Egitto: democrazia, gas, petrolio, armamenti vs diritti umani

Nel marzo 2015, l’allora presidente del consiglio Matteo Renzi, a Sharm El Sheikh, dichiarò: «L’Egitto è un’area straordinaria di opportunità. Abbiamo fiducia nell’Egitto e nella sua leadership, nelle sue riforme macroeconomiche ambiziose: sosteniamo la sua missione in favore della prosperità e della stabilità». Nel gennaio 2016, a poche settimane dal rapimento e uccisione del ricercatore italiano Giulio Regeni, le lodi per regime di Abdel Fatah al-Sisi vennero tessute anche dall’Ente

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Italia-Etiopia: dalla criminosa occupazione agli affari

C’è una storia di aggressione e inaudite violenze nelle relazioni tra l’Italia e l’Etiopia che precede quelle che attualmente vengono definite “proficue” relazioni economiche. Sul conflitto in corso in Etiopia rimandiamo a questo articolo. Per non dimenticare, riassumiamo in breve la faccia oscura, ma fondamentale e complementare a quella “presentabile” degli attuali rapporti “pacifici” dell’imperialismo italiano. Dopo aver tentato già da fine Ottocento (1896) la conquista dell’Abissinia (il nome dato

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Tripoli bel suol d’orrore

L’offensiva militare avviata dal “generale Haftar” mette allo scoperto un illuminante spaccato delle relazioni internazionali (e interimperialistiche) che smentisce i luoghi comuni e gli schemi preconfezionati, evidenziando l’assenza di un fronte proletario internazionalista. Doveva esserci una “conferenza di pace” a Ghadames sotto l’egida ONU per arrivare a un governo di unità nazionale. Ma la parola l’hanno presa, in anticipo di una settimana, le armi con l’armata di Haftar lanciata alla

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CONTRO L’INTEGRAZIONE MILITARE EUROPEA E GLI IMPERIALISMI NAZIONALI, INTERNAZIONALISMO DEI LAVORATORI

Dopo la Brexit, l’ipotesi di un’Europa a due/più velocità riproposta recentemente dalla Cancelliera tedesca al vertice UE di Malta potrebbe concretizzarsi nella formazione di un “nucleo duro” europeo composto da nazioni più integrate, oppure creare ulteriori contrasti fra i governi dell’Unione per decidere chi sta nel “gruppo di testa” e chi no, a quali condizioni, e quali interessi dovrebbero essere tutelati da questo gruppo. Negli ultimi decenni i tentativi di

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RISPEDITI ALL’INFERNO (2)

L’accordo stretto giovedì 2 febbraio 2017 dal governo italiano di Gentiloni con lo zoppo governo libico di “dis-unità” nazionale di Al Serraj[1] è stato accolto dalla UE nella “Dichiarazione di Malta sull’immigrazione” emessa venerdì al vertice informale di La Valletta. Obiettivo centrale di questo accordo, con validità di tre anni, la chiusura della cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale, quella che profughi e emigranti usano prevalentemente dopo la chiusura della rotta

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L’ospedale “corazzato” per la guerra di Libia

200 parà per guardare le spalle a 100 medici e infermieri (tutti militari). Dove? A Misurata, in Libia. Quando? Il governo italiano vara la spedizione il giorno dopo che le truppe del generale Haftar hanno preso (una volta tanto non col ferro e col fuoco, ma con le bustarelle) quattro porti petroliferi… Che si tratti di una missione umanitaria nessuno la beve. L’Italia entra in guerra. I miliziani feriti da

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L’asse Italia-Usa, da Mosul a Sirte

Fonti americane attribuiscono il recente bombardamento Usa su Sirte in Libia contro l’ISIS a esigenze elettorali: accreditare la “fermezza” dei democratici in Libia come in Iraq e in Afghanistan in funzione anti-Trump. In tutti questi scenari l’Italia funge da junior partner. E se la scelta del periodo può anche essere funzionale alla campagna elettorale della Clinton, non c’è dubbio che la collaborazione Italia-Usa è stata decisa da tempo (cfr. Le

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Afghanistan: la guerra infinita L’Italia aumenta il suo contingente

Quello in Afghanistan si avvia a diventare il più lungo conflitto moderno e non c’è motivo di pensare a una fine a breve termine (nel vertice Nato tenutosi a Varsavia il 7 luglio 2016 è stato deciso il prolungamento della missione almeno fino al 2020, con un contributo annuo all’esercito di Kabul di 4 milioni di $). Il 1° gennaio 2015 la missione ISAF è stata sostituita dalla Resolute Support

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Opporsi alla terza guerra di Libia!

L’Italia entra in guerra. Mentre gli imperialismi francese e britannico già hanno messo gli scarponi sul territorio libico, l’Italia ha concesso la base di Sigonella ai droni americani per intervenire in Libia e si prepara a partecipare a un intervento diretto con forze speciali. Dopo mesi di false trattative di pace per la formazione di un governo unitario, dalle cancellerie europee esce la proposta di dividere la Libia in tre:

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Sull’assassinio di Regeni le lacrime di coccodrillo della borghesia italiana

L’assassinio del ricercatore friulano Giulio Regeni al Cairo, che ci indigna e rattrista profondamente, apre un doloroso squarcio sui sistemi di sfruttamento e spietata oppressione dei regimi mediorientali come in gran parte dei paesi “emergenti” e in via di sviluppo, ma anche sulle complicità dei paesi imperialisti, Italia in testa, al di là delle proteste ufficiali. Le circostanze dell’assassinio nel corso o dopo bestiali torture (leggiamo di 31 ossa fratturate,

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