Irak, un voto passato per le armi

Si è aperta la fanfara sul successo delle “elezioni democratiche” in Irak.Non ci associamo a quegli entusiasmi. Le elezioni non risolvono i problemi creati dall’invasione e dall’occupazione – e molto prima dalla spartizione coloniale che ha creato l’Irak. La strada dell’Irak rimane lastricata di violenza e di sangue.Tra filo spinato e mitra ha votato una maggioranza degli sciiti e dei curdi, mentre la stragrande maggioranza degli abitanti delle zone sunnite

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Partiti Sciiti formano un’alleanzaper le elezioni

·Su iniziativa di Ali al Sistani, che ne ha affidato la responsabilità a Hussein Shahrestani, è stata creata una coalizione elettorale di forze sciite, Alleanza Unita Irakena (United Iraqi Alliance), che gode anche della benedizione dell’Iran, e che presenterà 228 candidati e dovrebbe ottenere il grosso del voto sciita. · Tra i candidati, esponenti del SCIRI, A. Chalabi, rappresentanti di Moqtada al Sadr, e anche sciiti curdi e turcomanni e

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