I padroni delle fabbriche e del commercio alzano i prezzi, svalutando i salari e aumentando i profitti, il governo con una mano riduce i contributi con l’altra aumenta le tasse ai lavoratori, taglia il reddito di cittadinanza e aumenta le spese militari e la precarietà. La crisi c’è solo per i proletari, i borghesi fanno festa. Solo la lotta di tutti i lavoratori, per un forte recupero salariale e contro la precarietà, può cambiare le cose – non i giochi parlamentari di partiti sempre più screditati, non le passeggiate di CGIL, CISL e UIL su piattaforme fumose.
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