Turchia: uno sciopero contro l’ineguaglianza e la collaborazione di classe

In Turchia il 29 gennaio è iniziato uno sciopero, che si può definire storico, quello degli operai metalmeccanici di 22 fabbriche. Lo sciopero è organizzato dal sindacato Birlesik Metal-Is, considerato “di sinistra”, aderente al DISK. Dal 19 febbraio altre 20 fabbriche si aggiungeranno portando il numero degli scioperanti a 20 mila, di cui i tre quarti sindacalizzati, nelle province di Osmanye, Hatay, Mersin, Konya, Kocaeli, Bursa, Izmir, Bilecik e Istambul.

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Grecia: un nuovo governo per una nuova politica di mercato

Come in gran parte previsto, e come molti, non solo a sinistra, speravano, le elezioni greche sono state vinte dalla coalizione Syriza. Una vittoria elettorale frutto di una stagione di lotte durissime con le quali i lavoratori ellenici hanno tentato di resistere al brusco peggioramento delle proprie condizioni di vita, una reazione alla manovra con cui la borghesia nazionale ed europea hanno riversato su di loro il costo della crisi

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Tensioni in Grecia in vista delle elezioni

Il terzo voto andato a vuoto il 29 dicembre per l’elezione del Presidente della Repubblica, ha comportato inevitabilmente lo scioglimento del Parlamento di Atene e nuove elezioni politiche, che sono state fissate al 25 gennaio. Sconfitta politica, quindi, del premier Antonis Samaras (Nea Dimokratia, centro destra). Samaras riteneva di poter imporre un proprio candidato in sostituzione di Karolos Papoulias, comunque a fine mandato, presentando eventuali nuove elezioni politiche come un

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Jobs Act: la beffa di Natale

Con la chiusura del 2014, alla Camera sono stati approvati i primi due decreti attuativi del Jobs Act. Sotto forma di regalo di Natale, un regalo certamente gradito per gli sfruttatori, ma una beffa per gli sfruttati. Il primo provvedimento è uno schema per un decreto legislativo che non solo cancelli definitivamente il reintegro in caso di licenziamento ingiusto salvo che per licenziamento apertamente discriminatorio (notoriamente chi discrimina lo dichiara

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Dall’Iran al Nord Africa, sciiti o sunniti, i lavoratori proseguono nelle lotte

Questo è il terzo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014, il secondo il 21/12/2014. L’esempio dell’Iraq e dell’Egitto ci dimostra che lo scontro di classe prosegue anche in condizioni politiche difficilissime. Questo vale per altri paesi mussulmani. Iran Nonostante il serio rischio per la propria sicurezza personale, il 16 novembre 2014 oltre un migliaio di lavoratori edili hanno protestato dinanzi

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L’inverno arabo non ferma i lavoratori egiziani

Questo è il secondo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014. In tutti i paesi arabi coinvolti nelle “primavere arabe” la situazione sociale non è sostanzialmente migliorata, ma negli ultimi due anni l’Egitto ha visto un numero maggiore di scioperi del decennio che ha preceduto la rivoluzione del gennaio-febbraio 2011. Dopo il ritorno al potere delle Forze armate nell’estate 2013, sono

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Iraq – Tra guerre del capitale e guerra di classe

Scontri settari, sanguinosi attacchi da parte di IS contro tribù e clan sciiti e risposta armata della coalizione internazionale di predoni imperialisti e potenze regionali per mantenere la propria influenza sull’area degradano sempre più le condizioni di vita e di lavoro del proletariato di Irak e Siria. Ma in Medio Oriente c’è un’altra battaglia in corso. Quella che i lavoratori stanno coraggiosamente conducendo per difendersi dagli attacchi del capitale, privato

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Gli scioperi in Belgio sono di esempio per tutti i lavoratori europei

Lunedì 15 dicembre sarà la data culmine di un lungo periodo di scioperi e agitazioni che scuotono il Belgio dall’estate Il nodo attuale sono le misure decise, su pressione europea, dal governo Michel (nota 1), insediatosi dopo quattro mesi di trattative nell’ottobre 2014: 11 miliardi di € di risparmi sul bilancio in 5 anni, l’aumento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni, tagli alla sanità, tagli salariali (riduzione dell’aggancio dei

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12 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE E MANIFESTAZIONE: Imparare dagli errori – Far valere gli interessi della classe lavoratrice

Quello di oggi è uno sciopero tardivo, proclamato dalla CGIL più per affermare il proprio ruolo politico che per difendere realmente la classe lavoratrice. Ma nelle piazze oggi ci saranno migliaia e migliaia di lavoratori, spesso attivi nella CGIL ma ben coscienti dei suoi limiti, pronti a lottare anche contro le dirigenze confederali. Bisogna quindi capire la situazione e il radicamento che la CGIL (e la UIL) è riuscita a

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Lotta per la casa: corteo a Milano

Ieri alcune centinaia di persone hanno sfilato per le vie di Milano in solidarietà con gli occupanti delle case ALER sfitte, per protestare contro gli sgomberi e per il diritto all’abitazione. Il corteo ha visto la partecipazione di diverse realtà milanesi, in primo luogo quelle impegnate nella difesa delle occupazioni, poi altre realtà solidali: l’Unione Inquilini, centro sociali, sindacati di base, il Comitato per il Salario Garantito. Il corteo, partito

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