla Cina sugli Usa e sull’economia mondiale. · Al centro della crisi attuale vi è la riluttanza della Cina
Continua a leggereAerospaziale – Con lobbisti e veterani di guerra
Roland Lindner, Arlington Negli ultimi anni il gruppo aerospaziale europeo EADS ha rafforzato la propria posizione negli USA, dove nel 2002 aveva un fatturato di $400mn, nel 2006 sarà di circa $969mn. EADS ha ottenuto negli USA commesse per 42 elicotteri della sua filiale Eurocopter, che diverranno probabilmente 320 in seguito, per un valore complessivo di $2MD. Per raggiungere in Nordamerica il fatturato preventivato di $4MD per il 2010 EADS
Continua a leggereLe cifre del reddito negli Usa mostrano una crescita incredibile nell’ineguaglianza sociale
Il reddito nel 2004 è cresciuto di una media del 6,8% ma una mole notevole dell’aumento è andata all’1/10 dell’1% più ricco di tutti gli americani- circa 130,500 famiglie con un reddito medio di 4,9 milioni $- che hanno visto il loro reddito crescere del 27,5 % nel corso di un anno. Nello stesso periodo il reddito dell’1/5 più povero della popolazione – circa 60 milioni di persone- è
Continua a leggereL’Iran sulla via libanese
L’Iran mantiene una certa influenza su alcuni partiti sciiti che hanno attualmente il controllo nel sud dell’Irak. I funzionari iraniani lasciano intendere che qualsiasi azione militare contro il nucleare iraniano avrà conseguenze nell’arena irachena Nawaf Obaid, analista sulla sicurezza e consigliere di Turki al-Faysal, l’ambasciatore dell’Arabia Saudita a Washington, ha avvertito che il ritiro delle forze statunitensi dall’Arabia Saudita potrebbe spingere la stessa Arabia Saudita a dare contributi finanziari, armi
Continua a leggereOlmert non si fida di Baker: «Abbiamo opinioni diverse»
Davide Frattini A GERUSALEMME GERUSALEMME — «Quando gli israeliani saranno pronti a parlare seriamente di pace, possono telefonare alla Casa Bianca. Il numero è 001-202-456-1414». Così James Baker aveva risposto sprezzante, durante un’audizione al Congresso. Sono passati sedici anni. Il numero è rimasto lo stesso e — sono convinti a Gerusalemme — anche l’attitudine dell’allora segretario di Stato. Ehud Olmert ha respinto le «raccomandazioni» proposte dal rapporto Baker-Hamilton. «Abbiamo opinioni
Continua a leggereIraq, il rapporto Baker chiede una svolta/MENO TRUPPE PIÙ DIPLOMAZIA
Ennio Caretto «Cambiamenti o la catastrofe». La proposta: dialogo con Siria e Iran. Bush: idee interessanti WASHINGTON — Dall’aula del Congresso il Gruppo di studio bipartisan sull’Iraq diretto dall’ex segretario di Stato James Baker ha lanciato al presidente Bush la sfida di un «nuovo corso per evitare una catastrofe in Medio Oriente». Il Gruppo ha chiesto al presidente di «cambiare la missione militare» in una missione di appoggio alle forze
Continua a leggereSoddisfazione a Damasco. «Ora è chiaro che devono coinvolgerci»
Lorenzo Cremonesi La replica al dossier americano dal ministero dell’Informazione: «Non c’è pacificazione regionale senza di noi». Mourad, direttore di un quotidiano: «Serve una nuova politica Usa» DAMASCO — Soddisfazione è ancora dire poco. «Finalmente gli americani iniziano a capire la gravità degli errori commessi in Iraq. Avevamo ragione noi. Ma non è affatto certo che il presidente Bush sia in grado di valutare sino in fondo le conseguenze del
Continua a leggereGates: «In Iraq non stiamo vincendo»
Ennio Caretto Dopo l’audizione al Congresso, il sì alla nomina atteso già oggi. Baker alla Casa Bianca illustra il suo rapporto Il neo ministro della Difesa conquista i democratici. «Negoziamo con Damasco e Teheran» WASHINGTON — George W. Bush voleva «occhi freschi» al Pentagono e li ha avuti. Nella testimonianza alla Commissione Forze Armate del Senato che ieri notte ha poi approvato all’unanimità la sua nomina, il futuro ministro della
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