Dopo 8 anni di insurrezione, guerra civile e imperialista in Siria, con più di mezzo milione di morti e 6 milioni di rifugiati all’estero in gran parte ammassati negli stati limitrofi e altri milioni di sfollati, gran parte del paese ridotta in macerie, mancava l’invasione dell’esercito turco dell’unica isola di relativo autogoverno democratico multietnico (anche se a predominanza curda) e di dignità della condizione femminile, il Rojava. L’obiettivo di questa
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Tramonta il sole sulla Rojava
Con l’annunciato ritiro delle truppe americane dalla Siria giunge a un epilogo la breve storia dell’indipendenza dei curdi di Siria. I curdi di Siria, già considerati dei paria in gran parte privi di cittadinanza sotto Assad, avevano acquisito una relativa autonomia quando, all’inizio della guerra civile siriana, il regime aveva ritirato le truppe per schierarle contro le varie armate “ribelli”. Assad contava sul fatto che altri (la Turchia) avrebbero impedito
Continua a leggereUn nuovo tassello della mattanza imperialista in Siria
Ci risiamo. Nel 2003 Gran Bretagna Francia e Usa scatenarono la guerra in Irak sulla base di supposte “armi di distruzione di massa di Saddam Hussein”, oggi gli stessi servizi segreti e gli stessi paesi bombardano in Siria in nome di un “attacco chimico” di paternità per lo meno dubbia. Mentre Russia, Iran e Turchia si stanno accordando sull’assetto-spartizione della Siria, mentre tutti, a partire da russi e americani, chiudono
Continua a leggereAfrin sotto i cingoli turchi e il cinismo delle potenze
Da un mese è in corso l’offensiva turca sul cantone di Afrin, la ridotta curda che insieme agli altri due cantoni della Rojava (Kobane e Jasira) ha dato rifugio a tanti sfollati in fuga dalla morte, non importa se arabi, non importa di quale confessione. Due isole non certo felici, non certo di un impossibile socialismo cantonale, ma due isole di convivenza tra etnie e religioni che altrove sono state
Continua a leggereDopo Kobane, Afrin
Come da tempo aveva minacciato, Erdogan ha iniziato l’invasione di Afrin, una enclave curdo siriana, all’estremità nord del governatorato di Aleppo, sul confine turco-siriano. E’ una striscia di terra strategicamente decisiva per un eventuale territorio unificato e autonomo curdo in terra siriana, perché solo una striscia di terra la separano da Kobane e dalla Rojava, l’altro territorio curdo-siriano. Strategica anche perché un’altra striscia di terra, appartenente alla Turchia, la separa
Continua a leggereCON QUALI SCARPE MARCIA L’IMPERIALISMO
Le calzature non sono mai state tanto a buon prezzo come lo sono ora, se un tempo per comperare un paio di scarpe bisognava lavorare almeno due giorni, oggi basta il salario di 2 ore. Come mai? Per avere un pellame al prezzo più basso gruppi calzaturieri, grandi o piccoli che siano, non si preoccupano delle condizioni di lavoro, lavoro minorile compreso, e neppure della tutela dell’ambiente. Non è previsto
Continua a leggereL’asse Italia-Usa, da Mosul a Sirte
Fonti americane attribuiscono il recente bombardamento Usa su Sirte in Libia contro l’ISIS a esigenze elettorali: accreditare la “fermezza” dei democratici in Libia come in Iraq e in Afghanistan in funzione anti-Trump. In tutti questi scenari l’Italia funge da junior partner. E se la scelta del periodo può anche essere funzionale alla campagna elettorale della Clinton, non c’è dubbio che la collaborazione Italia-Usa è stata decisa da tempo (cfr. Le
Continua a leggerePagine Marxiste n. 39 (gennaio 2016)
Editoriale Reagire si può e si deve Una finanziaria per i ceti proprietari Le guerre della “pacifica” Italia Guerre, Profughi e mercato di vite umane Il movimento comunista e il caos mediorientale La tormentata maturazione capitalistica del Medio Oriente Il Califfato dei petrodollari I Curdi nei conflitti del Medio Oriente Il rientro della Russia nel Mediterraneo Dibattito sui Gap Gli ultimi anni di un rivoluzionario antitotalitarista
Continua a leggereSiria: Il mosaico ribelle, gruppi con interessi in certi casi opposti
Le Monde 130917 Siria: Il mosaico ribelle, gruppi con interessi in certi casi opposti Benjamin Barthe – Le forze della ribellione siriana sono costituite da miriadi di brigate, sparse in tutta la Siria, mancano di armi e munizioni, e faticano a coordinare le loro azioni, hanno varie ideologie, dal nazionalismo arabo al jihadismo transnazionale, sotto l’influenza dei vari finanziatori, con interessi a volte divergenti. – I vari raggruppamenti di
Continua a leggereIl regime siriano si rivolge ai curdi/Daily Tel: Quasi la metà dei ribelli siriani sono jihadisti
Daily Telegraph 130916 Siria: quasi la metà dei guerriglieri ribelli sono jihadisti o islamisti radicali, secondo il rapporto di IHS Jane’s – Secondo un’analisi dell’agenzia di consulenza IHS Jane’s (che sarà pubblicata a fine settimana), le forze di opposizione al regime siriano sono circa 100 000, frammentate però in 1 000 bande; – circa 10 000 jihadisti, compresi guerriglieri stranieri, legati a al-Qaeda; – altri 30-35 000 sono islamisti radicali, che condividono le
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