ITALIA, LAVORO, PRECARIETÀ
REPUBBLICA Ven. 31/3/2006 Riccardo Staglianò
Sull´Herald Tribune la vicenda di due under 30, bandiera dei giovani lavoratori
"Milleuristi" italiani, triste prodotto
da esportazione. Tanto da arrivare ieri in prima pagina sull´International
Herald Tribune con un articolo che parte dal caso editoriale di
"Generazione 1000 euro" per raccontare il «problema italiano dei
giovani lavoratori di cui pochi si preoccupano». Il libro di Alessandro Rimassa
e Antonio Intravaia, decollato gratis su internet (23 mila copie scaricate
in tre mesi), atterrerà in libreria alla fine di maggio per Rizzoli e poi al
cinema in inverno. E i due autori under 30 milanesi sono diventati
portavoce di una fetta socio-demografica (quei 4,5 milioni di precari di cui
una fetta è formata da giovani con molti sogni e pochissimi quattrini) che la
politica, come accusa il quotidiano statunitense, troppo a lungo ha trascurato.
«A ottobre scorso scoprì il termine milleuristi su un giornale spagnolo e
pensai che il problema era identico da noi» spiega Alessandro Rimassa,
giornalista freelance e autore televisivo milanese. «E col mio amico Antonio
Intravaia pensammo che un romanzo sarebbe stato più utile di un´inchiesta».
Meno di due settimane dopo il volumetto sulle gesta del 27enne Claudio,
laureato co.co.pro. nel marketing di una multinazionale che divide un
appartamento con tre coetanei era pronto. «Abbiamo speso 40 euro per
registrare due siti – spiega – e poi è bastata un´intervista ripresa da
Repubblica.it per far scaricare 3000 copie in un´ora sola». La valanga era
partita e tanti giornali stranieri in cerca di "facce" con cui
umanizzare il rebus italiano alla vigilia delle elezioni non chiedevano di
meglio. «Abbiamo solo scoperchiato una pentola che già bolliva – minimizza – in
cui il problema principale non sono i pochi soldi ma l´incertezza dei
contratti a progetto che impediscono qualsiasi progetto e uccidono il futuro
del paese. Spingendolo verso l´Argentina, o peggio». La sua ricetta
assomiglia a quella del centrosinistra («rendere il precariato economicamente
svantaggioso per le aziende») ma lui rifiuta ogni affiliazione: «I precari sono
di sinistra come di destra anche se da quella parte Berlusconi arriva a negarne
l´esistenza». L´appello a «continuare a sorridere e a rimboccarsi le
maniche», anche con 33 euro al giorno, piacerebbe tuttavia al Cavaliere. Così
come la presa di distanza dai fatti di Francia: «Spaccare le auto non è la
soluzione ma da noi manca la coscienza di essere una generazione con un
problema comune». Fino a questo libro, almeno.