Bilancio dell’intervento italiano in Afghanistan

Abbiamo negli occhi le immagini dell’attentato dell’Isis a Kabul e dell’inglorioso ritiro dei soldati che da vent’anni occupavano a vario titolo in paese. Ma qual è il bilancio per l’Italia? Sgombriamo intanto il terreno dall’idea molto diffusa che l’Italia sia intervenuta in Afghanistan come “reggicoda” degli Usa. L’Italia aveva una propria politica afghana già prima del 2001 (nota 1), non è intervenuta per estirpare l’estremismo islamico (come l’Urss nel 1979)

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Manchester, Aleppo, Mosul…

  Manchester, ancora morti tra una folla di giovani in cerca di svago. Quali che siano le motivazioni dei manovali del terrore, e gli scopi dei loro mandanti, il risultato è dar fiato ulteriore a chi soffia sul fuoco del razzismo, di spaccare le società europee su linee etniche e religiose, di dividere i lavoratori e tutti i proletari tra autoctoni e immigrati, cristiani e musulmani, di mettere in secondo

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L’asse Italia-Usa, da Mosul a Sirte

Fonti americane attribuiscono il recente bombardamento Usa su Sirte in Libia contro l’ISIS a esigenze elettorali: accreditare la “fermezza” dei democratici in Libia come in Iraq e in Afghanistan in funzione anti-Trump. In tutti questi scenari l’Italia funge da junior partner. E se la scelta del periodo può anche essere funzionale alla campagna elettorale della Clinton, non c’è dubbio che la collaborazione Italia-Usa è stata decisa da tempo (cfr. Le

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Afghanistan: la guerra infinita L’Italia aumenta il suo contingente

Quello in Afghanistan si avvia a diventare il più lungo conflitto moderno e non c’è motivo di pensare a una fine a breve termine (nel vertice Nato tenutosi a Varsavia il 7 luglio 2016 è stato deciso il prolungamento della missione almeno fino al 2020, con un contributo annuo all’esercito di Kabul di 4 milioni di $). Il 1° gennaio 2015 la missione ISAF è stata sostituita dalla Resolute Support

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L’Italia e la guerra che profuma di zafferano e oppio

Alcuni giorni fa, dopo lo scoop del Corriere su un eventuale intervento diretto italiano in Iraq, funzionari Nato hanno fatto intendere, poi confermati da Renzi in diretta, che l’Italia confermerà la missione Isaf in Afghanistan. Come è noto oggi in Afghanistan operano 9.800 soldati Usa, che resteranno anche nel 2016, 850 tedeschi, 760 italiani e 500 turchi. Isaf, iniziata nel 2003, è costata fino al 2013 quasi 5 miliardi di

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Israele strizza l’occhio all’intervento russo in Siria

Sul terreno di Siria ed Iraq sono mandati al macello decine di migliaia di proletari spinti dalle appartenenze etniche e religiose, assoldati dai petrodollari del Golfo e dai dollari ed euro delle potenze occidentali. Quando un fronte rischia di cedere ecco le potenze imperialiste bombardare dal cielo i nemici dei propri amici: prima americani, inglesi, francesi, canadesi, australiani, i paesi del Golfo, i turchi (che tendono a confondere i kurdi

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Kunduz, strage “umanitaria”

La distruzione dell’ospedale di Medici Senza Frontiere a Kunduz ad opera di un bombardamento è l’ultimo esempio di “danni collaterali” che la missione NATO in Afghanistan continua a causare. La missione che secondo la retorica bellicista avrebbe dovuto liberare il paese da un governo oscurantista ed oppressivo ha aggiunto morte e distruzione senza sconfiggere completamente quelle forze reazionarie che anzi ora stanno vincendo. Al momento, sono stati accertati 22 morti

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Il crescente interesse della Cina in Asia Centrale Asia+ AT:

Asia Centrale, Usa, Russia, Cina Stratfor       130927   Il crescente interesse della Cina in Asia Centrale Asia   –       Viaggio del presidente cinese, Xi Jinping in quattro paesi del Centro Asia ad inizio settembre. –       La Cina, divenuta maggiore importatore mondiale di materie prime per l’industria (carbone, ferro, rame, nickel e alluminio, e secondo maggiore importatore di petrolio dopo gli Usa.   –       L’85% del commercio cinese passa sul mare

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Cina e India di fronte ad una sfida di stabilità – Quinto round del Dialogo strategico India-Cina

Cina, India Asia Times      130906   Cina e India di fronte ad una sfida di stabilità Anand V –       Quinto round del Dialogo strategico India-Cina (20 agosto 2013; il primo nel 2005, poi 2006, 2007, 2010). –       L’India rappresenta un importante enorme mercato per le merci e i servizi della Cina, e per i suoi investimenti, soprattutto in infrastrutture. Significativamente il nuovo primo ministro cinese, Li Keqiang ha scelto l’India

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Cameron afferra un salvagente Trans-Atlantico/G-8 preme nonostante le divergenze sulla Siria/Putin lancia segnali: non intendo ess

Wsj     130618 Cameron afferra un salvagente Trans-Atlantico SIMON NIXON – Il lancio dei negoziati commerciali tra UE e USA, la TTIP (Trans-Atlantic Trade and Investment Partnership – Alleanza transatlantica per il commercio e l’investimento) è un’occasione per UE e USA per riaffermare la supremazia del vecchio Occidente, in un mondo multipolare. – La TTIP creerebbe un mercato unico di quasi 1 miliardo di persone, del 50% del PIL mondiale e di oltre

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