Ancora decine di morti per terrorismo in terra di Francia, falciati tra la folla da un terrorismo che fa leva sull’odio razziale e nazionale e il fanatismo religioso, usati per deviare un malessere sociale in funzione degli interessi di una frazione revanchista della borghesia sunnita…
Gli ottantaquattro e più morti di Nizza sono i nostri morti, in gran parte proletari e figli di proletari, come i 295 morti ammazzati a Baghdad dal medesimo terrorismo, ma che per i media nostrani sono morti di terza classe; sono i nostri morti come le centinaia di migliaia ammazzati in Iraq dall’intervento pretestuoso della coalizione imperialista a guida USA-GB con partecipazione italiana e dal caos che ne è seguito; come sono i nostri morti le altre centinaia di migliaia ammazzati in Siria, prima nella repressione della protesta popolare, poi nella guerra di influenza tra potenze mondiali e tra potenze regionali.
La violenza del terrorismo di matrice mediorientale ha la stessa natura di classe borghese della violenza imperialista che esso finge di voler combattere; lo Stato islamico come gli altri Stati dell’area, come la Francia l’Italia e gli altri Stati “democratici” sono macchine per l’esercizio dell’oppressione e dello sfruttamento sui proletari a vantaggio del capitale.
Il terrorismo reazionario è un nemico mortale dell’emancipazione sociale e per questo il movimento operaio deve contrastarlo e combattere la sua influenza tra le i proletari. In particolare il movimento proletario del Medio Oriente è l’antidoto fondamentale contro questi macellai che aggiungono ulteriore barbarie a quella permanente del terrorismo di stato dei paesi imperialisti e delle rapaci borghesie dell’area. Solo il rafforzamento della classe lavoratrice, soprattutto nei più importanti e popolosi paesi dell’area, Egitto, Turchia, Iran, in alleanza con il movimento popolare di resistenza nella Rojava, può sferrare il colpo mortale al terrorismo reazionario e nello stesso tempo infliggere un colpo importantissimo alla forza dell’imperialismo.
Per quanto riguarda quelli che sono i compiti di noi comunisti e proletari in Europa, lottiamo per respingere ogni utilizzo, da parte della borghesia e dei governi, di questi attentati terroristici in Occidente per fomentare una reazione razzista anti-araba, anti-musulmana o anti immigrati, così come ci opponiamo ad ogni misura che limiti la libertà di manifestazione, espressione e sciopero (il governo francese ha prorogato lo stato d’emergenza che non è servito ad evitare attentati ma solo a reprimere i lavoratori).
Non guerra tra cristiani e musulmani, non guerra tra Occidente e Oriente, non tra europei ed arabi: alla guerra in cui le borghesie utilizzano il disagio sociale alimentando gli odi etnici e i fanatismi religiosi per promuovere nel sangue i propri interessi opponiamo la lotta di classe dei proletari, a partire dalla difesa delle proprie condizioni per arrivare al rovesciamento del potere borghese e realizzare la società solidale senza classi di liberi e uguali, né sfruttati né sfruttatori e quindi senza guerra e terrore.