E la Farnesina gestirà i fondi per la cooperazione

1^ pagina   ROMA — Da una parte la cooperazione allo sviluppo, dall’altra la missione militare. Nessuna commistione, due livelli ben distinti e riconoscibili. Il ministro degli Esteri Massimo D’Alema lo spiega chiaramente: «I fondi per la cooperazione a favore del Libano saranno gestiti dal ministero degli Esteri e non da una struttura militare». Una precisazione che sembra una risposta alle polemiche passate (dall’Iraq all’Afghanistan, fino anche all’Albania) sulla confusione

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Prodi: nella missione Onu anche truppe musulmane

Francesco Alberti Il premier: l’intervento in Libano è sentito da tutto il Paese Partiti 120 lagunari. Domani il decreto: previsti 2500 soldati BOLOGNA – Se c’è un primo tempo in questo Risiko drammaticamente vero che è il conflitto libanese, allora si può dire che Romano Prodi rientra negli spogliatoi decisamente soddisfatto dei suoi primi 45 minuti: «L’Italia è tornata ad avere un ruolo importante nella diplomazia internazionale e ancor più

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Editoriale – Fornitori di truppe

Germania, Ue, politica estera, Libano Editoriale – Fornitori di truppe Klaus-Dieter Frankenberger – I ministri delle (grandi e) medie potenze europee gareggiano a chi per primo si presenterà a Beirut come il risolutore della crisi, evidenziando tutta una serie di rivalità… – Il coordinamento è davvero scarso, se i paesi europei emergono dalle quinte della scena internazionale e (vogliono) avere un ruolo maggiore. Una dozzina di paesi UE hanno preso

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“L´Italia impegnata in Libano deve poter trattare con Teheran”

TOBIAS PILLER (Copyright Frankfurter Allgemeine Zeitung-La Repubblica. Traduzione di Emilia Benghi) Parla il ministro degli Esteri D´Alema: estendiamo anche a Roma il cosiddetto 5+1 Hezbollah potrebbe allearsi con l´esercito contro le truppe Onu? È improbabile che il Libano dichiari guerra al resto del mondo In Israele la sicurezza viene definita sempre presupposto necessario alla pace ma entrambe sono i due lati della stessa medaglia una grande opportunità È una grande

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In migliaia ad Assisi: "Forza Onu"

CARMELO LOPAPA "L´intervento medicina amara ma necessaria". Sfila anche l´Ucoii Chiesto un incontro con D´Alema e Parisi Tanti i giovani, con il vescovo e gli esponenti dei partiti ASSISI – Le scarpe sono lì, allineate, un paio di fianco all´altro. Non è la montagna di oltre mille sognata dagli organizzatori, a simboleggiare ogni paio una delle 1.100 vittime della guerra in Libano. Ma alla fine saranno centinaia. E su quell´enorme

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La Farnesina nega: niente trattative segrete ma l´Iran insiste per un ruolo italiano

Il senatore De Gregorio: Teheran vuole che siamo noi a gestire la liberazione degli israeliani ROMA – L´Italia sta davvero mediando per ottenere il rilascio dei militari israeliani nelle mani di Hezbollah, o lo sceicco Hassan Nasrallah sta solo cercando di tirare nella trattativa anche il nostro paese? Alla Farnesina sembrano piuttosto decisi: sul caso dei prigionieri israeliani non c´è «nessun elemento di novità» rispetto a quello che Massimo D´Alema

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Intelligence israeliana. Gli esperti tracciano scenari allarmanti «Operazione ad altissimo rischio&raquo

Cristina Balotelli TEL AVIV «I Paesi che invieranno truppe in Libano devono essere pronti a pagarne il prezzo: una volta percepiti come nemici, gli Hezbollah prepareranno attacchi terroristici nei loro confronti. Ci saranno morti e feriti». È l’opinione del colonnello riservista israeliano Eitan Azani, uno dei massimi esperti di Hezbollah. Incontriamo il colonnello Azani all’International Institute of CounterTerrorism di Herzliya, dove svolge attività di ricerca.Ha imparato a conoscere gli Hezbollah

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A 25 chilometri da Damasco

Germania, pol. estera, Siria German Foreign Policy 06-08-27 A 25 chilometri da Damasco Tesi GFP: – Nuovo round della competizione franco-tedesca per la supremazia in Libano e MO, per il controllo della fornitura di materie prime libanesi, di nuove imprese high tech. e della loro amministrazione. – Il tentativo in solitaria di Berlino ai confini con la Siria (dove progettava di inviare unità di polizia e un corpo di marina

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L’intelligente ambiguità del successo politico italiano

DI Stefano Folli Il vertice europeo ha sancito un indubbio successo dell’Italia e quindi del Governo Prodi. Un successo politico e diplomatico. Nessuno può negarlo. L’Italia ha saputo tenere la scena fin dal primo minuto della crisi libanese ed è apparsa a tutti il Paese più convinto e determinato nel volere la forza multinazionale. Questo atteggiamento le ha procurato gli elogi di Bush, di Israele e del Libano. Non solo:

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Dopo i massacri, le truppe ONU. Come gli avvoltoi

Libano: nuova missione per l’imperialismo italiano Il governo italiano si appresta ad inviare 3 mila militari in Libano col berretto dell’ONU, mentre non ha ancora ritirato le truppe dall’Irak. Che non si tratti di una missione di pace, ma di influenza imperialista, risulta chiaro dal quadro della situazione.Nonostante le enormi distruzioni e un migliaio di morti civili, Israele, tra contrasti interni, ha mancato l’obiettivo di smantellare le milizie Hezbollah in

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