“Comunisti”, abili e arruolati dietro il “presidente Conte”

Per sabato prossimo, 5 aprile, Giuseppe Conte ha indetto a Roma la manifestazione del M5S “contro il riarmo dell’U.E.”. Come spieghiamo in un altro articolo, questa iniziativa rappresenta diverse cose : 1) la ricerca del rilancio di un Movimento in chiara difficoltà nel “campo largo”, alle prese con un PD camaleontico ma solidamente attestato sulla linea guerrafondaia della Vnon der Leyen, la linea prevalente nell’U.E.; 2) il tentativo di farsi

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Palestina: una tregua armata. Festa a Gaza, umori neri in Israele

Non si può dare per scontato che il cessate il fuoco a Gaza e in Cisgiordania entrerà davvero in vigore domenica prossima alle ore 12.15, perché non è da escludere un sabotaggio sionista dell’ultimo momento. Ancora meno scontato è che l’accordo regga. Vedremo. Per ora due sole cose sono certe: 1) si festeggia a Gaza (nonostante la strage continui), non si festeggia in Israele (salvo i parenti dei prigionieri); 2) questa

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Germania: con i licenziamenti di massa alla Volkswagen finisce un’epoca

Lunedì 28 ottobre, Daniela Cavallo, la presidente del Consiglio di fabbrica (Betriebsrat) della Volkswagen in Germania, ha annunciato ai lavoratori il piano del colosso automobilistico tedesco di chiudere tre stabilimenti e licenziare circa 15 mila operai (i primi annunci parlavano addirittura di 30 mila), con tagli al personale trasversali anche ai restanti stabilimenti in territorio tedesco (10 in totale). A ciò si aggiunge la “necessità” di tagliare i salari del

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Sull’uccisione di Nasrallah e la nuova aggressione israeliana al Libano – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria

(italiano-English) Con 80 bombe-bunker da una tonnellata ciascuna, l’esercito sionista ha assassinato il capo di Hezbollah, massacrando con lui decine, o più verosimilmente, centinaia di civili abitanti nel popoloso quartiere preso di mira. L’uccisione di Nasrallah fa seguito all’esplosione dei cerca-persone e dei walkie-talkie in dotazione non solo alla struttura militare ma anche a quella civile del movimento-partito sciita e ai raid che continuano a martellare il Libano (compreso il centro di

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Bangladesh: il governo del banchiere “filantropo” Yunus reprime le lotte operaie, con la benedizione del capitale nazionale e internazionale

Da due settimane in Bangladesh sono riprese con forza le proteste dei lavoratori, in particolare nell’industria del tessile abbigliamento, cui il padronato ha risposto con la serrata. Il nuovo governo del “filantropico” Yunus ha coordinato e messo in campo, su richiesta dei padroni delle fabbriche nelle zone industriali di Savar, Ashulia e Gazipur, un’operazione congiunta di repressione che vede coordinati polizia, esercito, guardie di confine e… la “polizia di fabbrica”,

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Il DNA della Cina d’oggi: capitalismo, o cosa?

[Italiano-English] La Cina è la prima o seconda potenza mondiale (a seconda di quali parametri si utilizzano). Dalla sua presenza e influenza è oggi impossibile prescindere in qualsiasi campo, dell’economia come della politica. Senza fragore ma con sistematicità lo Stato cinese, in parallelo con le imprese cinesi, è andato ampliando la sua sfera di influenza nel mondo, formando un proprio “campo” geopolitico concorrente con quello dei vecchi imperialismi occidentali +

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Un passo dopo l’altro, verso lo scontro totale tra NATO e Russia – Tendenza internazionalista rivoluzionaria

Che la NATO e la Russia siano in guerra aperta dal 24 febbraio di due anni fa è perfino banale. Lo è almeno per noi che dal primo momento abbiamo sostenuto che quando si dice Ucraina, si deve in realtà leggere NATO – questo, per somma sventura delle ucraine e degli ucraini convinti (sono ogni giorno di meno) di stare combattendo una guerra per la propria auto-determinazione. Altrettanto banale è

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Congo, paradiso per gli sfruttatori, inferno per i lavoratori

La Repubblica Democratica del Congo[1] (RDdC) è probabilmente il paese africano più ricco per risorse minerarie, popolato da quasi 110 milioni di abitanti sparsi su un territorio grande quasi quanto l’intera Europa occidentale e secondo per dimensioni in Africa (dopo l’Algeria). Le sue risorse sono state e sono tuttora contese fra i principali paesi imperialisti, concupite dalle nazioni confinanti e al centro di appetiti tribali. A gestirle nominalmente un non-stato,

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LA NUOVA CORSA ALL’AFRICA

La corsa all’Africa Se al centro del dibattito internazionale, in particolare in Europa c’è la guerra in Ucraina, il convitato di pietra di questa guerra è spesso l’Africa. Da un lato le ripercussioni più pesanti per quanto riguarda la carenza di cereali e fertilizzanti si sono avute in quel continente (con effetti devastanti sulle popolazioni). Dall’altro il taglio delle risorse naturali importate dalla Russia – gas, petrolio, minerali vari, grano

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