Il "Pacchetto sicurezza" è l’ultimo attacco contro la classe lavoratrice immigrata, per renderla più ricattabile e più facile da sfruttare.
E’ l’ultimo dei provvedimenti messi in atto dai governi di ogni colore: dalla legge Turco-Napolitano che istituisce i CPT, alla Bossi-Fini fino alle ultime misure che innalzano a 6 mesi la permanenza nei campi di concentramento (dove le rivolte per disperazione sono sempre più frequenti), rendono più difficili i ricongiungimenti familiari, incoraggiano la delazione da parte delle strutture sanitarie contro gli immigrati irregolari (infortunati nei cantieri o nelle fabbriche o malati, inducendoli a rinunciare a curarsi con rischio tra l’altro di diffondere malattie), aumentano il costo dei permessi di soggiorno (punendo la regolarizzazione).
Nelle ultime campagne elettorali, politici di destra e di sinistra hanno gareggiato nel cavalcare la xenofobia alimentata dai mass-media, che sbattono in prima pagina i fatti di cronaca nera quando sono commessi da immigrati e relegando in trafiletti i tanti delitti commessi dagli italiani. Stanno facendo credere alla massa che le donne italiane siano minacciate da orde di stupratori stranieri, quando in gran parte dei casi queste violenze avvengono tra le mura domestiche o da parte di conoscenti.
Su questa ondata di falsificazione e demonizzazione, che semina paura e velleità di linciaggio le amministrazioni comunali di ogni maggioranza hanno preso e richiesto provvedimenti sempre più restrittivi verso immigrati, musulmani e rom con la cacciata dei “nomadi”, proibizioni di moschee e la caccia al clandestino (anche se attivo come operaio o muratore). Ora viene istituzionalizzato lo squadrismo “contro la criminalità” con le ronde di cittadini, ex-poliziotti ed ex-militari. Anche l’Italia avrà i suoi KuKluxKlan?
Questo non combatte la criminalità, ma serve solo a rendere la vita degli immigrati sempre più difficile, spingendoli nella clandestinità a disposizione di padroncini, scafisti, caporali, boss criminali e sfruttatori di ogni genere, e a fornire nuova manodopera alla malavita.
I padroni si sono arricchiti sfruttando la manodopera a buon mercato degli immigrati a cui venivano negati i diritti fondamentali. Con l’arrivo della crisi li vogliono cacciare, e alimentano campagne d’odio!
Il razzismo non si combatte con le ipocrisie dei partiti di sinistra (che dove sono al governo si fanno promotori della xenofobia) ma la lotta unita di tutti i lavoratori, italiani e stranieri, contro chi li sfrutta e li mette gli uni contro gli altri.
Simili lotte le abbiamo viste nella nostra zona alla Bennet di Origgio e più recentemente alla DHL di Corteolona, dove i picchetti dei lavoratori immigrati hanno fronteggiato (e a Origgio, vinto) l’arroganza padronale, conquistando migliori condizioni per tutti.
E’ quindi interesse anche dei lavoratori italiani difendere i loro compagni immigrati contro il razzismo di stato.
· NO ai campi di concentramento CPT e CIE!
· NO a discriminazioni fra autoctoni e immigrati!
· NO al razzismo di stato, di destra o di sinistra!
· SI al diritto all’immigrazione!
· SALARIO GARANTITO per tutti i lavoratori, precari e non, italiani e immigrati, che perdono il lavoro nella crisi!
· Proletari italiani e immigrati uniti contro padroni e razzisti!
pagine marxiste
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FTCP in proprio – Milano 21/2/2009, p.zza Nigra 1