Da giorni tiene banco sui giornali l’inchiesta sulla cosiddetta Mafia capitale, l’organizzazione criminale che manipolava la vita economica dell’urbe fra commesse clientelari, mazzette e legami malavitosi. Ciò che sorprende non è tanto la presenza del malaffare nella politica: da diverso tempo le inchieste su rimborsi elettorali, tangenti per le opere pubbliche e tesseramenti falsi che mascherano finanziamenti occulti ci hanno abituato alla simbiosi fra illegalità e politica borghese. Casomai colpisce
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