Col popolo palestinese contro l’oppressione coloniale e razziale di Israele, per l’unione di tutti i proletari del Medio Oriente!

L’attacco condotto da una coalizione di organizzazioni palestinesi da Gaza contro Israele, da terra, cielo e mare, per la prima volta ha visto sfondare i muri della prigione eretta dallo Stato razzista e colpire con successo una serie di obiettivi in territorio israeliano e nelle nuove colonie. Il bilancio mentre scriviamo è inaudito dopo che da 70 anni i morti palestinesi erano decine di volte quelli israeliani: oltre 900 morti

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A fianco del popolo palestinese, contro l’oppressione razzista di Israele!

Ieri 18 maggio in Israele e in Cisgiordania si è tenuto il primo grande sciopero generale unitario della popolazione palestinese degli ultimi 60 anni. È stato un vero sciopero generale che ha chiuso non solo i negozi arabi, ma anche tutti i cantieri israeliani, dove la manodopera è palestinese. Anche se ignorato da gran parte dei media, questo è l’avvenimento nuovo e più importante degli ultimi decenni, conseguenza delle azioni

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Gerusalemme: il dramma palestinese e il cinismo dei governi

Tempi duri per i palestinesi, a Gerusalemme Est come a Gaza o in Cisgiordania. A Gerusalemme Est 420 mila palestinesi “residenti permanenti” vivono dal 1967 in una sorta di limbo legale, non sono né cittadini israeliani né cittadini giordani, non godono dei servizi, scolastici o sanitari, devono chiedere il permesso di lavoro come un immigrato anche se sono nati lì da famiglie che risiedono lì da generazioni; se vanno all’estero

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Sinai: solo l’internazionalismo può porre fine al terrorismo

L’attentato in Sinai avviene in un contesto di forte tensione fra gli Stati dell’area: Iran, Arabia, Turchia, Egitto), con un ruolo attivo più o meno evidente di Israele e Turchia. continua nel silenzio assordante della stampa occidentale il sanguinoso conflitto in Yemen e il blocco del Qatar, le velleità indipendentiste del Kurdistan iracheno sono state per ora represse, mentre l’acuirsi dei contrasti fra Iran e Arabia Saudita stanno coinvolgendo il

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Aumentano le tensioni con il varo del nuovo governo israeliano

Come da copione, il nuovo governo israeliano nasce con una maggioranza risicata (61 seggi su 120), all’insegna dell’alleanza del Likud di Netanyau (30 seggi) con la destra: Kulanu (“Tutti noi”- 10 seggi), Shas (7 seggi) e Giudaismo unito dalla Torah (6 seggi), ma soprattutto Habayit Hayehudi (Focolare ebraico – 8 seggi) di Naftali Bennett, che ha ottenuto i ministeri della Giustizia, dell’Agricoltura e dell’Istruzione, tramite i quali potrà realizzare i

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Cronache di sangue dalla Palestina

Da mesi certa stampa agita lo spauracchio di una Terza Intifada, che sarebbe funzionale a una repressione ancora più estesa e diretta da parte israeliana. La tensione a Gerusalemme Est e in Cisgiordania è alle stelle; l’ultimo episodio l’uccisione in una sinagoga di quattro ebrei da parte di due membri del FPLP è stato seguito dal ferimento di 35 palestinesi in un confronto fra manifestanti palestinesi e forze di sicurezza

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La tregua armata fra Israele e Hamas

La decisione del governo israeliano, comunicata il 29 agosto, di impadronirsi di 990 acri di terra palestinese a Gvaot, presso Betlemme, in West Bank conferma il target ultimo dell’aggressione israeliana a Gaza non è Gaza, ma la Cisgiordania. Il rapimento e l’uccisione dei tre studenti israeliani diventa per il ministro dell’economia Naftali Bennett la giustificazione dell’esproprio. Gvaot era stata occupata come presidio militare nel 1984, poi assegnata a 16 famiglie

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Contro il terrorismo di stato sionista

Per l’autodeterminazione del popolo palestinese, per l’unione del proletariato palestinese e israeliano contro i loro sfruttatori, per un fronte unico proletario mediorientale contro ogni borghesia ed ogni imperialismo, per la rivoluzione, per il socialismo. L’ attacco da terra da parte dello Stato sionista di Israele, espressione di una borghesia espansionista e colonizzatrice, sta facendo l’ennesima strage tra le popolazioni civili di Gaza, “coadiuvato” in questo da una borghesia palestinese tanto

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Scene di guerra a Gaza

Com’era prevedibile, mentre Hamas continua a mandare missili contro Israele, i raid israeliani su Gaza hanno prodotto i primi 40 morti, più un elevato numero di feriti, distruzioni di case ecc. Il governo israeliano ha già allertato 40 mila riservisti e viene data per probabile una invasione di terra. Non è uno scenario nuovo, purtroppo. Anche solo limitandosi agli ultimi dieci anni la sequenza di Hamas che rapisce un o

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L’escalation della violenza in Cisgiordania e a Gaza

Fallite per l’ennesima volta le trattative di pace fra Israele e autorità palestinese, presiedute da Kerry, non è un segreto che il riavvicinamento di Hamas e OLP nel maggio 2014, ha fatto infuriare il governo israeliano, uso, indipendentemente dal colore politico, a giocare pesantemente sulle divisioni in campo palestinese. Abbiamo già scritto sull’improbabile successo di questo dialogo fra le due più importanti organizzazioni palestinesi; in ogni caso Netanyau, che guida

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