DIE WELT 070527REDDITI – UN ADUTO SU DIECI È INDEBITATO Nonostante il boom economico tedesco, 3,4 milioni di famiglie non sono più in grado di pagare i propri debiti.Le insolvenze sono salite lo scorso anno del 34,8%, per un totale di 92 844 casi;la media del debito è di €25 000-30 000.– Cause varie: l’andamento debole dell’economia negli scorsi anni, disoccupazione e calo dei salari. Die Welt 07052727. Mai 2007,
Continua a leggerePrimo maggio contro il razzismo
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Continua a leggereL’embargo che spaventa Teheran/La tentazione e i rischi di un
L’embargo che spaventa Teheran Un rapporto del parlamento iraniano mette in guardia il governo sulla vulnerabilità economica e sociale dell’IRAN a sanzioni combinate da parte dei paesi occidentali: blocco importazioni raffinati del petrolio e prodotti industriali, blocco esportazioni, rappresaglie contro le banche. La tentazione e i rischi di un "colpo militare"Gli USA si preparano a un confronto con l’IRAN, ma le incognite di un bombardamento sono molte: l’IRAN conserverebbe comunque
Continua a leggereI sindacati tedeschi vedono una possibilità di influenza nella lotta per il salario
MIKE ESTERL I lavoratori tedeschi hanno perso terreno: il costo del lavoro in Germania +10% dal 2000 al primo semestre 2006, con la minor crescita tra i paesi UE, molto sotto la sua media del 22%, ma era nel 2005 a €26/h, circa X5 rispetto a quello in Polonia e x10 rispetto a quello in Lettonia. Al netto dell’inflazione i salari non sono aumentati nel 2002 e sono diminuiti nei
Continua a leggereR. Luxemburg – Al memoriale è quasi rissa
Una lapide in memoria delle vittime dello stalinismo infiamma quelli della «Kommunistische Plattform» della Pds e i militanti della Dkp (Deutsche kommunistische Partei) che raccolgono le firme per togliere l’epigrafe.I frutti marci dello stalinismo vivono ancora, tanti comunisti non più. [ndr] Guido Ambrosino Berlino La commemorazione di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht a gennaio – quest’anno è caduta domenica scorsa e sono venuti in 60mila – è una delle poche
Continua a leggereIl gruppo sud-coreano Hyundai di fronte a ripetuti conflitti sociali
Dal 1° gennaio al 30 novembre 2006 ci sono stati 10 scioperi presso il gruppo coreano dell’auto Hyundai, di cui 9 definiti illegali perché politici: contro la firma di un accordo di libero scambio con gli USA, contro la nuova legge sullo statuto dei lavoratori a tempo parziale… solo uno sciopero, durato 21 giorni, riguardava i salari. A dicembre i 50 000 salariati di Hyundai hanno organizzato manifestazioni e scioperi contro
Continua a leggereCina, India : l'offensiva internazionale
L’emergere dei gruppi cinesi all’estero è il frutto dell’afflusso in Cina di multinazionali di tutto il mondo, che vi riversano 60MD di IED l’anno e acquistano sempre più società cinesi: il governo cinese cerca di lanciare le sue truppe sull’arena internazionale per renderle più competitive sul proprio mercato à campagna del 2003 “Go Global, e attuata soprattutto per i settori strategici chiusi agli investitori esteri, Tlc, armamento, energia), dall’agenzia statale
Continua a leggereNuovo schieramento in Medio Oriente
Dopo l’incontro tra la cancelliera Merkel e il presidente americano Bush, il governo tedesco ha annunciato una nuova offensiva d’influenza in MO, dopo aver dispiegato, dall’autunno 2006, 1500 soldati nel Mediterraneo orientale per la questione libanese; o e intensificato i rapporti anche con la Siria. Berlino chiede per il futuro agli USA di tenere maggior conto degli interessi tedeschi nel Mediterraneo orientale, di evitare iniziative militari unilaterali contro l’Iran. I
Continua a leggereSaddam Hussein – Il cappio dell’ignominia
Non compiangiamo il sanguinario dittatore Saddam Hussein. Ha fatto massacrare decine di migliaia di proletari e di comunisti per mantenere al potere una borghesia avida, parassitaria e corrotta, pronta ad ogni intrallazzo con ogni imperialismo; ha scatenato una guerra contro l’Iran in cui sono periti un milione di proletari iracheni ed iraniani e l’invasione del Kuwait per un lembo di terra che galleggia sul petrolio. Ma non esultiamo per la
Continua a leggereLa mossa della Merkel: mercato unico tra Usa e Ue
Paolo Valentino La cancelliera oggi a Washington: norme comuni per tenere il passo con la Cina «La Russia chiude alle aziende europee? Possiamo fare lo stesso» BERLINO — Un grande mercato unico tra Europa e Stati Uniti, armonizzato e privo di barriere interne, sul modello di quanto già avviene nell’Unione Europea. Cogliendo di sorpresa chi l’ha accusata di non avere una visione, Angela Merkel inaugura il semestre di presidenza tedesca
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