L’esercito sionista attacca le basi Unifil in Libano. Strano? E perché?

S’è scatenato un gran baccano internazionale, in questi giorni, perché l’esercito sionista ha osato attaccare le basi Unifil, forte della sua assoluta storica impunità dovuta alla protezione incondizionata di cui gode da decenni. Un baccano insensato, e ipocrita. Forse è il caso di ricordare che l’Haganah e l’Irgun non esitarono a far saltare in aria il 22 luglio 1946 il King David Hotel di Gerusalemme in cui era ospitato il

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Italia e Libano: denuncia di un interventismo storico

Mentre un milione di libanesi sfolla dalle proprie case e diverse centinaia muoiono sotto i bombardamenti israeliani (motivati con la solita ipocrita formula che si stanno stanando i terroristi qui di Hezbollah, a Gaza di Hamas) i commentatori italiani concentrano la loro solidarietà umana sui “nostri” soldati italiani, presenti in Libano dal 2006 nell’ambito della missione Unifil. Si teme per le loro vite! L’uomo della strada direbbe che dopotutto sono

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Sull’uccisione di Nasrallah e la nuova aggressione israeliana al Libano – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria

(italiano-English) Con 80 bombe-bunker da una tonnellata ciascuna, l’esercito sionista ha assassinato il capo di Hezbollah, massacrando con lui decine, o più verosimilmente, centinaia di civili abitanti nel popoloso quartiere preso di mira. L’uccisione di Nasrallah fa seguito all’esplosione dei cerca-persone e dei walkie-talkie in dotazione non solo alla struttura militare ma anche a quella civile del movimento-partito sciita e ai raid che continuano a martellare il Libano (compreso il centro di

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A fianco del popolo palestinese, contro l’oppressione razzista di Israele!

Ieri 18 maggio in Israele e in Cisgiordania si è tenuto il primo grande sciopero generale unitario della popolazione palestinese degli ultimi 60 anni. È stato un vero sciopero generale che ha chiuso non solo i negozi arabi, ma anche tutti i cantieri israeliani, dove la manodopera è palestinese. Anche se ignorato da gran parte dei media, questo è l’avvenimento nuovo e più importante degli ultimi decenni, conseguenza delle azioni

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Libano: la protesta si riaccende nonostante il lockdown

Da un mese in Libano sono riprese le proteste di piazza. Il lockdown imposto per la pandemia aveva temporaneamente liberato il nuovo governo dall’assedio dei dimostranti. Ma senza la possibilità di lavorare e senza ammortizzatori sociali, un libanese su cinque è alla fame, letteralmente. Il virus è meno letale della miseria provocata da una borghesia corrotta e sfruttatrice. Mentre i più ricchi fuggono sui loro charters privati e coi loro

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Libano

C’è parecchia indifferenza nella sinistra europea e italiana in particolare per le lotte in corso in Medio Oriente, Questo è particolarmente vero per il Libano (le uniche manifestazioni di solidarietà sono venute da libanesi negli Usa). Una indifferenza doppiamente colpevole perché in parte “copre” le responsabilità dell’imperialismo europeo e italiano in particolare, ma anche perché impedisce di capire una battaglia che è componente imprescindibile della battaglia intera della nostra classe.

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Le guerre dimenticate: Siria e Libano

Dopo 4 anni di guerra civile, 150 mila morti, 2 milioni e mezzo di sfollati, enormi distruzioni e lo sprofondamento delle condizioni di vita per la massa dei proletari rimasti, dobbiamo osservare come quella che era iniziata come una rivolta popolare è divenuta uno scontro tra potenze (regionali e mondiali) che fanno cinicamente leva sui contrasti etnico-religiosi per esercitare una propria influenza nell’area. Se una indicazione possiamo dare, è che

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La Turchia e il sogno della rinascita ottomana

Turchia, Mo Wsj     130516   La Turchia e il sogno della rinascita ottomana HILLEL FRADKIN e LEWIS LIBBY –       Tesi WSJ: o   In contrapposizione alle tesi neo-ottomanesimo (ministro Esteri Davutoglu e primo ministro Erdogan) che prevedono/auspicano la restaurazione dell’unità dei paesi musulmani, sotto la guida della Turchia: –       Per il MO é piuttosto prevedibile un’era di frammentazione e disordine, simile a quella del XVI e XVII secolo, con lo scontro

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La Turchia, dopo gli attacchi (di Reyhanli), fornirà armi alla Siria?

Mo, Siria, Turchia, Germania Faz      130513   La Turchia, dopo gli attacchi (di Reyhanli), fornirà armi alla Siria? Michael Martens, Istanbul –       Ankara ammette che l’abbattimento di Assad non significherà la fine della guerra; o   secondo il comandante di gruppi di franchi tiratori di Aleppo sarebbe ormai finita la guerra contro Assad; o   la vera guerra in Siria sarà poi contro l’Iran e Hezbollah. –       Ora Assad può solo tentare di

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Gli attacchi (israeliani) riformulano la crisi siriana/Libér: Israele colpisce Siria per colpire Hezbollah/ Secondo l’ONU,

Mo, Israele, Siria, Iran, potenze Asia Times      130506   Gli attacchi (israeliani) riformulano la crisi siriana Kaveh L Afrasiabi –       Il recente attacco aereo israeliano contro strutture militari siriane, il terzo da gennaio, rappresenta un’importante escalation del conflitto in corso da due anni, o   che potrebbe portare ad un intervento iraniano diretto nel prossimo futuro.   –       L’attacco trasforma la “Guerra civile” in Siria in un conflitto tra Stati, ridisegnandone

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