Divenire una potenza mondiale

German Foreign Policy 05-01-27 Con la „riforma“ del Patto di Stabilità Berlino ha di fatto imposto il riconoscimento della sua ripetuta trasgressione delle regole finanziarie. Inizialmente sia la Commissione Ue che paesi membri come Austria e Olanda avevano opposto il proprio rifiuto alla richiesta di Germania, Francia e Italia di legittimazione delle infrazioni finanziarie; ora però in gran parte hanno rinunciato ad opporsi. Il Cancelliere Schröder aveva inizialmente chiesto di

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BUSH VUOLE AUMENTARE LE SPESE MILITARI

Die Welt 05-01-26 Torsten Krauel Bush chiederà altri $80md al Congresso, 1/3 per le forze armate, il resto per vari progetti, come la costruzione di una ambasciata a Baghdad, la lotta contro i narco-trafficanti in Afghanistan, gli aiuti finanziari all’Ucraina e alla Palestina e altri aiuti alla ricostruzione per il Sud-Est Asia. Secondo il Pentagono la continuazione della guerra richiede $4,8md al mese; la nuova tranche dovrebbe essere decisa il

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Juschtshenko si da da fare per entrare nella Ue

Die Welt 05-01-26 Martin Halusa Il nuovo presidente ucraino ha ripetutamente espresso l’interesse dell’Ucraina di entrare nella Ue , sia dinanzi le istituzioni di Bruxelles che al World Economic Forum di Davos. La commissaria agli Esteri Benita Ferrero-Waldner è piuttosto scettica, e parla di lunga strada per l’ingresso nella Ue; la vice-presidente della Commissione Margot Wallström invece ha parlato di «prospettiva realistica». Ferrero-Waldner presenterà, assieme al rappresentante per l’estero Javier

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I Verdi temono una “palla di cannone”

Die Welt 05-01-26 Nell’affare dei visa facili concessi in massa dall’ex segretario di Stato verde Volmer, l’Unione Cdu-Csu vede una buona occasione per intaccare l’immagine del ministro degli Esteri Joschka Fischer. name=”_ftnref1″> [1] I Verdi temono che la maldestra linea di difesa di Volmer possa portare anche Fischer di fronte alla Commissione di inchiesta, uno scenario degli orrori non solo per il Nord-Reno-Wesfalia ma per tutto il partito, perché la

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“CONFESSO LA MIA VERGOGNA”

Die Welt 05-01-26 Peter Dausend Il Cancelliere tedesco Schröder e Israel Singer, presidente del Congresso ebraico mondiale, hanno celebrato assieme la commemorazione dell’olocausto ad Auschwitz, con i suoi 1,5 milioni di morti. In ciò Noah Flug, presidente del Comitato internazionale di Auschwitz, vede la misura del cambiamento vissuto dalla Germania. Kurt Julius Goldstein , sopravvissuto di Auschwitz, presidente onorario del Comitato, dice di non comprendere i tribunali tedeschi che hanno

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Mercato del lavoro – Germania, brutale paradiso dei bassi salari

Faz 05-01-26 La Germania come paradiso brutale dei bassi salari è divenuto tema di battaglia elettorale in Danimarca, dopo che i gruppi della macelleria Tulip e Danish Crown hanno annunciato la chiusura di due grossi macelli e il trasferimento in massa di lavoro in Germania. Motivo: in Germania predomina una situazione da Far West, si pagano salari da fame. La questione è stata ripresa anche dal quotidiano olandese Jyllands-Posten che

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Dopo la sentenza sulle tasse d’iscrizione universitarie

Faz 05-01-26 L’Associazione tedesca dell’istruzione superiore ha chiesto le dimissioni di Bulmahn, ministro Spd all’Istruzione: – è fallito il suo piano, non concordato con i Land, di creare università d’élite; – i suoi ripetuti tentativi di ampliare a spese dei Land le competenze federali hanno irritato i primi ministri e ministri dei Land di tutti i partiti; – il suo modello di retribuzione legato all’efficienza, chiamato W-Besoldung, non è altro

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Iran – I gruppi tedeschi fanno resistenza contro la pressione americana

manager-magazin 05-01-25 Iran – I gruppi tedeschi fanno resistenza contro la pressione americana Boom dell’export tedesco in Iran nel 2004, +30% pari a un totale di circa €3md. nei primi dieci mesi 2004; Siemens, MAN e Deutsche Post partecipano a grandi progetti in Iran. Una filiale di Man-Ferrostaal partecipa a un grande fonderia per l’alluminio; la società amatoriale di Amburgo Münchmeyer Petersen Marine (MPC) sta costruendo a Bandar Abbas tre

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Il no global dov’è finito?

SLOGAN FUORI MODA La riapertura domani della passerella di Davos porta alla mente quella “contropasserella” dei no-global che negli anni scorsi faceva da eco a ogni raduno internazionale: da Seattle a Praga a Genova, ogni affastellarsi dei potenti della Terra era contestato da uno stuolo nutrito che trovava nel “no” il collante di una protesta facile e variopinta.Dove sono finiti i noglobal? A che cosa è dovuto il loro insolito

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