Contro il terrorismo “islamista” e l’islamofobia imperialista, per l’unità internazionale degli sfruttati

Si è consumato a Parigi, nella redazione del giornale satirico “Charlie Hebdo” e nel quartiere attiguo, l’ennesimo sanguinoso episodio di una guerra senza esclusione di colpi che ha come epicentro il Medio Oriente e che si irradia in mille modi anche nelle cittadelle dell’imperialismo. Quello stesso imperialismo che, non dimentichiamolo, utilizza cinicamente ogni strumento (a partire dal terrorismo di Stato fino ai gruppi terroristici più disparati) per condurre la sua

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Contro il terrorismo “islamista” e l’islamofobia imperialista, per l’unità internazionale degli sfruttati

Si è consumato a Parigi, nella redazione del giornale satirico “Charlie Hebdo” e nel quartiere attiguo, l’ennesimo sanguinoso episodio di una guerra senza esclusione di colpi che ha come epicentro il Medio Oriente e che si irradia in mille modi anche nelle cittadelle dell’imperialismo. Quello stesso imperialismo che, non dimentichiamolo, utilizza cinicamente ogni strumento (a partire dal terrorismo di Stato fino ai gruppi terroristici più disparati) per condurre la sua

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Jobs Act: la beffa di Natale

Con la chiusura del 2014, alla Camera sono stati approvati i primi due decreti attuativi del Jobs Act. Sotto forma di regalo di Natale, un regalo certamente gradito per gli sfruttatori, ma una beffa per gli sfruttati. Il primo provvedimento è uno schema per un decreto legislativo che non solo cancelli definitivamente il reintegro in caso di licenziamento ingiusto salvo che per licenziamento apertamente discriminatorio (notoriamente chi discrimina lo dichiara

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Calabria: triplica la povertà e la maggioranza sono giovani!

Sul sito del Quotidiano della Calabria leggiamo una notizia raccapricciante, di quelle che ti fanno venire il sangue alla testa ma che i media di regime evitano con cura di diffondere, interessati solo a riportarci tutti i discorsi del buffone Renzi o a romperci le scatole con la vicenda dei marò. Il sito del quotidiano calabrese riporta il grido d’allarme dell’associazione diocesana di Lamezia Terme (nessuno potrà quindi dire che

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Come Obama cavalca il prezzo del petrolio per recuperare Cuba al business Usa

Il significativo indebolimento economico del Venezuela, legato alla diminuzione del prezzo del petrolio ha reso possibile l’annuncio ufficiale sulla ripresa dei rapporti fra Usa e Cuba. Ma la svolta è stata preparata nel tempo da entrambe le parti. Da ultimo in ottobre il segretario di Stato Kerry ha ringraziato ufficialmente Cuba per il suo aiuto nella lotta contro Ebola. La spaccatura fra Cuba e Usa risale al 1959, quando Fidel

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La caduta del prezzo del petrolio nella guerra di spartizione della rendita

La caduta del prezzo del petrolio, con un dimezzamento da oltre 110 a meno di 60 $ al barile mentre scriviamo, inverte un ciclo di alti prezzi iniziato con il nuovo secolo, che faceva seguito a un ciclo discendente iniziato con il controshock petrolifero del 1979 seguito al primo shock del quadruplicamento del 1973-74. Nella figura: prezzi a dollari costanti del 2010 per barile Le cause di fondo risiedono nelle

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Dall’Iran al Nord Africa, sciiti o sunniti, i lavoratori proseguono nelle lotte

Questo è il terzo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014, il secondo il 21/12/2014. L’esempio dell’Iraq e dell’Egitto ci dimostra che lo scontro di classe prosegue anche in condizioni politiche difficilissime. Questo vale per altri paesi mussulmani. Iran Nonostante il serio rischio per la propria sicurezza personale, il 16 novembre 2014 oltre un migliaio di lavoratori edili hanno protestato dinanzi

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Legge di Stabilità – Dopo il Jobs act, un’altra ricetta molto costosa per i lavoratori, e a poco prezzo per il padronato

Nel 2009, a un anno dall’esplosione della crisi finanziaria internazionale, la prosaica denominazione di “Legge Finanziaria” è stata sostituita da quella di “Legge di Stabilità”, nel tentativo di affermare un presunto primato della politica sulle caotiche leggi del capitalismo, italiano o internazionale che sia, e di contrastare la oramai chiara percezione da parte dell’elettorato italiano che, in esso, sicurezza e stabilità sono solo chimere. Ma anche l’ambizione del nuovo manovratore

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L’inverno arabo non ferma i lavoratori egiziani

Questo è il secondo di tre articoli sulle lotte di classe in nordafrica; il primo è stato pubblicato il 17/12/2014. In tutti i paesi arabi coinvolti nelle “primavere arabe” la situazione sociale non è sostanzialmente migliorata, ma negli ultimi due anni l’Egitto ha visto un numero maggiore di scioperi del decennio che ha preceduto la rivoluzione del gennaio-febbraio 2011. Dopo il ritorno al potere delle Forze armate nell’estate 2013, sono

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Israele, il quadrilatero militare e il nuovo affollamento nel Mediterraneo Orientale

Una delle costanti che tutti danno per scontata in politica estera è l’asse privilegiato Israele-Usa, quindi l’idea di Israele “gendarme statunitense” in Medio oriente per questo ampiamente foraggiato, armato e difeso. Il dato della spesa americana per Israele e delle forniture militari è incontrovertibile. Il vicepresidente Joe Biden ha informato il Senato Usa che la sola amministrazione Obama, dal 2008, ha fornito a Israele 17 miliardi di $ in aiuti

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