UNA CLASSE SENZA NAZIONE SFRUTTATA NELLE CAMPAGNE DELL’IMPERIALISMO ITALIANO

In occasione del Primo Maggio abbiamo già denunciato gli affari legali e illegali che prosperano dietro le ideologie del grande spettacolo Expo 2015 “Nutrire il Pianeta”, dall’immobiliare all’agricoltura …. Riprendiamo il discorso per approfondire la condizione dei lavoratori delle campagne in un paese imperialistico come l’Italia, in cui si immagina che lo sviluppo di scienza e tecnica consenta anche nell’agricoltura industriale un lavoro meno pesante, più pulito e dignitoso, e

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Quanto “storico” è l’accordo di Vienna sul nucleare iraniano?

L’accordo sul nucleare iraniano firmato a Vienna, dopo mesi di trattative, prima segrete e poi dal febbraio 2013 pubbliche, viene da lontano. Sembra modificare radicalmente la politica estera Usa, quasi quanto la strategia del ping pong nei confronti della Cina all’epoca di Nixon. Da subito si è aperta la partita delle valutazioni Scontata la diretta condanna di Israele, la velata ostilità saudita, la soddisfazione europea. Non manca chi considera l’accordo

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24 MAGGIO 1915: viva i sovversivi, i disfattisti, i disertori!

Cento anni fa l’imperialismo italiano entrava in guerra. Il 24 maggio del 1915 l’Italia dichiarava guerra all’Austria-Ungheria, entrando così, dopo nove mesi dal suo inizio, nella Prima Guerra Mondiale. Questo conflitto, sorto per la spartizione dei mercati e delle zone d’influenza tra imperialismi vecchi e nuovi (Gran Bretagna e Germania in testa, poi nel marzo del ’17 si aggiungeranno gli USA), segna la definitiva affermazione dell’epoca imperialista, come “fase suprema”

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Una legge elettorale per il grande capitale

Con la firma del Capo dello Stato, l’Italicum è legge. Le lamentele avanzate dalla cosiddetta “sinistra” del PD non si sono concretizzate in un voto contrario; solo a posteriori si registrano alcune fuoriuscite, ma fino all’ultimo i “dissidenti” non hanno mai voluto mettere in forse l’attività del governo. Va chiarito fin d’ora che il Parlamento non è un centro decisionale: da molto tempo i provvedimenti legislativi vengono stesi dal Consiglio

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Contro fascismo e democrazia borghese

Settant’anni fa, il crollo militare del fascismo nel nord d’Italia. Il regime che aveva schiacciato un proletariato già in ritirata dopo la fine dell’occupazione delle fabbriche, portato l’Italia per la seconda volta in un massacro mondiale e ancora prima nelle guerre contro l’Etiopia e a fianco del golpe franchista, attuato stragi, rastrellamenti e torture nei territori occupati militarmente, instaurato un sistema repressivo senza precedenti, fatto il cane da guardia per

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Una nuova strage delle frontiere chiuse

Quella che si è consumata nei giorni scorsi viene considerata la peggiore strage di migranti. La peggiore fra tante, che si susseguono ininterrotte con ritmo quasi quotidiano. E’ ancora difficile quantificare il numero dei morti, ma è certo che anche questa volta siamo nell’ordine delle centinaia. Ciò che sono invece ben chiare sono le cause di questa ennesima tragedia: è la chiusura delle frontiere europee all’immigrazione che costringe i migranti

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CONTRO I BASSI SALARI LA DISOCCUPAZIONE, IL PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA E DI LAVORO. BASTA CON I REGALI AI PADRONI, AI BANCHIERI E AGLI AZIONISTI

Rivalutazione dei salari,[1] riduzione dell’orario di lavoro, e tutte le misure necessarie per accrescere l’occupazione, sono le parole d’ordine dei lavoratori francesi scesi in sciopero generale giovedì 9 aprile contro la politica di austerità del governo di centro sinistra di François Hollande. Contro il progetto di legge Macron[2] e quello sulla sanità, contro il patto di responsabilità e l’attacco generale ai diritti dei lavoratori, per la difesa del salario e

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Le assunzioni “stabili” della “ripresa” renziana

Da diversi giorni molti mass-media, ma soprattutto il governo, ci danno buone notizie sull’andamento dell’economia, ma soprattutto dell’occupazione: la ripresa sarebbe dietro l’angolo, aumenta la fiducia, Jobs Act e Quantitave Easing farebbero già sentire i loro effetti. Allo scopo, il premier si è vantato di aver creato ben 79mila nuovi contratti a tempo indeterminato nei soli primi due mesi dell’anno, mentre il ministro del lavoro Giuliano Poletti il 30 marzo

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La nuova destra italiana e la riedizione nostrana attualizzata del socialfascismo

La “nuova destra” è attualmente l’opzione, perlomeno elettorale, di una fetta della borghesia italiana, con delle significative mutazioni rispetto alla vecchia Lega. Questo potrebbe già essere per noi una ragione di interesse, ma lo è anche di più per il disegno del suo leader Salvini di aggiogare fette consistenti di classe operaia e di lavoratori al proprio carro. Lo scopo: scatenarli, complice la crisi, contro i profughi e gli immigrati,

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Verso una rete internazionale di classe?

Una coalizione-movimento-rete anticapitalista, Blockupy, sta prendendo forma ed organizzandosi nel cuore stesso dell’imperialismo europeo. “Basta con la precarietà! È ora di agire. L’austerità è la nostra crisi. Tagli della spesa pubblica, bassi salari, e insicurezza occupazionale sono le cause del nostro stare male quotidiano. L’incertezza del futuro e la paura di decadimento sociale caratterizzano la nostra vita e il nostro lavoro. Proprio il regime Hartz IV che ha spinto ampie

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