No della Svezia alle esercitazioni in Italia «C’è anche Israele, Paese in guerra»

ITALIA, ISRAELE, DIFESA

CORRIERE Giov. 27/4/2006   Marco Nese

Le manovre aeree in programma in Sardegna. Sorpresa per
la decisione

Il capo dell’Aeronautica
italiana al suo collega dello Stato ebraico: «Siete i benvenuti»

ROMA – I militari svedesi non possono addestrarsi con quelli
israeliani. Il governo di Stoccolma non vuole. La Svezia è per la pace, Israele
è un Paese in guerra. Perciò niente esercitazioni insieme
. La decisione ha
colto tutti di sorpresa. Al comando dell’Aeronautica italiana si è presentato
ieri pomeriggio l’addetto militare presso l’Ambasciata svedese e ha consegnato
al capo di Stato maggiore, il generale Dino Tricarico, una lettera in cui si
annunciava la rinuncia della Svezia a prendere parte all’esercitazione Spring
Flag
in programma alla base di Decimomannu, in Sardegna, dall’8 al 25
maggio. Un addestramento aereo al quale dovevano partecipare nove Paesi,
Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Italia, Israele, Norvegia, Olanda e,
appunto, la Svezia.

Il ministro della Difesa svedese Leni Bjorklund ha fatto sapere che il suo
Paese «si ritira dall’esercitazione dato che è presente anche uno Stato che non
partecipa a missioni internazionali di pace». Il ministro evita di citare il
nome di Israele, ma il portavoce del ministero degli Esteri Christian
Karlsson è più esplicito. Dice che lo scopo dell’operazione congiunta era la
necessità di prepararsi a svolgere insieme missioni di pace, «l’arrivo delle
Forze aeree israeliane fa cadere la condizione» che giustificava il training
dei piloti.
Il capo dell’Aeronautica italiana, il generale Tricarico, ha subito telefonato
al suo collega israeliano Eliezer Skhedy: «Solidarietà totale e sappiate che
siete i benvenuti».
L’abbandono svedese appare davvero sorprendente se si considera che le fasi
preliminari, consistenti in elaborazione di piani e scambio di dati, vanno
avanti da alcuni mesi
. I capi militari dei Paesi coinvolti si sono
incontrati più volte in questo lasso di tempo per stabilire i dettagli
dell’esercitazione. Gli svedesi trattavano anche coi loro colleghi
israeliani, sapevano benissimo che Tel Aviv avrebbe mandato nella base sarda i
suoi piloti. Ma questo non era sembrato un ostacolo
. Tanto che le forze
aeree di Stoccolma avevano assicurato la partecipazione con otto caccia.
Una delle ipotesi, peraltro sorprendente se fosse vera, è che i militari
svedesi abbiano portato avanti la trattativa senza informare i responsabili
politici
. E li avrebbero avvertiti solo a pochi giorni dall’inizio delle
operazioni.
Comunque sia, «è una defezione che ci rattrista» dicono al comando
dell’Aeronautica italiana. Dove la presenza di Israele è considerata importante
perché uno degli scopi dell’esercitazione è quella di addestrarsi per garantire
la sicurezza nell’area del Mediterraneo. Insieme i piloti cureranno anche le
fasi di ricerca e soccorso di feriti e di dispersi in aree difficili, e in
particolare si prepareranno all’evacuazione di persone contaminate da agenti
batteriologici
.
I piloti israeliani hanno già partecipato a esercitazioni nella base sarda. Nel
2003 su invito dei colleghi tedeschi. E nel 2004 in operazioni congiunte con
tedeschi e italiani.

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