Ancora 150 morti annegati. Salvini risponda!

Salvini parla molto, troppo. Per questo rimbomba ancora più forte il suo raro silenzio. Prima sul rubligate; ora sui 150 morti annegati nel Mediterraneo, e gli altri 134 salvati dal naufragio e rispediti indietro in Libia nei campi di concentramento tra i soprusi e i bombardamenti di Haftar. Non avrebbero speso tutti i loro averi e quelli delle famiglie per salire su barconi fatiscenti e sovraccarichi se avessero potuto prendere

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Sudan – La giunta militare tenta di dividere il fronte di lotta

Dopo un periodo di rabbia latente contro l’aumento del costo della vita, lo scorso 19 dicembre è scoppiata in Sudan la rivolta per l’insostenibilità della crisi economica, prodotta dalle misure di austerità imposte dal regime di al-Bashir. Le proteste esplose nella città di Atbara, nell’Est del paese, si sono subito estese alle vicine città, e poi si sono propagate a decine di città e villaggi, giungendo il 25 dicembre con

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La Turchia mette un piede fuori dalla NATO?

E’ alla fine iniziata la consegna alla Turchia dei missili russi S-400, come previsto dall’accordo siglato fra Russia e Turchia a dicembre 2017 (costo 2,5 miliardi di dollari); questo accordo da mesi tiene impegnate triangolarmente le cancellerie di Usa, Turchia, Russia. In ballo c’è qualcosa di molto più ampio di una controversia su forniture militari. La strategia di Trump in Medio Oriente fin dall’inizio ha previsto come alleato un fronte

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Nessuna soluzione dai governi borghesi per i lavoratori dell’ex-Ilva e i cittadini di Taranto

Il 9 luglio è finito con un nulla di fatto l’incontro al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) fra Di Maio e i sindacati per scongiurare la Cassa integrazione per 1400 operai dell’ex Ilva di Taranto. Nel frattempo la procura di Taranto chiede di spegnere l’altoforno 2. Sui lavoratori incombe la minaccia della chiusura dello stabilimento il 6 settembre prossimo; non è una certezza. Mentre è certezza che gli operai dello

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ILVA una storia di duro lavoro, sfruttamento, sprechi e collusioni governative

La storia dell’Ilva, in quanto importante capitolo della storia della siderurgia, è specchio di quella dell’industria italiana. Nasce ufficialmente nel 1905, dalla fusione delle attività siderurgiche del gruppo Elba (Portoferraio), di parti della Terni, della Ligure Metallurgica e della famiglia romana Bondi (Piombino), allo scopo di sfruttare le agevolazioni di una legge per il “risorgimento economico di Napoli”. Nasce all’ombra del protezionismo e grazie a sgravi fiscali di vario tipo

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After May – Il punto sulla Brexit

Solo il 23 luglio sapremo chi sarà primo ministro del Regno Unito al posto di Teresa May. A quella data sarà reso noto il referendum postale fra i 160 mila iscritti del Partito conservatore, in cui dovranno scegliere fra i due “finalisti”: Boris Johnson e Jeremy Hunt. Coetanei (55 anni il primo e 53 il secondo), Hunt è diventato Ministro degli Esteri del Regno Unito in seguito alle dimissioni di

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Pagine Marxiste n. 47 (giugno 2019)

(Editoriale) Giochi torbidi    Governo verde-giallo: populismo per i ricchi Un reddito di… sudditanza La “Sicurezza” dello sfruttamento razzista    Il diritto penale contro le lotte sociali    Un raggio di lotta su Prato    Milano. La guerra ai poveri di Aler    Elezioni Europee: aumenta la cacofonia Austria. FPÖ: da nazi a “populisti” Populismi in Est Europa: il caso Ungheria Donne e famiglia nella partita sovranista Algeria in movimento Sudan in fiamme Novità

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La magistratura specchio della società italiana

La magistratura come strumento politico La magistratura italiana è sempre stata parte dello scontro politico, basta citare Mani Pulite o tutte le vicende dei governi Berlusconi. Dietro l’ipocrita facciata di una magistratura super partes che garantisce l’applicazione di una astratta giustizia legata a superiori principi, c’è la realtà di una giustizia “di classe”, per cui se rubi un melone e hai l’avvocato d’ufficio può capitarti di tutto, se rapini o

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AGADEZ, DA ‘PORTA DEL DESERTO’ A TRAPPOLA PER I MIGRANTI

Riprendiamo un articolo di Le Monde Diplomatique (giugno 2019) che denuncia come l’intervento della UE in Africa “contro il traffico di esseri umani” sia in realtà un intervento contro la possibilità per questi esseri umani di fuggire da situazioni insostenibili in cerca di un futuro migliore: li criminalizza e li mette in mano, più ancora di prima, a organizzazioni criminali, lasciandoli in balìa di sfruttamento e violenze. Agadez, principale città

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UNIONE EUROPEA L’EUROPA RIARMA – DISUNITA

La volontà politica, ad ogni piè sospinto ribadita dai rappresentanti delle forze europeiste, di rafforzare la coesione dell’Unione Europea per consentire alla UE di confrontarsi con gli altri imperialismi viene ad ogni passo contrastata dagli interessi nazionali. Un conflitto che emerge, oltre che nel campo di una politica estera, anche per il progetto di una forza militare europea, e ancora prima negli accordi per il settore degli armamenti, un settore

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