MILANO: sabato ore 15 presidio a piazzale Lotto per liberazione prigionieri politici iraniani

Anche se nessuno ne parla più, le proteste in Iran stanno continuando in diverse città (venerdì scorso a Shush, ieri lunedì a Khoramabad, Arak, Isfahan, Shiraz, Gorgan.

Uno slogan indicativo di un movimento tutt’altro che sconfitto è quello che da “non abbiamo paura, siamo uniti!” è stato trasformato in: “abbiate paura, siamo uniti!”, nonostante la dura repressione (circa 4 mila arrestati, di cui almeno 10 già usciti cadaveri dalle prigioni).

Contemporaneamente continua la repressione dei dirigenti dei sindacati indipendenti, molti tenuti in carcere per il solo reato di avere organizzato i lavoratori fuori delle corporazioni del regime: dal dirigente del sindacato degli autobus di Tehran Reza Shahabi a quello del sindacato degli insegnanti Esmail Abdi, re-incarcerato negli ultimi giorni dopo un breve periodo di libertà per curare il grave stato di salute, dovuto alle pessime condizioni nel carcere, e altre decine meno noti.

Per questo è più importante più che mai far sentire la solidarietà internazionale dei lavoratori con tutti coloro che protestano e che sono stati arrestati, e far sentire una pressione sul governo iraniano perché liberi tutti i prigionieri politici.

La Rete Sindacale Internazionale di Solidarietà e di Lotta, riunita a Madrid la scorsa settimana per il suo terzo incontro, ha fatto proprio un comunicato in tal senso: https://sicobas.org/news/2792-iran-liberta-per-i-prigionieri-politici

A Milano sabato 3 febbraio alle ore 15 partecipiamo al presidio in Piazzale Lotto, angolo via Monte Bianco, nei pressi del consolato iraniano!

Mentre il governo iraniano incarcera, tortura e uccide gli oppositori, il governo italiano ha vergognosamente firmato (18 gennaio) un accordo quadro con il governo iraniano per finanziamenti a investimenti congiunti di società italiane e iraniane, fino a 5 miliardi di euro, coperti da “garanzia sovrana” del governo iraniano: capitalisti e finanzieri italiani e iraniani tutti insieme amorevolmente a sfruttare i proletari iraniani. Per loro il pugno di ferro del regime islamico è una garanzia sui profitti futuri!

Per questo dobbiamo far sentire ancora più forte la nostra opposizione contro il governo italiano.

Con la manifestazione indetta dal SI Cobas per il 24 febbraio a Roma contro il governo, per chiamare i lavoratori alla lotta senza affidarsi al teatrino elettorale, si dovrà denunciare, oltre alla presenza militare italiana in una ventina di paesi, anche il sostegno del governo italiano ai governi e ai capitalisti oppressori dei lavoratori in Iran, nel Golfo, in Egitto, Tunisia (1.400 manifestanti arrestati), Marocco (duemila)!

Presidio milanese davanti al consolato iraniano indetto dal Fronte di Lotta No Austerity

Via Monte Bianco 59