Pensioni, contributi unificati – Torna il blocco degli sfratti

Svolta per 2 milioni di lavoratori, compresi i
co.co.co.

Alemanno: martedì
stop all´ allontanamento degli inquilini più disagiati


ROMA – Sfratti rimandati e contributi unificati.
Il consiglio di ministri di ieri è intervenuto su due «emergenze»: quella
abitativa
(il governo pensa di ripristinare il blocco degli sfratti limitatamente
agli inquilini più disagiati, anche se il varo del provvedimento è slittato a
prossimo martedì) e quella previdenziale, dando il via libera definitivo
alla cosiddetta "totalizzazione dei contributi".
Un provvedimento, questo, destinato a far tirare un sospiro di sollievo a
moltissimi lavoratori italiani, compresi i tanti co.co.co. che fino a oggi si
sono visti versare dai datori di lavoro contributi previdenziali per diversi,
temporanei impieghi. Spesso cifre minime sparse qua e là che da nessuna parte
raggiungevano il minimo e che quindi – sul piano previdenziale – risultavano
alla fine inutili. Ora tutte quelle quote potranno essere unificate per
ottenere un´unica pensione; per attuare il provvedimento che – fra dipendenti,
collaboratori continuativi, liberi professionisti e lavoratori automi –
interessa un platea di 2 milioni di lavoratori, sono stati stanziati 186
milioni di euro
. «Con questo provvedimento – ha detto il ministro del
Welfare Maroni – è stata sanata una enorme ingiustizia: anche i co.co. co.
potranno avere una pensione».
Le nuove regole, infatti, prevedono che un lavoratore possa totalizzare i
diversi periodi di iscrizione nelle varie gestioni pensionistiche a condizione
che abbia almeno 20 anni di contribuzione e 65 anni di età, oppure che abbia 40
anni di contribuzione complessiva
(a prescindere dall´età) o che tutti i
periodi da totalizzare abbiano una durata di almeno 6 anni. Al pagamento
dell´assegno provvederà l´Inps.

Quanto agli sfratti, il decreto legge che li proroga sarà varato
martedì prossimo. Il ministro Alemanno promette «una norma che sia legata a
caratteri selettivi sociali e che protegga allo stesso tempo i piccoli
proprietari». Baccini, titolare della Funzione Pubblica ha anticipato che
«verrà esaminata la possibilità di dare una destinazione più mirata ai 104
milioni di euro che i grandi comuni, in questi anni, non hanno speso e che
sarebbero serviti a dare un bonus rispettivamente di 6.000 e 5.000 euro agli
sfrattati che hanno contratto un altro canone di affitto, e agli sfrattati che
sono ospitati da parenti o amici». La sospensione dello sfratto interesserà le
famiglie con almeno un figlio sotto i 3 anni, o che abbiano a carico due
minorenni o familiari con malattie invalidanti che sconsigliano lo spostamento.
Sempre a patto che il reddito totale «non consenta ragionevolmente» di pagare
un canone. Il beneficio dovrebbe riguardare anche gli ultra sessantacinquenni.
Ma in attesa di martedì, il provvedimento ha già suscitato un tiro incrociato
di polemiche: l´Anci fa sapere che i 104 milioni richiamati da Baccini non sono
stati spesi a causa dei ritardi del governo; i sindacati degli inquilini
chiedono qualcosa di più definitivo; i proprietari di abitazioni alzano gli
scudi. Confedilizia si dice «allibita»dalle dichiarazioni di Alemanno: «Il
governo sembra voler violare la Costituzione e a disattendere un dettato
contrario della Consulta. Che poi lo si faccia per tentare di vincere le
elezioni a Roma, è solo un´aggravante».

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