Russia, Algeria, Energia
REPUBBLICA Sab. 11/3/2006 LUCIO CILLIS
Più stretta la collaborazione commerciale anche se Putin
rinvia ad aprile l´accordo sull´energia
I due Paesi decisi ad
"agire insieme e a coordinare i loro sforzi sul mercato mondiale"
La cancellazione del debito sarà compensata da intese commerciali nel settore
degli armamenti
ROMA – I due colossi del gas si annusano. Russia e
Algeria hanno inaugurato da ieri, una nuova pagina dei loro rapporti
commerciali e politici. La visita lampo di Vladimir Putin ad Algeri, durata
4 ore di faccia a faccia con il presidente Abdelaziz Bouteflika, ha posto la
basi per un accordo che a breve potrebbe cambiare le strategie e gli equilibri
mondiali, soprattutto nel campo del gas. I due Paesi, pur rinviando ad
aprile la firma di un accordo sull´energia, hanno intanto chiuso col passato di
debiti dei nordafricani, dovuti fin dagli anni Sessanta alla Russia.
Sullo sfondo si apre dunque uno scenario nuovo, che potrebbe coinvolgere
anche l´Italia (ottavo paese al mondo per consumi di gas) e l´Eni nel delicato
risiko energetico, e vedere la nascita di una sorta di "Opec" del gas
tra i russi, primi produttori ed esportatori al mondo e l´Algeria, il quinto
produttore nonché quarto esportatore.
Da una parte, quindi, c´è la Russia di Putin che sta spingendo
sull´acceleratore in Medioriente; dall´altra si consolida la posizione dell´Algeria
alla leadership nella produzione e esportazione di gas. La visita del
presidente russo si è infatti conclusa con la cancellazione del debito
algerino, valutato 4,7 miliardi di dollari e con l´acquisto di
armamenti russi (missili, aerei da combattimento Mig, armi) per un controvalore
di oltre 3,5 miliardi di dollari. Un primo assaggio in vista dell´attesa firma
di un memorandum di intesa tra Gazprom e l´ente algerino per gli idrocarburi
Sonatrach che punta all´estrazione di gas in Algeria e la modernizzazione della
rete di gasdotti.
Un rinvio, questo, probabilmente dovuto ad alcune divergenze sui ruoli tra
le due superpotenze del metano, annunciato dal direttore generale di Gazprom
Alexei Miller, giunto ad Algeri al seguito di Putin. Le stesse dichiarazioni
rilasciate al termine della visita lasciano ben pochi dubbi sullo scopo
dell´accordo che potrebbe tra un mese cambiare le strategie del gas: «Algeria
e Russia hanno un interesse reciproco ad agire insieme e coordinare i loro
sforzi sul mercato mondiale», ha detto il ministro degli esteri russo Serguei
Lavrov dopo un incontro con il collega algerino Mohamed Bedjaoui; il
quale ha a sua volta dichiarato all´agenzia russa Interfax che «le compagnie
algerine russe possono sviluppare la cooperazione e il coordinamento delle loro
posizioni sul mercato mondiale del metano ed entrare assieme sui mercati di
paesi terzi in varie regioni del mondo».
Il debito verso la Russia, contratto negli anni ‘60 e ‘70, rappresenta il
29% del debito estero totale dell´Algeria, che all´inizio dell´anno era di 16
miliardi di dollari. Ieri l´Algeria si è impegnata «ad acquistare dalla Russia
beni e dei servizi equivalenti al debito», pari a 4,7 miliardi di dollari.
«Ci siamo messi d´accordo sul regolamento dei nostri crediti e dei problemi
finanziari: molte imprese russe sono pronte a lavorare sul mercato
algerino», ha spiegato Putin dopo l´incontro con il collega Bouteflika.
Mosca, ad esempio, puntava a concludere contratti per quattro miliardi di
dollari: ma sono nate delle complicazioni che ne hanno posticipato la firma;
tant´è che la visita di Putin si è ridotta dai previsti due giorni a poche ore.
Ma i rapporti sono già stretti: alcune compagnie russe infatti, già operano
in Algeria con successo: è il caso della Lukoil e del consorzio
Rosneft-Stroitransgaz, che ha avuto un ruolo primario nella scoperta e lo
sfruttamento di giacimenti di petrolio e gas.