Die Welt 081201 Obama non vuole un cambio di rotta in politica estera Torsten Krauel ● Nel suo discorso di insediamento del 20 gennaio 2009, il neo presidente statunitense Barack Obama intende richiamare all’unione d’intenti e alla sovra-partiticità. Vuole conquistarsi la fiducia del Pentagono e porre termine alla polarizzazione di Washington. Con questo obiettivo ha scelto la sua squadra. – Obama ha presentato oggi la squadra sua di politica Estera e
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La Ue vuole stanziare 130 Miliardi di Euro anti-crisi
Die Welt 081120 La Ue vuole stanziare 130 Miliardi di Euro anti-crisi – Su mandato di capi di Stato e di governo UE, la Commissione ha elaborato un programma anti-crisi con cui sarebbero collegati i vari programmi nazionali anti-crisi già avviati, per la promozione dello sviluppo di misure infrastrutturali transnazionali come ad es. il cablaggio per la banda larga. – Il ministro Finanze tedesco, Glos: i paesi UE dovranno partecipare con l’1% del
Continua a leggereDi fronte al rallentamento, l’industria dell’auto cinese chiede sostegno a Pechino
Nyt 081119 Di fronte al rallentamento, l’industria dell’auto cinese chiede sostegno a Pechino ● L’industria cinese dell’auto è già più grande di quella Giappone e si sta avvicinando a quella UE e USA; quest’anno dovrebbe aver venduto 10 mn. di veicoli, quella degli USA sta scendendo a 14 mn. ● L’auto ha un ruolo centrale nei piani di Pechino di spostare la produzione a prodotti più qualificati; il governo ha
Continua a leggereL'Europa si mobilita per la sua industria auto
Le Figaro 081118 L’Europa si mobilita per la sua industria auto – La BEI (Banca Europea di Investimento) aumenterà l’ammontare dei prestiti per l’industria del 20-30%/anno, pari a €10-15MD nel 2008 e 2009, di cui una parte sarà destinata all’auto europea, per promuovere le vetture “ecologiche”. – Dal settore auto dipende il reddito di quasi 12 mn. di europei. La lobby europea dell’auto aveva chiesto che la BEI sbloccasse un pacchetto di €40MD
Continua a leggereNon ci sarà una struttura internazionale di controllo
Le Figaro 081117 Non ci sarà una struttura internazionale di controllo Jean-Pierre Robin – Niente governo sovrannazionale della finanza, funzione a cui si candidava l’FMI, con i suoi 185 paesi membri, e che dovrà condividere con il Forum per la stabilità finanziaria (FSF), creato nel 1999 dopo le crisi del 1997 e 98, presieduto dal governatore Banca Italia, Draghi. – Ne dovrebbe uscire un’architettura di controllo a centri multipli, e non una
Continua a leggereCrisi finanziaria – I paesi emergenti devono tirarcene fuori
Die Welt 080929 Crisi finanziaria – I paesi emergenti devono tirarcene fuori Olaf Gersemann – Rallenta la dinamica dell’economia europea e USA, mentre è aumentato fortemente il peso dei paesi emergenti, ● La profondità della crisi congiunturale e la velocità con cui ne usciranno paesi come la Germania dipende più che mai dai PVS e dai paesi emergenti. ● Da anni questi paesi contribuiscono per oltre la metà alla crescita
Continua a leggereProfitto ed autonomia
Gfp 081014 Profitto ed autonomia ● Sono sostenuti da vari paesi industrializzati, compresa la Germania, i movimenti autonomisti nei ricchi dipartimenti dell’Est Bolivia, che rifiutano (ricorrendo anche ad azioni violente contro lo Stato centrale) la redistribuzione delle loro entrate a favore delle regioni povere dell’Ovest. ● L’esito degli scontri sull’autonomia, da cui dipende il successo o meno delle privatizzazioni dei settori agro-alimentari e idrico, ha un’importanza diretta anche per Berlino.
Continua a leggereDimensioni storiche – La crisi finanziaria e le sue conseguenze + GFP
Faz 081010 Dimensioni storiche – La crisi finanziaria e le sue conseguenze Holger Steltzner + German Foreign Policy 081013 Fallire e guadagnarci (Crash and Carry) – Il governo tedesco porta oggi in parlamento delibere su garanzie e iniezioni di capitali per le grandi banche (€400 MD:), decisioni prese dai consiglieri del governo con i rappresentanti di Deutsche Bank e Commerz Bank. o DB, corresponsabile della crisi del mercato finanziario tramite i suoi
Continua a leggereWall Street: una nuova guerra irachena
Asia Times 081010 Wall Street: una nuova guerra irachena Pepe Escobar ● Negli USA non si è avuto alcun dibattito nazionale sul piano di salvataggio finanziario, perché nella loro carriera politica i parlamentari che l’hanno approvato avevano ricevuto un 41% di denaro dal settore finanziario di quelli che l’hanno bocciato (Center for Responsive Politics). – Finanza, assicurazioni e immobiliare sono stati in ogni elezione i maggiori contributori della politica federale, con
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Gfp 080922 Rafforzato ● I gruppi bancari ed assicurativi tedeschi stanno lottando per conquistarsi una quota del fondo di emergenza del governo USA, ● La pressione politica tedesca a favore di Deutsche Bank e di altri istituti tedeschi ha ottenuto il consenso americano a che possano partecipare al fondo di emergenza USA anche gli istituti esteri che abbiano filiali negli USA: o $700 MD (o forse 1000 MD, secondo gli
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