A TRE ANNI DALLA MORTE DI ADIL
LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Il 18 Giugno del 2021 di fronte i cancelli della Lidl di Biandrate a Novara viene ucciso Adil Belakhdim, sindacalista Si Cobas, da un camion intento a forzare il picchetto di sciopero. Adil muore nell’adempimento del suo lavoro, rivelando al mondo quanto è pericoloso occuparsi seriamente dei diritti dei lavoratori in Italia. Nel 1843, nel momento in cui la nascente società borghese – così come noi la conosciamo oggi –

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Incidente AV di Livraga: la posizione normale

In attesa dell’accertamento delle responsabilità individuali, riceviamo da un compagno ferroviere questa lucida denuncia del ruolo avuto nella dinamica dell’incidente dalla separazione tra infrastruttura e trasporto – un fatto economico, la scelta di fare delle ferrovie un business capitalistico per la produzione di profitto. Già all’alba del 6 febbraio, mentre correva la notizia del disastro di Livraga AV (treno 9595, ore 5,35 del 6 febbraio 2020), s’intuiva che qualcosa di

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ILVA una storia di duro lavoro, sfruttamento, sprechi e collusioni governative

La storia dell’Ilva, in quanto importante capitolo della storia della siderurgia, è specchio di quella dell’industria italiana. Nasce ufficialmente nel 1905, dalla fusione delle attività siderurgiche del gruppo Elba (Portoferraio), di parti della Terni, della Ligure Metallurgica e della famiglia romana Bondi (Piombino), allo scopo di sfruttare le agevolazioni di una legge per il “risorgimento economico di Napoli”. Nasce all’ombra del protezionismo e grazie a sgravi fiscali di vario tipo

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Al lavoro come in guerra: il nemico è in casa nostra

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio: Ancora una volta, ieri a Milano, tre operai sono morti sul lavoro. Secondo le prime ricostruzioni sembra che i primi due lavoratori – Arrigo Barbieri, 57 anni, responsabile di produzione e Marco Santamaria, 42 anni, elettricista – appena scesi nel locale sotterraneo, profondo due metri, che contiene il forno in

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Iran – i minatori cacciano Rohani

Quaranta minatori morti nella miniera di Zamestan Yurt, nel nord dell’Iran, per un’esplosione di gas. Un’altra tragedia annunciata, dopo che gli stessi minatori avevano denunciato le pessime condizioni, l’insufficiente manutenzione e ventilazione, ma erano stati cacciati via dalla polizia a manganellate. Altri 40 omicidi ad opera del capitale, che in questo caso è si impersona nei militari del Basij, un’arma delle forze armate iraniane. Come si può vedere nei filmati

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Di capitalismo si muore

In nome del profitto il capitale uccide ogni giorno in Italia più di tre lavoratori Vogliamo ricordare le vittime morte in Italia per il profitto del padronato per chiamare tutti i lavoratori, immigrati o italiani a reagire uniti contro queste tragedie con una parole d’ordine comuni: Riduzione generalizzata dell’orario di lavoro garanzia del salario abolizione del Jobs Act e di tutte le leggi precarizzanti Nell’ultima settimana di novembre 2016: il

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La lotta di classe dei migranti contro la barbarie delle borghesie del Golfo

Dubai, uno dei sette Emirati Arabi Uniti (EAU) situati nel Golfo Persico (nota 1). Una monarchia assoluta araba di fede islamica, a maggioranza sunnita (85%), che vive in gran parte di rendita petrolifera; la sua popolazione è costituita, con il tasso migratorio netto più alto del mondo per circa l’85% da immigrati, che sono anche il 99% della sua forza lavoro. Un milione e duecentomila di loro lavora nell’edilizia. La

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QATAR – UNA COPPA DEL MONDO INSANGUINATA ANTICHE E NUOVE SCHIAVITÙ SALARIATE (3)

Come una grande calamita i ricchi paesi del Golfo attirano forza lavoro soprattutto dal Sud Est asiatico. Emigrano per sfuggire alla miseria del loro paese … e si ritrovano in condizioni ancora più inumane. Sono circa 1,2 milioni i lavoratori emigrati in Qatar per lavorare in progetti del valore di circa €184,5 MD. Il 22% di loro sono indiani, altrettanti i pachistani. Circa il 16% nepalesi, 13% iraniani, 11% filippini,

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Anche nelle miniere di carbone, il capitale divora la vita e l’energia di uomo e natura in nome del profitto

Miniera di carbone di Soma, provincia di Manisa in Turchia occidentale, a 250 km dalla capitale Istanbul. A 420 metri sottoterra, e a 4 km dall’uscita ci sono 787 minatori. È il cambio dei turni, verso mezzogiorno di martedì 13 maggio. Un difetto nel circuito elettrico provoca lo scoppio di un trasformatore, segue un incendio, l’esplosione causa un blackout, gli ascensori non funzionano più e bloccano i lavoratori in un

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“Incidente sul lavoro” sull’Everest. E gli altri?

La valanga che venerdì sul versante nepalese dell’Everest ha travolto un gruppo di sherpa uccidendone almeno 13 non è semplicemente un evento naturale. E’, come fa notare il famoso alpinista Reinhold Messner, “un incidente sul lavoro”: gli sherpa stavano preparando le piste per gli alpinisti che con la stagione estiva arrivano sempre più numerosi. Quello degli sherpa è un mestiere molto rischioso ma relativamente ben pagato: come dice l’alpinista e

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