Col governo ora in formazione, la borghesia cerca di accelerare sugli obiettivi che le stanno a cuore. Viene richiesta da tutti una nuova legge elettorale per una maggiore stabilità politica e meno tasse per le aziende per rilanciare i profitti, ma anche un aumento della precarietà del lavoro e un taglio della spesa pubblica – quindi dei servizi pubblici – per far quadrare i conti: il lavoro sporco iniziato dal
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[Napoli] Martedì 4 marzo il governo a Bagnoli? A carnevale nessun accordo vale!
Lo scherzo del governo italiano alle terre afflitte dalla devastazione ambientale Martedì 4 marzo, martedì Grasso. Il governo arriva a Napoli, Coroglio; per firmare il patto per la ricostruzione della Città della Scienza sulla linea di costa. Un provvedimento assolutamente in contraddizione con: 1) Il piano regolatore, fondamentale per i vincoli che pone sul totale ripristino del litorale; 2) La delibera popolare, approvata ed emanata successivamente al referendum per la
Continua a leggereBosnia, la lotta del proletariato travalica le divisioni etniche
Le rivolte che in questi giorni in Bosnia Herzegovina (BiH) hanno assunto un carattere insurrezionale sono partite da Tuzla, cuore industriale del Nord, con la lotta di lavoratori della fabbrica chimica DITA che da 14 mesi sono senza salario. Assieme a DITA nell’area sono collassate altre tre ex imprese di proprietà statale, che occupavano migliaia di lavoratori locali; ora a Tuzla sono centomila i disoccupati contro 80mila che hanno un
Continua a leggereL’Ucraina, il paese “sul confine”, lacerata dalla contesa tra borghesia filo-europea e borghesia filo-russa
Dalla scorsa settimana in Ucraina sono riprese le proteste contro il governo del presidente Yanukovich, che a novembre 2013 aveva fatto marcia indietro sulla firma dell’accordo di associazione con la Ue a favore di un accordo con la Russia. Sarebbero scesi in piazza 100 000 manifestanti, nonostante il divieto del governo che ha proibito manifestazioni nel centro della capitale; gli scontri sono divenuti sempre più violenti, e negli ultimi giorni
Continua a leggereLampedusa: una vergogna quotidiana
Ha suscitato molta impressione il video girato al Centro di Accoglienza di Lampedusa che ritrae immigrati, nudi, in fila come bestie in allevamento o come prigionieri di un lager, innaffiati col disinfettante per la cura e la prevenzione della scabbia. Una malattia che da molti viene contratta nella permanenza al centro. Ora che il filmato, girato da uno degli “ospiti” del centro, è finito in televisione, si sono moltiplicate le
Continua a leggere[Roma] Comunicato sgombero 16 Novembre gruppo “Sherkhan cerca casa”
Ieri, sabato 16 Novembre alle ore 11.30 il gruppo “Sherkhan cerca casa” ha occupato uno stabile abbandonato da anni, appartenente al demanio pubblico laziale, in via Salaria. Dal momento in cui, il primo vigilantes privato ha notificato l’occupazione vi è stato, immediatamente, un ingente dispiego delle forze del disordine; nell’arco di venti minuti 3 camionette blindate sono state inviate sul posto per dare manforte alle 4 volanti della polizia lì,
Continua a leggereSpunti di riflessione sul 19 ottobre e oltre…
(ovvero: riuscirà il movimento di classe a liberarsi dalla sindrome del “grande evento”?) Come accade da tempo, attorno alla giornata di assedio ai palazzi del potere romano si era da tempo concentrato il grosso delle attese, delle aspettative e delle speranze del grosso del movimento nostrano, in un gioco di specchi che faceva il paio con la consueta opera di criminalizzazione e di terrorismo psicologico-mediatico messa in campo dal governo,
Continua a leggere8 settembre 1943: a settant’anni dall’infamia e dal cinismo dell’imperialismo italiano
Vogliamo ricordare una pagina di storia molto importante e tragica per milioni di proletari e sfruttati di questo paese: l’8 settembre 1943. Sono passati ben 70 anni, ma questa data è e rimarrà impressa col marchio dell’infamia. Nel giugno 1940 il governo fascista guidato da Mussolini entra in guerra – la seconda guerra mondiale – a fianco della Germania nazista. Gli avversari sono le potenze “democratiche” occidentali di Francia ed
Continua a leggereBagno di sangue “democratico”
Dopo una fase di “repressione controllata” in cui le uccisioni si alternavano ai tentativi di dialogo, il braccio di ferro fra i Fratelli Musulmani e i militari è sfociato in un massacro. Mentre scriviamo il bilancio si aggrava di ora in ora: alla giornata di giovedì 15 agosto i morti ufficialmente riconosciuti sarebbero oltre 600 e venerdì altri 173, mentre la Fratellanza parla di 4500 morti in tutto l’Egitto. Il
Continua a leggereA fianco del proletariato egiziano contro i padroni “vecchi” e “nuovi”
Gli avvenimenti egiziani sono di nuovo al centro dell’attenzione internazionale. Logicamente motivo di dibattito nella sinistra europea e internazionale. Si va da chi esalta l’esercito che si è felicemente interposto per impedire una guerra civile e ha finalmente detronizzato “per volontà del popolo” gli islamici reazionari, a chi vede nell’intervento dell’esercito egiziano l’ennesima interferenza dell’unico imperialismo cattivo, cioè quello Usa, a chi infine osanna la “seconda imminente rivoluzione” che spazzerà
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