Impotenti nel Sud Caucaso

Pubblichiamo la sintesi di un articolo pubblicato da German Foreign Policy il 12 novembre 2020 Con la Strategia europea per la sicurezza, adottata il 12 dicembre 2003, la UE si proponeva di “creare un anello di Stati governati in modo responsabile ad est dell’Unione europea e ai confini del Mediterraneo, con i quali possiamo mantenere stretti rapporti di cooperazione”.Da allora, sono scoppiati guerre e conflitti in tutta una serie di

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Giochi delle potenze e massacri in Nagorno Karabakh

La guerra fra Armenia e Azerbaijan per il Nagorno Karabakh, iniziata il 27 settembre, prosegue fra tregue violate, bombardamenti di città e accuse reciproche e speculari di provocazioni e violenze. I proletari dell’area pagano con migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati il prezzo dell’avidità delle borghesie locali e i giochi delle potenze. Il Caucaso è dagli anni ’90 terra di conquista. Pur sempre “cortile di casa” della

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IL CONFLITTO IMPERIALISTICO TURCO-GRECO NEL MEDITERRANEO ORIENTALE

Alliance of Middle Eastern and North African Socialists Pubblichiamo la traduzione di una significativa presa di posizioneinternazionalista dello scorso settembre da parte di due compagni grecisul conflitto greco-turco, che condividiamo, ripresa dal sitoallianceofmesocialists.org“. 15 settembre 2020 Nonostante l’isteria nazionalista che la propaganda dei media di stato e i mass media alimentano in entrambi i Paesi, è evidente l’ansia delle masse popolari, tanto in Grecia che in Turchia, riguardo alla possibilità

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Nagorno Karabakh: la guerra, eredità avvelenata dello stalinismo, trova nuova linfa nelle contese energetiche del multipolarismo

I meno giovani ricordano fra i feroci conflitti interetnici che insanguinarono il Caucaso, all’indomani dell’implosione dell’URSS, quello del Nagorno Karabakh (nota 1). Questa piccola enclave armena dentro l’Azerbaijan, oggi 140 mila abitanti circa, una superficie pari a metà della Sardegna, prevalentemente montuosa, fu uno stato indipendente, infeudato alla Persia, fino al 1813, quando fu assorbito dall’impero russo. Nel 1923 Stalin volle attribuirlo all’Azerbaijan, benché il 98% della popolazione fosse armena.

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Al confine tra Turchia e Grecia: se non è guerra neo-coloniale agli emigranti/immigrati questa, quale lo è?

Dai compagni di Cuneo Rosso di Marghera riceviamo e pubblichiamo il testo che segue in merito alla guerra agli emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa, condividendone appieno i contenuti. Da giorni, ai confini di terra e di mare tra Turchia e Grecia è in atto un altro capitolo della guerra dell’Unione Europea e dell’Italia agli emigranti dal Medio Oriente e dall’Africa. Delle brutalità e infamie di questa guerra ci arriva

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Profughi siriani, merce di scambio

Nella provincia siriana di Idlib, con oltre quattro milioni di abitanti, l’ultima ridotta sotto il controllo dei “ribelli” ai confini con la Turchia, che li sostiene, è in corso da mesi l’offensiva congiunta dei bombardieri russi e dei carri armati di Assad. Sotto le bombe sono fuggiti dalle loro case circa un milione di uomini, donne, bambini, ora ammassati sulla frontiera turca sigillata, in accampamenti posticci sotto la neve, la

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Contro l’aggressione turca e degli imperialismi! Coi curdi e le masse oppresse in Siria e Medio Oriente!

Dopo 8 anni di insurrezione, guerra civile e imperialista in Siria, con più di mezzo milione di morti e 6 milioni di rifugiati all’estero in gran parte ammassati negli stati limitrofi e altri milioni di sfollati, gran parte del paese ridotta in macerie, mancava l’invasione dell’esercito turco dell’unica isola di relativo autogoverno democratico multietnico (anche se a predominanza curda) e di dignità della condizione femminile, il Rojava. L’obiettivo di questa

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La Turchia mette un piede fuori dalla NATO?

E’ alla fine iniziata la consegna alla Turchia dei missili russi S-400, come previsto dall’accordo siglato fra Russia e Turchia a dicembre 2017 (costo 2,5 miliardi di dollari); questo accordo da mesi tiene impegnate triangolarmente le cancellerie di Usa, Turchia, Russia. In ballo c’è qualcosa di molto più ampio di una controversia su forniture militari. La strategia di Trump in Medio Oriente fin dall’inizio ha previsto come alleato un fronte

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Arabia Saudita: prove di egemonia regionale
I vertici anti-Iran

Fra il 30 maggio e il 2 giugno il governo saudita ha riunito una folla di leader arabi e mussulmani. Uno dopo l’altro si sono tenuti 2 vertici “di emergenza”, quello della Lega Araba (22 membri) e quello del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Gcc – 6 membri), appena prima di quello annuale dei 57 Paesi membri della OIC (Organizzazione della Cooperazione islamica ).[1] L’OIC si è riunita sui temi

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Tramonta il sole sulla Rojava

Con l’annunciato ritiro delle truppe americane dalla Siria giunge a un epilogo la breve storia dell’indipendenza dei curdi di Siria. I curdi di Siria, già considerati dei paria in gran parte privi di cittadinanza sotto Assad, avevano acquisito una relativa autonomia quando, all’inizio della guerra civile siriana, il regime aveva ritirato le truppe per schierarle contro le varie armate “ribelli”. Assad contava sul fatto che altri (la Turchia) avrebbero impedito

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