Solo il 23 luglio sapremo chi sarà primo ministro del Regno Unito al posto di Teresa May. A quella data sarà reso noto il referendum postale fra i 160 mila iscritti del Partito conservatore, in cui dovranno scegliere fra i due “finalisti”: Boris Johnson e Jeremy Hunt. Coetanei (55 anni il primo e 53 il secondo), Hunt è diventato Ministro degli Esteri del Regno Unito in seguito alle dimissioni di
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L’imperialismo italiano e la torta libica
Mentre il presidente del Consiglio Renzi e il ministro degli Esteri Gentiloni continuano a invitare alla cautela, di fatto l’Italia sta lentamente “scivolando” verso un intervento militare diretto nel paese, come hanno già fatto altre nazioni imperialiste. Secondo il governo, tale intervento dovrebbe avvenire solo su richiesta di un governo libico che unifichi le fazioni di Tripoli e Tobruk, con una coalizione autorizzata dall’ONU di cui l’Italia avrebbe la guida.
Continua a leggereMosul: dalle “missioni di pace” alle “missioni d’appalto”
Con la chiusura della trattativa, il Gruppo Trevi di Cesena si è aggiudicato l’appalto per la riparazione della diga di Mosul, una delle più grandi del Medio Oriente, costruita nel 1984 su un letto di roccia instabile da un consorzio italo-tedesco. Proprio in relazione a questo appalto, che ammonterebbe a 230 milioni di dollari, il governo italiano è da tempo in trattativa con quello iracheno per inviare in loco altri
Continua a leggereUna legge elettorale per il grande capitale
Con la firma del Capo dello Stato, l’Italicum è legge. Le lamentele avanzate dalla cosiddetta “sinistra” del PD non si sono concretizzate in un voto contrario; solo a posteriori si registrano alcune fuoriuscite, ma fino all’ultimo i “dissidenti” non hanno mai voluto mettere in forse l’attività del governo. Va chiarito fin d’ora che il Parlamento non è un centro decisionale: da molto tempo i provvedimenti legislativi vengono stesi dal Consiglio
Continua a leggereUn’altra margherita all’occhiello di Renzi
Dopo Gentiloni, un altro “usato sicuro” per Renzi, l’elezione al Quirinale di Sergio Mattarella, ex DC siciliana, ex Margherita, ora PD. Renzi aveva bisogno di ricompattare il PD, riassorbendo la “sinistra”, cui ha offerto un nome che ne solleticava i temi “forti”: un politico con un fratello ucciso dalla Mafia, un “custode della Costituzione” (è un giurista), un “nemico di Berlusconi” (nota 1). E doveva ridimensionare il patto del Nazareno
Continua a leggereLegge di Stabilità – Dopo il Jobs act, un’altra ricetta molto costosa per i lavoratori, e a poco prezzo per il padronato
Nel 2009, a un anno dall’esplosione della crisi finanziaria internazionale, la prosaica denominazione di “Legge Finanziaria” è stata sostituita da quella di “Legge di Stabilità”, nel tentativo di affermare un presunto primato della politica sulle caotiche leggi del capitalismo, italiano o internazionale che sia, e di contrastare la oramai chiara percezione da parte dell’elettorato italiano che, in esso, sicurezza e stabilità sono solo chimere. Ma anche l’ambizione del nuovo manovratore
Continua a leggereLa “primavera nera” del Burkina Faso destabilizza gli equilibri imperialistici in Centrafrica
I disordini scoppiati a Ouagadougou, in Burkina Faso, culminati nella cacciata del premier Blaise Compaore, al potere incontrastato da 27 anni, hanno colto tutti di sorpresa ma sono il risultato di contraddizioni che si andavano accumulando da tempo. Il Burkina Faso è un paese senza sbocchi sul mare, incuneato fra Mali, Niger, Benin, Togo, Ghana e Costa d’Avorio, con una superficie di poco inferiore a quella italiana. Ha 19,5 milioni
Continua a leggereIl caos libico frutto avvelenato della guerra “umanitaria” per il petrolio
I frutti dell’intervento “umanitario” eurostatunitense del 2011 in Libia sono sotto gli occhi di tutti. Il paese è nel caos e le due principali città sono sotto assedio. Più che uno scontro fra due fazioni è una guerra di tutti contro tutti in cui si intrecciano rivendicazioni autonomiste e tribali, interventi di bande locali e di militari allo sbando, scontri interimperialisti per il controllo dei pozzi. Nel 2011 a fronteggiarsi
Continua a leggereLa crisi politica italiana si avvita su se’ stessa… e dal cilindro rispunta Mario Monti!
Ad un mese dalle elezioni politiche, che hanno da subito resa manifesta l’impossibilità per la borghesia italiana di produrre un governo stabile, ecco che con un “inedito tipo di esplorazione”, Giorgio Napolitano rimette in sella il governo Monti, sonoramente bastonato alle urne. In prima battuta, il presidente della repubblica ha dovuto “concedere” a Bersani il primo giro di valzer. Seppur di poco, e seppur parzialmente, la sua coalizione era pur
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