GOVERNANTI E PADRONI CONTINUANO A GIURARE CHE IL PROBLEMA E’ “DARE LAVORO AI GIOVANI”.
ANCHE IL NUOVO “GOVERNISSIMO” DI ENRICO LETTA NON E’ DA MENO DEI SUOI PREDECESSORI. INFATTI:
VUOLE RIMETTERE MANO ALLA “RIFORMA FORNERO” AUMENTANDO “L’USA E GETTA” DELLE AZIENDE VERSO I GIOVANI;
PROPONE UNA INDECENTE “SOLIDARIETA’ GENERAZIONALE” TRA LAVORATORI “ANZIANI” E GIOVANI DISOCCUPATI: I PRIMI DOVREBBERO TAGLIARSI SALARIO E PENSIONE PER “PERMETTERE” AI SECONDI DI ACCEDERE AD UN… LAVORO (precario e sottopagato).
DAVVERO BRAVI… DAVVERO UNA BELLA TROVATA!
PECCATO CHE L’OIL (l’Organizzazione Internazionale del Lavoro) ABBIA RECENTEMENTE DIFFUSO QUESTI DATI:
Il tasso di disoccupazione giovanile a livello globale continua a crescere e dovrebbe raggiungere il 12,8% entro il 2018. In Italia è però già al 38%.
Ci sono nel mondo, nell’anno in corso, ben 73, 4 milioni di giovani senza lavoro (+ 3,5 milioni d’incremento tra il 2007 ed il 2013). Nei paesi “avanzati” tale cifra supera i 13 milioni di unità.
Ma anche in quelli “emergenti” e “ultraflessibili” non si scherza.
Nel Medio Oriente il 28,3% dei giovani (tra i 15 ed i 25 anni) è disoccupato (1 su quattro; tendenzialmente 1 su 3 nel 2018).
Nel Nord Africa il 23,7%. Ed anche nella “dinamica” Asia abbiamo un 9,5% di disoccupazione giovanile.
Le più penalizzate, manco a dirlo, sono le giovani donne proletarie: 42,6% di esse senza lavoro in Medio Oriente e 37% nel Nord Africa!
Ma anche in Europa, soprattutto in Grecia ed in Spagna (il 50% dei giovani “economicamente attivi” è in strada), e da noi in Italia, lo spettro della disoccupazione morde le carni delle nuove generazioni. Per l’oggi ed il domani.
CHE FARE?
Raccomandarsi ai governi -come fa l’OIL- per “crescita”, “istruzione”, “formazione”, “nuova imprenditorialità”, “incentivi alle aziende”…
quando IL PROBLEMA STA NELLA DINAMICA DEL PROFITTO CAPITALISTICO, CHE VUOLE AFFERMARSI A TUTTI I COSTI, DISTRUGGENDO IL LAVORO E LA VITA DI MILIONI DI UOMINI?
No. La via per uscire da questa barbarie non è l’affidarsi a chi continuamente la sostiene e l’alimenta. Non sono i governi borghesi, di ogni colore, che ci porteranno fuori dalla melma. Non è il sindacalismo colluso e venduto. Non è nessun “santo” che “lavora per noi”…LA SOLUZIONE STA NELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE DI CLASSE COME PROLETARI E NELLA LOTTA CONSEGUENTE.
NESSUNA FIDUCIA NEGLI SFRUTTATORI E NEI LORO SERVI!
LOTTA ED ORGANIZZAZIONE PER:
- GARANZIA DI SALARIO;
- RIDUZIONE DELL’ ORARIO DI LAVORO A PARITA’ DI SALARIO;
- ABOLIZIONE DI OGNI CONTRATTO PRECARIO!
PAGHI CHI HA ACCUMULATO PROFITTI, RENDITE E PREBENDE!
QUESTA SCOCIETA’ CAPITALISTA HA FALLITO. L’UNICO FUTURO CERTO E’ NEL SUO ABBATTIMENTO.
IL FUTURO E’ NOSTRO E NON LO DELEGHIAMO!!!
COMUNISTI PER L’ORGANIZZAZIONE DI CLASSE