Molti gruppi, un obiettivo: abbattere il nemico Gheddafi

Per gli
integralisti, Gheddafi è un nemico da abbattere. Innanzitutto, perché il leader
dopo la presa del potere, nel 1969, ha accarezzato l’Islam, inventato il
libretto verde e corteggiato, per un certo periodo, gli ulema
. Fingeva di agitare la spada dell’Islam. Invece
l’ha usata per tagliare la testa agli islamici. Ma si è conservato, sempre, una
carta di riserva. Ha dato ospitalità agli avversari di Mubarak, ha
finanziato i circoli sufi a patto che mantenessero separato Corano e politica
.
Manovre bizantine per tener testa alle pressioni di Usa e Gran Bretagna. Che
rispondono.
Secondo una ricostruzione (smentita) gli 007 inglesi avrebbero finanziato un
complotto integralista per eliminare Gheddafi nel gennaio 1996. Un attacco
preceduto dalla fallita insurrezione del «Gruppo islamico libico combattente»
(Gilc). La formazione, oggi ridotta al lumicino, era una delle tante componenti
dell’opposizione radicale
Come l’Harakat Al Islami, i Tabligh, l’Hizb ut Tharir. Sono piccoli movimenti che si affermano a metà
degli anni ’90 attorno ai militanti andati a combattere i russi in Afghanistan.
Quasi 800 uomini che creano, dopo la sconfitta dell’Armata rossa, la loro base
a Nangahar, vicino al confine pachistano. Nel 1995, i leader si disperdono.
Qualcuno resta in Afghanistan, altri si muovono prima in Sudan e poi in Europa
(Londra, Ginevra). Chi è tornato in Libia sferra alcuni attacchi a Bengasi,
Derna, Al Bayda. Provano ad uccidere – 4 volte – il dittatore
.
La rivolta si trasforma in una sconfitta. Lo sheikh Awatha Al Zuwari
marcisce in galera
. L’ideologo Abu Munder Saadi e l’emiro Abdullah Al
Sadeq, perduto nel 2001 il santuario afghano, sono catturati dagli americani:
il primo a Hong Kong, il secondo a Bangkok. Ora sono agli arresti in Libia
.

Gli scampati al disastro cercano un riscatto usando temi sociali. Provano a
sfruttare la rabbia dei disoccupati, la disperazione dei giovani senza futuro.
E si affidano all’eroe di tutti i libici: Omar Mukhtar
, capo della
resistenza anti-italiana impiccato nel 1931. Nei comunicati islamici si dice
che la battaglia contro Gheddafi è la continuazione della guerra al
colonialismo. Tripoli risponde paragonando gli oppositori ai qaedisti.
Accuse respinte dagli islamici: «In Afghanistan stavamo con i talebani e non
con Osama».
Il Gruppo però non nega che alcuni membri siano diventati, per scelta
autonoma, tra i più importanti ufficiali di Al Qaeda. Punti di contatto che
permettono a Gheddafi di affiancare Washington nella lotta al terrorismo. Una
collaborazione sancita dal colonnello con una delle sue magiche piroette: il
vicecapo della Cia è ricevuto a Tripoli (11/2005) mentre nelle basi militari
atterrano jet speciali con a bordo prigionieri da far sparire
.

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