Expo 2015: padroni e Triplice aprono il fronte del lavoro alla “rumena”

Expo 2015: padroni e Triplice aprono il fronte del lavoro alla “rumena” e non retribuito, e lo indicano come “modello” nazionale… Tocca a noi aprire il fronte di una lotta generalizzata per il salario pieno e per il salario minimo garantito! Martedì 23 luglio Cgil-Cisl-Uil, Filcams Cgil, Fisacat Cisl e Uil Tucs, insieme all’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala, hanno firmato un accordo sulla flessibilità del lavoro a termine

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Comunicato finale dell’assemblea di Napoli “Uniti si vince”

L’assemblea operaia e proletaria del 29 luglio svoltasi alla facoltà di Ingegneria di Napoli, cui hanno preso parte oltre 150 tra lavoratori, proletari e attivisti, nel rilanciare l’unità d’azione tra le realtà promotrici (SI-Cobas nazionale, facchini della logistica in lotta, Comitato di lotta cassintegrati e licenziati FIAT, Laboratorio politico Iskra e coordinamento promotore di un movimento di lotta per il salario garantito), invita tutte le realtà di lotta reali, presenti

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Appello: Contro la barbarie capitalistica… uniti si vince!

Prima assemblea nazionale per unire le lotte operaie e avviare forme concrete di collegamento con quelle di disoccupati e precari. Lo scorso primo maggio centinaia di operai, precari, e studenti napoletani hanno portato la loro rabbia e il loro malcontento fin sotto il palco di Città della Scienza a Bagnoli, per dire basta alle oramai intollerabili passerelle di quei sindacati (Cgil-Cisl-Uil) corresponsabili al pari di padroni e governo delle politiche

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Una lettera da Marghera, sulla lotta degli operai Fincantieri

Cari compagni, un necessario aggiornamento sull’evoluzione della situazione alla Fincantieri di Marghera che si va facendo davvero difficile e sta per arrivare ad una stretta. Anzitutto: ieri, venerdì 19 luglio, è sceso in campo il “Corriere della sera” arruolato, elmetto da combattimento in testa, da Fincantieri. Ha dato ampio risalto alle posizioni dell’azienda con due pagine locali di un servilismo totale verso Fincantieri e un articolo un po’ più “elegante”

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A fianco del proletariato egiziano contro i padroni “vecchi” e “nuovi”

Gli avvenimenti egiziani sono di nuovo al centro dell’attenzione internazionale. Logicamente motivo di dibattito nella sinistra europea e internazionale. Si va da chi esalta l’esercito che si è felicemente interposto per impedire una guerra civile e ha finalmente detronizzato “per volontà del popolo” gli islamici reazionari, a chi vede nell’intervento dell’esercito egiziano l’ennesima interferenza dell’unico imperialismo cattivo, cioè quello Usa, a chi infine osanna la “seconda imminente rivoluzione” che spazzerà

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Ancora un attacco di Fincantieri?

Da alcune settimane i lavoratori del cantiere di Marghera sono in lotta, con scioperi articolati e picchetti, contro la pretesa di Fincantieri di riorganizzare i cicli di lavoro sul modello del 6×6, di introdurre il turno di notte e di avere mano libera nell’uso degli orari plurisettimanali. In questa resistenza i lavoratori dei cantieri hanno ricevuto la solidarietà dei lavoratori degli appalti, decisi anche loro, come noi, a difendere la

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Il ricatto di Fincantieri va respinto!

Attenzione alla trappola di una finta trattativa! Teniamo duro, e allarghiamo la lotta! Lavoratori, lavoratrici, in pochi giorni Fincantieri vi ha sferrato due colpi, uno più violento dell’altro: ha disconosciuto la RSU appena eletta dai lavoratori e varato una nuova organizzazione del lavoro che prevede il turno di notte e il passaggio al 6×6, accompagnando le sue decisioni con il ricatto: o vi piegate, o la Viking Star non si

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Granarolo: operai che non si piegano

Riuscitissimo sciopero alla Granarolo di Bologna. Fin dalle ore 3,00 di sabato 29 giugno si sono formati i primi presidii davanti ai cancelli. Poi, in un susseguirsi pressocchè ininterrotto, sono arrivati pulmann carichi di lavoratori in lotta: a partire dalle principali logistiche della provincia, poi di Piacenza, Milano, Brescia, Verona, Padova, insieme a compagni e lavoratori provenienti, oltre che da queste località, da Bergamo, Modena, Reggio Emilia, e pure da

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Turchia e Brasile, diversi contesti, simili contraddizioni sociali

L’ondata di proteste in Brasile come in Turchia ha colto di sorpresa anche gli “esperti” più scafati dei paesi a giovane e rampante capitalismo. Che cosa hanno in comune i due movimenti? Da un lato il significativo peso demografico (74 milioni circa la Turchia, circa 200 milioni il Brasile); dall’altro l’alta percentuale di giovani sotto i 25 anni (31,4% in Brasile e 33,3% in Turchia) e le mire egemoniche dei

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Marchionne fa sul serio, Landini scherza… sulla pelle dei cassintegrati!

Sabato mattina i cancelli della Fiat di Pomigliano sono stati il teatro dell’ennesima occasione mancata per fermare sul serio la produzione. La scelta operata da Marchionne e compagnia di utilizzare il sabato lavorativo per far fronte ai picchi di domanda, facendo lavorare di più chi è già dentro, rappresenta un sonoro schiaffo nei confronti di quei sindacati asserviti (Cgil-Cisl-Uil) che da anni stanno illudendo i cassintegrati su un possibile rientro

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