Turchia: quale repressione dopo il golpe

Epurazioni di stato, arresti, violenze, persecuzioni contro i curdi: questo il primo bilancio del dopo golpe La stretta autoritaria in Turchia è cominciata da tempo. Fino al 2009 arresti e repressione hanno riguardato principalmente i vertici dell’esercito, generali, capi di stato maggiore, con cui Erdogan ha pareggiato i conti (nel 98-99, quando era sindaco di Istanbul fu arrestato e imprigionato, in conseguenza del colpo di stato soft contro il governo

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Stallo in Spagna

Le nuove elezioni del 26 giugno confermano la situazione politica di stallo creatasi con le prime elezioni politiche del 20 dicembre 2015; nessun partito ha la maggioranza assoluta di 176 seggi alla Camera, non si intravede un’ipotesi di formazione agevole del governo. Clamorosamente smentiti gli exit poll, resta la stessa graduatoria all’interno dei quattro partiti maggioritari, cioè il Partido Popular di Mariano Rajoy, il PSOE di Pedro Sanchez , Unidos

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BREXIT: obiettivo di alcune frazioni borghesi, non alternativa per i lavoratori

L’Unione Europea, nata da esigenze economiche e geopolitiche, ha avuto un percorso storico lento e punteggiato da insuccessi e battute d’arresto, di cui il Brexit è un episodio, certamente importante ma non inatteso, già prefigurabile dopo le elezioni politiche del maggio 2015. La Gran Bretagna è fin dalla sua entrata nella UE un paese a forte componente euroscettica, che entra in Europa più per condizionarla che per farla velocemente progredire,

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Il governo italiano fra astensione e nazionalismo a 5 stelle

Nei ballottaggi delle ultime elezioni comunali, il PD – e in particolare il suo segretario – escono pesantemente sconfitti. Risalta la vittoria del Movimento 5 Stelle che conquista Torino e stravince a Roma, ma a questo si aggiungono le sconfitte dei candidati PD nei ballottaggi di altre città, come Carbonia (presa dai 5 Stelle), Savona, Brindisi, Benevento, Grosseto e Novara (dove ha vinto la destra). Questi rovesci espongono il premier-segretario

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Opporsi alla terza guerra di Libia!

L’Italia entra in guerra. Mentre gli imperialismi francese e britannico già hanno messo gli scarponi sul territorio libico, l’Italia ha concesso la base di Sigonella ai droni americani per intervenire in Libia e si prepara a partecipare a un intervento diretto con forze speciali. Dopo mesi di false trattative di pace per la formazione di un governo unitario, dalle cancellerie europee esce la proposta di dividere la Libia in tre:

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Strage degli ospedali di Aleppo: la barbarie è di tutte le potenze

Lunedì 15 febbraio scorso un bombardamento aereo ha colpito una scuola e 5 strutture sanitarie ad Aleppo, distruggendo completamente un ospedale di Medici Senza Frontiere e facendo almeno 50 morti. Sulla paternità della strage si intrecciano le accuse reciproche: la Turchia accusa la Russia, che da tempo sta effettuando bombardamenti nella zona, il governo di Damasco punta il dito contro gli USA che a loro volta bombardano il territorio siriano

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A volte ritornano. La vittoria della destra nazionalista e xenofoba alle politiche in Polonia

Poco seguite in Italia, le elezioni politiche in Polonia, come alcuni aspetti della vicenda greca, mostrano come l’aumento delle diseguaglianze e il peggioramento delle condizioni di lavoro possano essere cavalcati da frazioni borghesi, che additano come unici responsabili da un lato l’Europa, dall’altro gli immigrati, annegando nel nazionalismo le differenze di classe. Un rischio che si corre in tutti i paesi europei, sia pure coniugato con ideologie diverse, adatte alle

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Meno voti ma esecutivo più compatto, Syriza si conferma partito della borghesia greca

Le nuove elezioni politiche greche premiano il disegno politico di Tsipras di eliminare l’opposizione interna e varare lo stesso esecutivo, forte di 7 seggi in meno, ma più compatto negli obiettivi, mentre l’opposizione è abbastanza divisa (estrema sinistra 15 seggi del KKE, estrema destra 19 seggi di Alba Dorata, socialdemocratici 17 seggi di Pasok, centro 93 seggi di cui 75 a Nuova Democrazia, 9 a To Potami) all’Unione di centro).

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PROFUGHI, GUERRE E PROFITTI

Il dramma dei profughi dalle guerre del XXI secolo dai Balcani, all’Afghanistan, al Medio Oriente e al Nord Africa, all’Africa centrale e Occidentale, continua a provocare sofferenze, disgregazione e vittime tra le popolazioni di queste aree. È di pochi giorni fa la scoperta di 71 migranti trovati asfissiati in un furgone abbandonato dai trafficanti sull’autostrada in Austria. Siamo di fronte al maggiore esodo in massa nella storia dell’umanità, una catastrofe

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Quanto “storico” è l’accordo di Vienna sul nucleare iraniano?

L’accordo sul nucleare iraniano firmato a Vienna, dopo mesi di trattative, prima segrete e poi dal febbraio 2013 pubbliche, viene da lontano. Sembra modificare radicalmente la politica estera Usa, quasi quanto la strategia del ping pong nei confronti della Cina all’epoca di Nixon. Da subito si è aperta la partita delle valutazioni Scontata la diretta condanna di Israele, la velata ostilità saudita, la soddisfazione europea. Non manca chi considera l’accordo

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