Londra invia altri 400 uomini. Via gli ucraini

L’UCRAINA annuncia di ritirare i suoi 1.600 uomini; la GRAN BRETAGNA invierà altri 400 uomini per garantire la sicurezza durante le elezioni

Arrivano i fucilieri della Regina, partono i soldati ucraini. A tre settimane dal voto in Iraq, ieri da Londra è giunta la notizia del prossimo invio di altri 400 soldati per contribuire a garantire la sicurezza nel periodo delle elezioni previste per il 30 gennaio. Il segretario alla Difesa Geoff Hoon ha spiegato che la Gran Bretagna dispiegherà presto un battaglione dei Royal Highland Fusiliers «per un periodo limitato di tempo in appoggio alla sicurezza delle elezioni». Sempre nella giornata di ieri il presidente ucraino uscente Leonid Kuchma ha invece chiesto al suo governo un piano per il ritiro del contingente dal Paese nella prima metà del 2005. Kuchma ha preso questa decisione dopo che domenica sono morti altri otto soldati ucraini. Il prossimo presidente Viktor Yushchenko ha sottolineato che il ritiro del contingente di 1.600 soldati dispiegati in Iraq è una delle sue priorità. A tre settimane dalle elezioni, i ribelli hanno intensificato gli attentati per scardinare il governo ad interim e spaventare gli elettori. Più di cento iracheni sono morti solo la settimana scorsa, in gran parte membri della forza di sicurezza considerati collaboratori delle forze di occupazione straniere. «Abbiamo un obbligo continuo verso l’Iraq e il suo popolo di provare a garantire la sicurezza e lo svolgersi di elezioni democratiche», ha detto Hoon, aggiungendo che le forze britanniche resteranno in Iraq finché sarà necessario.

Ucciso il vicecapo della polizia a Bagdad
Un commando armato ha assassinato ieri il vicecapo della polizia di Bagdad. Il brigadiere Amer Nayef è stato ucciso a colpi di arma da fuoco insieme al figlio mentre lasciava la sua casa nella zona di Dora, nel sud della capitale irachena. Il duplice omicidio è stato rivendicato dal gruppo terroristico che fa capo al leader di Al Qaeda in Iraq Al Zarqawi. «L’Organizzazione della Guerra Santa in Iraq di Al Qaeda ha condotto l’operazione per assassinare il vicecapo della polizia degli ebrei e dei crociati, Amer Nayef, e suo figlio che è un soldato delle guardie pagane», si leggeva ieri in un comunicato diffuso su un sito Internet islamico. Alcune ore dopo, sempre nella capitale, una bomba ha colpito un veicolo americano uccidendo due soldati Usa e ferendone altri quattro.
GLI AMERICANI
Il contingente americano in Iraq, il più numeroso, raggiungerà, entro la fine di gennaio, in concomitanza con le prossime elezioni irachene, il numero di 153 mila effettivi. Le brigate disposte sul campo passeranno dalle diciassette di prima di Natale, a un massimo di venti
LA COALIZIONE
Sono in tutto 27, Stati Uniti a parte, i Paesi che hanno inviato truppe in Iraq. La «coalizione dei volonterosi» dispone sul campo di circa 23.000 soldati che collaborano a mantenere l’ordine e la stabilità nel Paese dalla caduta del regime di Saddam Hussein
GLI ITALIANI
Il contingente italiano schierato in Iraq nell’ambito dell’Operazione Antica Babilonia, dispone di circa 3.000 soldati dell’Esercito, della Marina e dell’Aviazione, oltre che dei Carabinieri. Cuore della spedizione è, attualmente, la Brigata Garibaldi

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