Alle 18,30 una cinquantina di donne, in maggior parte molto giovani, ha partecipato in piazza Cadorna a Milano (all’ingresso della stazione delle ferrovie Nord) al presidio informativo, organizzato in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
Il presidio ha denunciato la violenza che colpisce in modo particolare le donne immigrate, senza permesso di soggiorno. Queste donne non sono protette da nessuna garanzia legale. Sono vittime di mille soprusi.Su queste donne incombe la minaccia di essere internate nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE). Luoghi dove regnano violenze, ricatti e stupri.
Violenze, ricatti e stupri hanno colpito recentemente alcune giovani donne internate al CIE di via Corelli, a Milano.
Le donne presenti al presidio di piazza Cadorna hanno voluto denunciare le violenze che colpiscono le donne immigrate. Hanno diffuso un volantino e steso due striscioni, in cui era scritto:
Nei centri di detenzione per immigrati la polizia stupra.
Agli sbirri, non è piaciuta la denuncia, che portava in piazza le loro porcherie.
Carabinieri e polizia di Stato erano presenti in forze: almeno quaranta uomini, in assetto antisommossa. Forze eccessive, rispetto al gruppo di donne da controllare. Ma le donne, si sa, sono imprevedibili…
L’iniziativa del presidio era iniziata da circa un quarto d’ora, quando, improvvisamente, un plotone di carabinieri si è diretto sul gruppo di donne e, prima che potessero fiatare, hanno calato i manganelli. Qualche testa si è messa a sanguinare.
Poi, i carabinieri si sono ritirati di alcuni metri. Ecco allora farsi avanti i compari della polizia di Stato. Si sono schierati faccia faccia alle donne che, con maggior rabbia, hanno continuato a denunziare le violenze dei tutori dell’ordine dei padroni.
Alle violenze hanno assistito le centinaia di persone che a quell’ora affollano la stazione, e che hanno rischiato di prendersi qualche botta in testa.
Nel frattempo, la notizia dell’aggressione si è diffusa e, nel giro di mezz’ora, nuove presenze femminili e maschili hanno rinforzato il presidio.
Il faccia faccia con la polizia è durato fino alle 21, senza alcun arretramento. Dopo di che, il presidio si scioglie, compagne e compagni si salutano e tornano alle loro abitazioni.
d.e.