Primo maggio contro il razzismo

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Italia, più missioni Onu e Ue Meno spedizioni con la Nato

Marco Nese Gli orientamenti del Consiglio supremo di Difesa Taglio di 14 mila unità dell’Esercito ROMA — Il modello di Difesa, che prevedeva 190 mila militari per le tre Forze armate, dovrà necessariamente subire una revisione a causa dei tagli che la Finanziaria ha apportato. Saranno reclutati meno uomini. E questo avrà conseguenze sulle missioni estere. «Bisognerà fare uno sforzo in più per mantenere gli impegni», esorta Lorenzo Forcieri, Ds,

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«Deve restare Stato ebraico» Da Israele applausi a Prodi

Maurizio Caprara Il «Jerusalem Post»: «Archiviato il diritto al ritorno dei profughi palestinesi» Il premier Olmert la settimana prossima a Roma ROMA — Bravo Romano Prodi, è quasi come George W. Bush. In sostanza è questo il giudizio positivo che arriva da Israele dopo che il presidente del Consiglio italiano, sabato scorso, ha indicato «la garanzia» che in futuro il Paese «continuerà a essere uno Stato ebraico» come una condizione

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Prodi: «Dialogo con Damasco Osservatori tra Libano e Siria»

Maurizio Caprara Approccio graduale per affrontare la crisi del Medio Oriente. «È l’ora dei piccoli passi» «Garantire l’ebraicità di Israele e uno Stato palestinese» ROMA — Affinché una spinta europea alla ripresa di un processo di pace in Medio Oriente eviti di produrre una bolla di sapone o, all’opposto, l’effetto di un elefante nella cristalleria di equilibri precari, Romano Prodi sta cercando di individuare un sentiero meno clamoroso, ma più

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Ma il fronte ora si sposta tra Afghanistan e Libano

L’annuncio adesso è ufficiale: entro il 2 dicembre i soldati italiani mandati in Iraq «saranno tutti a casa. A Nassiriya ne rimangono solo 60-70 per la consegna delle caserme alla polizia irachena». Romano Prodi ha riferito di averlo comunicato anche al presidente Usa, George Bush. Ma il capo del governo sa che il vero fronte da presidiare nei prossimi mesi non è quello di Bagdad, ma di Kabul e del

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L'AZIONE MILITARE E I SEVERI VINCOLI INTERNI

Canadesi, inglesi e olandesi chiedono rinforzi nel sud L’Italia non vuole, e non può, inviare le truppe in zone a rischio Al vertice NATO in LETTONIA verrà rinnovata la richiesta all’ITALIA di  schierare soldati nelle zone “calde” dell’AFGANISTAN, azione impossibile perché nessun governo sopravvivrebbe a ingenti perdite umane. Può darsi che Tony Blair esageri quando dice che l’esito della guerra afghana disegnerà il mondo prossimo venturo, ma sarà proprio questo

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LA SPEDIZIONE BIPARTISAN

FRANCO VENTURINI La politica e i nostri soldati in Libano Mentre la missione  in IRAQ era basata sull’avventurismo e sull’unilateralismo, le missioni in AFGANISTAN e LIBANO sono state basate su presupposti ben diversi: chi ne chiede la  fine dovrebbe tenerne conto. Una febbre da missione militare scuote la politica italiana. Accade che in Libano l’assassinio di Pierre Gemayel avvicini lo spauracchio di una nuova guerra civile e renda così più

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Prodi e Chirac, gelo sulla Siria oggi il vertice sul Medio Oriente

Le divisioni sulle aperture a Damasco al centro dell´incontro di Lucca tra i due leader della missione Unifil L´Italia frena sulla conferenza di pace: "Muoversi con tutta la Ue" PARIGI – La linea da seguire in Medio Oriente, le scelte da fare, l´atteggiamento da assumere nei confronti della Siria dividono Romano Prodi da Jacques Chirac. Malgrado il presidente del consiglio parli di semplici divergenze tattiche, malgrado le dichiarazioni rassicuranti del

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L'ombra di Putin sul nuovo Kosovo

FRANCO VENTURINI La RUSSIA: un’indipendenza del Kosovo sarebbe un precedente per l’indipendenza delle enclavi russe della GEORGIA. L’ITALIA ha interesse a un Kosovo stabile e pacificato, ma l’impazienza dei kosovari (spalleggiati da USA e GRAN BRETAGNA) per un’indipendenza piena e i rigurgiti nazionalisti della SERBIA che rivendica la sovranità sulla regione sono incompatibili. La RUSSIA avvisa che l’indipendenza del Kosovo sarebbe un precedente per l’indipendenza delle enclavi russe in GEORGIA.

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LA SCUOLA SENZA QUALITÀ-Troppi docenti ma si assumerà ancora

Angelo PanebiancoPoiché le vicende della scuola suscitano sempre scarso interesse, pochi hanno lamentato che la contestata Finanziaria del governo Prodi preveda l’assunzione in tre anni di centocinquantamila precari. Negando così due esigenze: ridurre la spesa pubblica e assumere insegnanti bravi anziché «collocare» precari. A onor di verità, qualche commentatore aveva colto per tempo l’ esistenza del problema.È giusto ricordare, ad esempio, che quest’estate un importante sostenitore del governo, Eugenio Scalfari

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