[Napoli] Chi vive a Bagnoli già lo sapeva

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Chi vive Bagnoli già lo sapeva
Chi la viveva ed è morto a causa dei veleni l’ha scoperto sulla sua pelle

A BAGNOLI NON C’E’ MAI STATA BONIFICA

Il principio che deve passare:
Chi ha inquinato deve pagare!

Il sequestro di ieri dell’area ex-Italsider ed ex-Eternit conferma quello che diciamo e denunciamo da anni insieme ad altre realtà di lotta: per decenni un territorio saccheggiato, devastato, distrutto, fiumi di denaro pubblico e promesse durante tutte le campagne elettorali. Addirittura dall’inchiesta della magistratura emergono dati ancor più allarmanti in termini di disastro ambientale. Non entreremo nel merito delle indagini “rivelatrici” che la Magistratura ha condotto, nonostante ci viene confermato il coinvolgimento nella “cricca” di altri soggetti come il Ministero dell’Ambiente oltre che i vertici di BagnoliFutura. Dopo 20 anni nessuna delle “promesse” si è materializzata: la colmata è ancora lì, le aree ex industriali sono sequestrate oltre che inquinate, nessun posto di lavoro creato, non c’è più Città della Scienza, il ripristino della linea di costa è un miraggio, il Parco dello Sport è un concentrato di amianto e veleni, nessuno spazio restituito alla città.
L’unica cosa che resta – oltre il degrado e l’abbandono – è la militarizzazione del nostro territorio e la repressione subita sopratutto negli ultimi anni da chi ha costruito quell’opposizione sociale e politica che rivendica lo scioglimento di Bagnoli Futura ed un vero cambio di rotta. Bagnoli oggi è definitivamente desertificata e sono ormai evidenti le possibili manovre per ulteriori interessi speculativi che non riguardano solo l’area ex-industriale di Bagnoli Futura: ex-base Nato, Mostra d’Oltremare, Stadio, Cinodromo fino al Waterfront di Pozzuoli (però non si spiega, ad esempio, come sorga in questo “deserto” l’impetuosa palestra Virgin a via Terracina).

Alla luce di ciò il sequestro dei suoli, per quanto tardivo, per noi è senz’altro una buona notizia, in primis perché determinerà il blocco della procedura di svendita dei suoli ex-Italsider, più volte tentata con l’unico obiettivo di “tappare” i debiti astronomici di Bagnoli Futura e puntualmente conclusasi con un nulla di fatto; in secondo luogo perché l’uscita di scena dei personaggi responsabili dello sfascio dei nostri quartieri può, per la prima volta, rimettere davvero tutto in discussione!

Ma il destino dei proletari bagnolesi e flegrei non può essere delegato alla magistratura: oggi più che mai è necessaria una mobilitazione dal basso nella quale si affermino con forza le rivendicazioni di chi fino ad oggi non ha avuto voce: bonifica, casa e lavoro!

Dobbiamo da subito riprendere la parola all’interno di una discussione pubblica più ampia sui destini dell’area di Bagnoli e di tutta l’area flegrea. Una discussione che dovrà essere sviluppata pubblicamente e nelle piazze, così come in momenti “istituzionali” e Consigli Comunali, e che metta al centro:

– la chiusura e lo scioglimento di Bagnoli Futura,
– il riconoscimento politico di tutte quelle realtà che da anni lottano sul territorio, necessario per avviare un dibattito pubblico sul destino dell’area (come anche Bancarotta, sgomberata a seguito del sequestro),
– una reale bonifica di tutta l’area ex-industriale e del litorale (con rimozione della colmata e bonifica dei fondali),
– un netto no alla svendita dei suoli di BagnoliFutura ai vecchi e nuovi speculatori,
– la totale apertura al pubblico delle spiagge di Coroglio e Bagnoli, una volta rese fruibili,
– un tavolo permanente inter-istituzionale teso alla creazione di posti di lavoro ed alla formazione di figure lavorative da integrare all’interno del processo di riqualificazione e rivalorizzazione.

Solo tramite questo processo possiamo scongiurare che anche tale vicenda si trasformi in una opportunità per speculatori e palazzinari che vogliono trasformare gli strumenti urbanistici con l’unico scopo di rivendicare un ridimensionamento della bonifica e delle opere pubbliche – “che potrebbero essere troppo costose” – per sostituirle con grandi alberghi, porti ed edilizia residenziale privata.

Infine ci teniamo anticipare alcune valutazioni. Non abbiamo posizioni da difendere o interessi da tutelare. Siamo stati tra i pochi che alle scorse elezioni comunali hanno rifiutato di salire sul carro arancione del giustizialismo legalitario di De Magistris, per motivi e valutazioni che è inutile qui riportare.

Ciò non ci impedisce, tuttavia, di scorgere in alcuni recenti avvenimenti (in ultimo la rivolta contro la ZTL ad opera di bottegai e della Napoli bene) un chiaro tentativo da parte della destra e del vecchio potere (finanziata da alcuni settori di borghesia legale e mafiosa), di destabilizzare giunta De Magistris in nome degli interessi economici di imprenditori e speculatori e del tornaconto elettorale dei fascisti o dell’ancien régime legato al PD e a SEL.

Per noi il problema non è certo la ZTL, per il semplice motivo che i proletari rovinati dalla crisi non possono neanche permetterselo il lusso di viaggiare in auto, né tanto meno hanno soldi da spendere per lo shopping a via Roma o via Chiaia: piuttosto per noi il giudizio sulla giunta De Magistris è fallimentare in quanto non è stata data nessuna risposta al dramma della disoccupazione, all’emergenza casa, allo sfascio dei trasporti, alla carenza cronica di spazi e servizi pubblici a all’abbandono dei quartieri popolari.

I compagni e le realtà politiche della sinistra di classe coerenti devono guardare con molta attenzione a ciò che sta accadendo per evitare possibili rigurgiti reazionari. De Magistris va assediato sulla base delle ragioni dei lavoratori, dei disoccupati, dei precari, degli immigrati, ed è in nome di queste ragioni che occorre sviluppare a partire dalle prossime settimane un’opposizione di classe il più possibile ampia, unitaria e radicale.

Per tali motivi facciamo appello a tutte le realtà di lotta, lavoratori, studenti, disoccupati e abitanti del territorio a lavorare per la costruzione di un comitato cittadino che si faccia carico di costruire da subito momenti di mobilitazione, a partire da questa settimana stessa (ad esempio Giovedì 18 mattina al Consiglio comunale monotematico su Bagnoli, e il giorno prima, mercoledì, un appuntamento pubblico a Bagnoli), che siano assembleari o di piazza, portando avanti tutte le rivendicazioni che hanno caratterizzato le lotte di questi anni sul territorio, partendo dalla bonifica immediata e completa, fino alla chiusura di BagnoliFutura, rivendicando chiarezza e trasparenza sulla documentazione riguardante Bagnoli (eventualmente richiedendo anche la costituzione dei cittadini stessi di Bagnoli come parte civile al processo).

Rilanciamo la mobilitazione nell’area flegrea!

Laboratorio Politico Iskra

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