II. Mecca e Medina dagli Ottomani ai Saud

Quando si parla di Islam, spesso lo associamo alle immagini di masse sterminate accalcate alla Mecca per i rituali, che durano 6 giorni, cui ogni buon musulmano osservante deve sottostare almeno una volta nella vita. Gli avvenimenti del dicembre 2017 relativi al destino politico di Gerusalemme ci ricordano che anche Gerusalemme, sia pure in subordine a La Mecca e Medina, è un luogo santo dell’Islam. Il pellegrinaggio (l’Hajj) alla Mecca

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Gerusalemme: il dramma palestinese e il cinismo dei governi

Tempi duri per i palestinesi, a Gerusalemme Est come a Gaza o in Cisgiordania. A Gerusalemme Est 420 mila palestinesi “residenti permanenti” vivono dal 1967 in una sorta di limbo legale, non sono né cittadini israeliani né cittadini giordani, non godono dei servizi, scolastici o sanitari, devono chiedere il permesso di lavoro come un immigrato anche se sono nati lì da famiglie che risiedono lì da generazioni; se vanno all’estero

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Yemen: lo scontro di potere è sulla pelle dei civili

L’uccisione dell’ex presidente Saleh, il 4 dicembre, riporta alla ribalta della cronaca il sanguinoso conflitto. Nessun personaggio ufficiale si era invece mosso per la strage dei bambini a causa del colera e della fame, per non parlare dei morti sotto i bombardamenti o lasciati sul terreno. Saleh è stato ucciso da quei ribelli Houthi (appoggiati dall’Iran) con cui si era strumentalmente alleato e che si apprestava a tradire in favore

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Riesplodono le tensioni Arabia Saudita-Iran

Inizio d’anno di lavoro per i boia sauditi E’ evidente che l’esecuzione, il 2 gennaio 2016, di 47 oppositori da parte dell’Arabia Saudita è stata una voluta provocazione. La maggior parte era in prigione da 10 anni. Legittima la domanda “perché ora?” Fra i giustiziati c’era Nimr al-Nimr capo spirituale degli sciiti d’Arabia Saudita. Questa minoranza, di circa 2 milioni, vive mal tollerata ed emarginata nelle Province orientali, dove è

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Armi e petrodollari non olent

Con la visita a Riad, il premier Matteo Renzi prosegue i suoi viaggi di promozione del Made in Italy nelle petromonarchie del Golfo. Non lo fermano né le loro continue violazioni dei diritti umani (fra cui la condanna a morte del diciassettenne Ali Mohammed Baqir al-Nimr per “partecipazione a manifestazioni antigovernative”), né le complicità col più feroce terrorismo mediorientale, né i bombardamenti sulla popolazione Houthi dello Yemen. Un cinismo perfettamente

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L’Italia in Iraq: da “Morire per Nassirya” a bombardare l’ISIS

Negli ultimi giorni lo scoop del Corriere della Sera, titolato “L’Italia bombarderà l’ISIS” rilancia l’ipotesi si una partecipazione “attiva” del contingente italiano in Iraq contro l’ISIS. Pinotti e Gentiloni smentiscono e ridimensionano (“è una ipotesi” “da valutare con gli alleati” se sarà il caso “il parlamento ovviamente sarà coinvolto”). Renzi cancella un viaggio in Libano, Pinotti incontra il segretario alla Difesa USA Ash Carter a Sigonella. E’ evidente che una

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Israele strizza l’occhio all’intervento russo in Siria

Sul terreno di Siria ed Iraq sono mandati al macello decine di migliaia di proletari spinti dalle appartenenze etniche e religiose, assoldati dai petrodollari del Golfo e dai dollari ed euro delle potenze occidentali. Quando un fronte rischia di cedere ecco le potenze imperialiste bombardare dal cielo i nemici dei propri amici: prima americani, inglesi, francesi, canadesi, australiani, i paesi del Golfo, i turchi (che tendono a confondere i kurdi

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Lo stato più oscurantista del mondo alla testa del Consiglio dei Diritti dell’Uomo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota pubblicata il 29/9/2015 dal sito Solidarieté Ouvrière, cui aggiungiamo : Che vergogna per gli Stati membri e in particolare per lo Stato italiano, che arma la mano barbara di questa petromonarchia oscurantista! Lenin definiva già l’ava dell’Onu, la SdN (Società delle Nazioni, NdT), “un covo di briganti”. Quasi un secolo più tardi, l’organizzazione internazionale degli Stati borghesi, se non ha mai evitato guerre, massacri

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La svolta nella politica turca scombina le alleanze in Medio Oriente

La Turchia ha bombardato il 23 luglio, postazioni dell’Isis in Siria e campi curdi in Iraq; il ministro degli esteri Davutoglu ha dichiarato che le zone tolte all’Isis in Siria potrebbero diventare campi di raccolta per i profughi siriani. In quest’area, analoga a quella che il 1 luglio hanno creato le truppe giordane a sud della Siria, Erdogan sta inviando preventivamente 18 mila soldati. Con queste azioni il governo turco

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Quanto “storico” è l’accordo di Vienna sul nucleare iraniano?

L’accordo sul nucleare iraniano firmato a Vienna, dopo mesi di trattative, prima segrete e poi dal febbraio 2013 pubbliche, viene da lontano. Sembra modificare radicalmente la politica estera Usa, quasi quanto la strategia del ping pong nei confronti della Cina all’epoca di Nixon. Da subito si è aperta la partita delle valutazioni Scontata la diretta condanna di Israele, la velata ostilità saudita, la soddisfazione europea. Non manca chi considera l’accordo

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