Dove va la Germania? (1)

Alle recenti elezioni in Germania, i Socialdemocratici (SPD) sono risultati il primo partito, con uno scarto risicato di 10 seggi sull’Unione Cristiano-Democratica e la sua alleata Unione Cristiano Sociale (CDU/CSU) cfr. nota 1. Nelle prossime settimane o mesi si dovrà definire una coalizione di almeno tre partiti. I numeri consentono quattro soluzioni (nota 2), ognuna con grandi incognite sia in politica interna che in politica internazionale. Anche molti lavoratori italiani

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Lavoratori bielorussi in movimento

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un secondo articolo di Yurii Colombo, sull’evoluzione degli scioperi e delle proteste operaie in Bielorussia contro il regime. Lavoratori bielorussi in movimento Ieri 16 agosto la situazione ha fatto un balzo in avanti. E lo ha fatto fare lo sciopero generale massiccio dalle fabbriche alla metrò fino ai musicisti della filarmonica. Non solo i lavoratori hanno scioperato ma hanno fatto spesso assemblee dentro le aziende e

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COSA STA ACCADENDO IN BIELORUSSIA

Riproduciamo di seguito la traduzione di un comunicato del raggruppamento ZabastovkaBY (Sciopero), che condividiamo nella sua visione e prospettiva di lotta. Al momento l’intero paese sta protestando. Le autorità hanno usato una quantità di violenza senza precedenti contro manifestanti pacifici e passanti innocenti. Ci sono numerose segnalazioni di torture e detenzioni illegali. Questo ha portato le masse di malcontento nei confronti del regime. I lavoratori si sono sollevati contro la

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Scioperi operai in Bielorussia

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo articolo di Yurii Colombosugli scioperi e le proteste operaie in Bielorussia contro il regime. Anche se si tratta di un movimento ancora frammentato e limitato a pochefabbriche, il fatto che gruppi di operai osano manifestare la loroopposizione nonostante la dura repressione, è indicativo di un generalemalcontento che potrà estendersi con l’acuirsi della crisi economica epolitica. Sull’onda dell’indignazione per le elezioni-farsa, un altroreparto del proletariato internazionale

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After May – Il punto sulla Brexit

Solo il 23 luglio sapremo chi sarà primo ministro del Regno Unito al posto di Teresa May. A quella data sarà reso noto il referendum postale fra i 160 mila iscritti del Partito conservatore, in cui dovranno scegliere fra i due “finalisti”: Boris Johnson e Jeremy Hunt. Coetanei (55 anni il primo e 53 il secondo), Hunt è diventato Ministro degli Esteri del Regno Unito in seguito alle dimissioni di

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Manifestiamo a Roma il 24

Nel totale silenzio dei media, tutti tesi ad amplificare ogni battuta della sceneggiata elettorale, sabato 24 febbraio il SI Cobas organizza una manifestazione a Roma “Contro sfruttamento, razzismo e repressione! Per un fronte di lotta anticapitalista!” motivando che “Le conquiste e i diritti si strappano con la lotta; in sua assenza il voto non può che portare illusioni e delusioni”. Nella piattaforma di lotta, obiettivi economici e politici condivisibili, su

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Venezuela: contro l’impostura del regime dei profittatori e l’opposizione borghese, per il potere proletario

In Venezuela le condizioni dei lavoratori sono drasticamente peggiorate negli ultimi due anni. Un’inflazione del 180% nel 2016, e che punta verso il 700% nel 2017, falcidiando i salari, è l’altra faccia della penuria di generi di consumo nei negozi, del mercato nero per i prodotti scomparsi dagli scaffali, della riduzione del potere di acquisto sotto il minimo vitale per gran parte della popolazione. Mentre un’altra parte si è arricchita

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Dall’Olanda una lezione per una sinistra di classe

I risultati delle elezioni olandesi hanno fatto esultare o tirare un sospiro di sollievo agli euroentusiasti. Uno dei nodi di queste elezioni era infatti la eventuale Nexit (= uscita dall’Europa), l’altro è stato l’utilizzo di temi xenofobi per rastrellare il voto sia della piccola e media borghesia che di strati di lavoratori. Il terzo nodo, cioè la dispersione dei voti su almeno 6 partiti importanti è imprescindibile, dato il proporzionale

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Elezioni USA: presidenziali shock

La vittoria di Trump è un’occasione per riflettere sulle prospettive di una politica rivoluzionaria in una metropoli capitalistica oggi. Unanime è l’interpretazione che si è trattato di un VOTO ANTI-ESTABLISHMENT degli strati profondi del proletariato, in primis bianco, che negli ultimi anni ha visto peggiorare le proprie condizioni e si sente sempre più minacciato dalla globalizzazione, man mano che il lavoro USA perde la briciole (e anche bocconi) che in

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Stallo in Spagna

Le nuove elezioni del 26 giugno confermano la situazione politica di stallo creatasi con le prime elezioni politiche del 20 dicembre 2015; nessun partito ha la maggioranza assoluta di 176 seggi alla Camera, non si intravede un’ipotesi di formazione agevole del governo. Clamorosamente smentiti gli exit poll, resta la stessa graduatoria all’interno dei quattro partiti maggioritari, cioè il Partido Popular di Mariano Rajoy, il PSOE di Pedro Sanchez , Unidos

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